Avere un bambino non è un’esperienza che si dimentica facilmente, non solo perché il nostro piccolino ci accompagna per tutta la vita ma anche per è il nostro corpo a registrare l’evento. Non so se avete mai sentito dire che il secondo parto è più semplice e più veloce? Ciò vale anche per l’allattamento.
Un gruppo di ricercatori del Cold Spring Harbor Laboratory (Usa) hanno scoperto che la ghiandola mammaria, la parte del seno che produce latte, ha una “memoria” e quindi “ricorda” che la donna è già stata incinta una volta. Questo significa che in una successiva gravidanza, il corpo risponde più rapidamente ai cambiamenti ormonali, producendo di conseguenza latte più velocemente.
Se quindi avete ancora in mente la frustrazione della montata lattea che non arriva e le difficoltà a far partire l’allattamento, sappiate che il secondo tentativo l’evento sarà molto più semplice. Questa “memoria” resta nel corpo della donna per tutta la vita riproduttiva: il rilascio di estrogeno e progesterone innesca cambiamenti nel seno che lo spingono a produrre latte. Le cellule del seno di dividono e si formano migliaia di condotti che trasportano il latte durante l’allattamento. I ricercatori hanno ipotizzato che l’essere incinta potrebbe alterare la ricettività della ghiandola mammaria agli estrogeni e al progesterone. Camila dos Santos, che ha coordinato lo studio, ha così commentato:
Le ghiandole mammarie iniziano a espandersi più velocemente e anche prima di quanto abbiano fatto nella prima gravidanza. E’ come se la ghiandola già conoscesse quegli ormoni.
Questa notizia è doppiamente importante, perché c’è anche una componente legata alla salute della donna da non sottovalutare: le donne che rimangono incinte all’età di 25 anni hanno tassi notevolmente più bassi di cancro al seno rispetto alle donne che fanno figli in età più avanzata o non ne fanno. Secondo gli esperti, il motivo potrebbe stare proprio in questa memoria, che ha anche un effetto protettivo contro il cancro.
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