Corno d’Africa: 720 bambini rischiano la vita

La più grave siccità degli ultimi 60 anni. A essere colpita è una delle regioni più povere della terra: Somalia, Kenya, Etiopia, una regione conosciuta anche come Corno d’Africa. Sono due anni che non piove e la situazione, già sconvolta dalle guerre civili e il flagello dell’HIV, colpisce soprattutto i bambini.

Anche il Papa Benedetto XVI ha voluto lanciare un’appello all’intera umanità affichè le organizzazioni mondiali provvedano a correre in aiuto delle popolazioni africane. Dopo la preghiera dell’Angelus, recitata a Castel Gandolfo dove il Papa si trova per le vacanze estive, Benedetto XVI ha lanciato il suo appello:

Con profonda preoccupazione seguo le notizie provenienti dalla regione del Corno d’Africa e in particolare dalla Somalia, colpita da una gravissima siccità e in seguito, in alcune zone, anche da forti piogge, che stanno causando una catastrofe umanitaria. Innumerevoli persone stanno fuggendo da quella tremenda carestia in cerca di cibo e di aiuti. Auspico che cresca la mobilitazione internazionale per inviare tempestivamente soccorsi a questi nostri fratelli e sorelle già duramente provati, tra cui vi sono tanti bambini. Non manchi a queste popolazioni sofferenti la nostra solidarietà e il concreto sostegno di tutte le persone di buona volontà.

Il pensiero del Santo Padre è andato innanzitutto ai bambini. Secondo un rapporto dell’Unicef sono quasi 720 mila a rischiare la vita, già 2,23 milioni vivono in condizione di malnutrizione acuta.

Elhadj Come Sy, direttore regionale Unicef per l’Africa orientale e meridionale ha dichiarato:

Se vogliamo salvare vite umane, dobbiamo agire ora e portare al più presto quantità massicce di farmaci, vaccini e cure salvavita.

Shanelle Hall, direttore del Magazzino centrale degli aiuti dell’Unicef si è detto pronto a fronteggiare l’emergenza:

Con la nostra logistica ci stiamo preparando a inviare una quantità di aiuti senza precedenti in tutto il Corno d’Africa, soprattutto alimenti terapeutici

Speriamo che presto torni la pioggia a fermare la moria del bestiame e che le organizzazioni umanitarie si attivino al più presto per fronteggiare una situazione in cui anche un solo minuto può essere questione di vita o di morte per qualcuno.