Voglio raccontarvi una storia che forse avrete già sentito. E’ bellissima ma allo stesso tempo triste e ci fa capire come forse (purtroppo) non siamo ancora pronti. Probabilmente non tutte condivideranno il mio pensiero ma mi sento di dire che quando c’è vero amore dovremmo cominciare ad abbattere le ultime barriere che ci rendono ancora troppo diffidenti.
Le protagoniste sono Sara e Margherita una coppia omosessuale che a breve coroneranno il sogno di diventare genitori; per realizzare questo sogno si sono recate in Danimarca. Hanno raccontato la loro bellissima storia sia su una radio di Siena che sul Corriere di Siena.
Il parto avverrà tra poco e la mamma sarà Margherita che ha 40 anni; Sara che ha partecipato attivamente al momento dell’inseminazione non avrà alcun diritto sul bambino. Queste le sue parole
Non essendo il padre biologico, ho vissuto il momento dall’esterno, ma avendo eseguito io l’inseminazione mi sentivo importantissima. E da donna potevo capire perfettamente ciò che la mia compagna stava provando, cosa più difficile per un uomo. Essere estranea a questa famiglia è una discriminazione enorme ed è anche colpa dei preconcetti del Vaticano. Credo che non esista il diritto naturale della famiglia: le leonesse crescono da sole i propri figli. È assurdo che se per qualsiasi motivo un uomo dichiarasse di essere il padre verrebbe accettato mentre io legalmente non conto nulla. Se Margherita dovesse venire a mancare, tutti i diritti sul bimbo sarebbero di competenza dei suoi genitori e non miei che l’ho cresciuto. Come tutti i genitori omosessuali abbiamo fatto delle scritture private, ma hanno poco valore. Le persone riescono sempre ad accettarci e capire il nostro amore, la gente è nettamente più avanti dei legislatori
Ed ancora
A Siena non abbiamo mai avuto problemi di omofobia
Pensando al futuro del piccolo dice
Credo che frequenterà anche la contrada dove spero e credo non verrà discriminato. Anzi potrà essere motivo di crescita anche per il mondo contradaiolo. Inevitabilmente andando a scuola nostro figlio percepirà delle differenze con i compagni
Le famiglie hanno accolto favorevolmente la notizia.
Un tema delicatissimo ma quello che mi preme dire è che mi rende felice leggere che la gente sembra un po’ meno restia e “spaventata”. Vi sembra però giusto che queste due donne siano dovute andare fino in Danimarca?
Via| Corriere Fiorentino
La domanda è un’altra: dato che la legge italiana giustamente non permette la fecondazione eterologa, vi sembra giusto che si possa violare la legge andando all’estero senza che nessuno possa giudicarle per quello che hanno commesso?
Ciao,
argomento specifico trattato in questo articolo è estremamente delicato e non trovo giusto giudicare e/o criticare le azioni compiute da queste due donne.
Donne spinte dal desiderio di avere un figlio che è un “qualcosa” di magnifico, unico e stupendo…. perchè criticare questo desiderio?
@Martina: il giudizio di cui parlavo non è quello morale, ma quello legale. Non trovo affatto giusto che per violare la legge impunemente si vada all’estero, indipendentemente da quale legge si violi. Da un punto di vista di principio non ci trovo differenze tra chi va all’estero per fare un’inseminazione, chi ci va per drogarsi o chi per fare turismo sessuale (al di la delle dovute differenze di gravità del reato). Se qui da noi c’è una legge che vieta qualcosa, nello specifico anche passata al vaglio di un referendum che ha sancito la volontà popolare su questa legge, non bisogna cercare di violarla trovando scappatoie come questa.
Quanto al desiderio di avere un figlio lo so che è magnifico, stupendo e molto di più (ne ho tre), ma per me la maniera giusta di avere un figlio è quella naturale, come frutto dell’amore di un uomo ed una donna.