Conoscere la data del parto, insieme al sesso del nascituro, rappresenta una delle notizie intorno alle quali ruota la curiosità dei futuri genitori. Fino ad ora si è ritenuto impossbile poterlo scoprire anzitempo, ma oggi arriva la notizia che, misurando la lunghezza della cervice uterina si possa riuscire ad individuare la data in cui il proprio bambino verrà dato alla luce.
Secondo le recenti scoperte, a rivelarlo sarebbe l’esame transvaginale con ultrasuoni (il cosiddetto tvu), il quale fa si che si riesca a misurare la lunghezza della cervice. In base a tali risultati si riuscirebbe a sapere se il parto avverrà entro i sette giorni seguenti. I risultati di tale studio sono stati pubblicati sulla rivista British Journal of Obstetrics and Gynaecology da tre ricercatori italiani.
Ma come si giungerebbe a determinare la data del parto? Semplicemente utilizzando una sonda volta a misurare la lunghezza della cervice uterina, che normalmente oscilla tra i 3 ed i 5 centimetri. La stessa viene già attualmente utilizzata per prevedere la data della nascita in caso di rischio di parto prematuro. Fino ad oggi non si era ritenuto attendibile applicare tale tecnica alle donne al termine della loro gravidanza in quanto si riteneva che queste avessero tutte una cervice ridotta.
Durante il corso degli studi, condotti su 735 donne, è emerso, invece, come tale tecnica risulti valida anche superati i 9 mesi di gestazione. Nel caso in cui la lunghezza della cervice risulti pari a meno di un cm la possibilità di partorire entro i successivi 7 giorni aumenterebbe dell’85%. Nel caso di cervice superiore ai 3 cm molto probabilmente la donna non partorirà entro la settimana seguente. Si tratta di un risultato particolarmente utile nel caso in cui si verifichino dei rischi per il bambino e potrebbe spingere i medici a decidere di indurre il travaglio nei casi più a rischio.
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