La primavera, come confermano le statistiche, è da sempre il periodo più fertile dell’anno. Molte donne, infatti, per scelta o per caso, concepiscono un figlio proprio in primavera tanto che nei mesi primaverili si registra un picco delle gravidanze. Recenti studi scientifici, però, hanno lanciato l’allarme su eventuali rischi per la salute del feto concepito in primavera. Uno studio finlandese pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health, sostiene, infatti, che il primo trimestre della gravidanza non dovrebbe, preferibilmente, coincidere con i mesi primaverili. Questo perchè, secondo lo studio, il bambino verrebbe esposto maggiormente al rischio di sviluppare allergie alimentari.
Nello specifico, i ricercatori finlandesi hanno monitorato circa 6.000 bambini, nati in Finlandia tra il 2001 e il 2006. Su mille di questi bambini, tra il primo e il quarto anno di età, gli scienziati hanno effettuato un test per valutare la sensibilizzazione a determinati allergeni alimentari.
Dall’analisi dei dati raccolti, è emerso che, fino al quarto anno di vita, le probabilità di ottenere una risposta positiva ai test variava in base alla stagione in cui i bambini erano nati: per i bimbi nati nei mesi estivi l’incidenza era del 5% mentre per quelli nati in autunno/inverno l’incidenza arrivava al 9,5%. Secondo i ricercatori finlandesi, i bambini concepiti nei mesi primaverili rischiano tre volte in più di sviluppare allergie a latte e uova rispetto a chi viene concepito nei mesi invernali. I nati in autunno e in inverno, quindi, vanno più frequentemente incontro a dermatiti, eczemi ed infiammazioni delle vie respiratorie. Questo perchè, il feto inizia a produrre anticorpi agli allergeni verso l’undicesima settimana e anticorpi più specifici verso la ventiquattresima settimana di gestazione.
Un altro studio americana ha evidenziato che i bambini concepiti in primavera o in estate avrebbero maggiori probabilità di sviluppare difetti genetici come labbro leporino, sindrome di Down e spina bifida. La causa, in questo caso, sarebbero i pesticidi usati in quei mesi per il trattamento agricolo.
Concepire figli durante i mesi di primavera-estate -spiega Paul Winchester, professore di neonatologia dell’Indiana University School of Medicine– comporta il 3 per cento di rischio in più di difetti neonatali per i piccoli. Un dato non significativo ma che, se rapportato all’intera popolazione statunitense, corrisponde a migliaia di casi. Il nostro studio non ha provato un legame di causa-effetto; tuttavia il fatto che i difetti alla nascita e i pesticidi nell’acqua conoscano un picco negli stessi quattro mesi dell’anno ci fa sospettare che i due elementi siano connessi.
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