Il ciuccio, che passione! Per alcuni bambini è una sorta di amico del cuore, con cui consolarsi in momenti di solitudine, sentirsi più sicuri o fare la nanna. Negli ultimi anni ci sono prodotti sempre più ergonomici e studiati al fine di prevenire eventuali malformazioni del palato. Detto ciò è bene non esagerare e a una certa età aiutarlo ad abbandonare il proprio ciuccio, se non lo fa spontaneamente?
È inutile demonizzare questo strumento, che nel corso soprattutto del primo anno dimostrerà di essere un ottimo alleato non solo del bambino, ma anche della mamma. La cosa importante è utilizzarlo con moderazione, al fine che il bimbo non abbia problemi nel linguaggio e nello sviluppo della dentatura. Mettete quindi un paletto: non deve usare la pipetta oltre al terzo anno di vita.
Come si può convincerlo a smettere? Non certo togliendolo un giorno con l’altro, anche perché potrebbe restare un po’ traumatizzato. L’approccio migliore è quello graduale. Iniziate parlando al bambino del ciuccio e spiegandogli che ora è diventato grande e che i bimbi grandi non lo usano più. Se ci riuscite create una sorta di favola e/o storia per rendere più divertente il problema della bocca e dei dentini.
Il secondo step è il progressivo abbandono. Verso il secondo anno di vita riducete l’uso del ciuccio solo ad alcune situazioni particolari, per esempio, prima di andare a nanna o ai momenti di sconforto massimo. In questo modo un po’ alla volta si abituerà a farne a meno. Arrivati a un certo punto questo ciuccio deve sparire. Potete anche in questo caso inventarvi una storia. Con me, ricordo ancora, hanno usato quella di un gatto rosso che abitava nella mia via.
La gatta aveva avuto dei cucciolini, così il mio ciuccio è magicamente sparito perché serviva ai gattini. Ci sono tante altre storie da creare, ognuno può inventarsi la sua: utilizzate per esempio qualche personaggio dei cartoni animati o studiate una favola ad hoc.