Prevenire i rischi delle allergie non è molto difficile, almeno quando si è consapevoli dei cibi o dei prodotti che causano reazione. Un nuovo studio irlandese, presentato al congresso dell’European Academy and Clinical Immunology, suggerisce alcuni stratagemmi per tutelare la salute dei piccoli di casa.
La prima regola è studiare una dieta fatta di pochi alimenti e sicuri. È vero che per crescere nel migliore dei modi è importante che i piccoli abbiano un’alimentazione varia, ma se ciò vuol dire incorrere nel rischio di qualche reazione allergica, meglio selezionare i cibi con cura. Un’altra strategia adottata dai genitori è quella di non far partecipare i bambini a troppe festicciole: in questo modo le restrizioni dietetiche sono meno dure da sopportare e soprattutto il controllo è più facile.
Questa ricerca fa parte di EuroPrevall, un progetto multidisciplinare finanziato dall’Unione europea per lo studio del costo e della prevalenza delle allergie alimentari in Europa. Focalizzando sulla situazione italiana, si scopre che il 75% dei bambini (5-11 anni) segue una dieta monotona e il 18% non è mai andato a un party. Il 74% dei genitori, inoltre, è preoccupato della mancanza di etichette abbastanza trasparenti sulle confezioni di cibo.
Dagli Stati Uniti, invece, arriva una nuova ricerca che porta buone news, soprattutto per gli amanti degli animali. Spesso quando in casa sta per arrivare un bambino, i genitori pensano a come sbarazzarsi del proprio cucciolo a quattro zampe, magari appaltandolo ai nonni per il primo anno. Potete stare tranquilli. Secondo gli esperti del Department of Public Health Sciences dell’Henry Ford Hospital di Detroit (Usa), la probabilità di sviluppare un’allergia agli animali domestici non dipende dalla presenza di una bestiola in casa, anzi potrebbe svolgere quasi da “antistaminico”. Prima di elaborare questa tesi sono stati monitorati più di 500 bambini dalla nascita ai 18 anni ed è risultato evidente che esista un collegamento diretto.
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