Ammettiamolo il cibo spazzatura è buono e piacevole. Quante volte abbiamo affondato le nostre mani in un sacchetto di patatine o di biscotti? Quante volte ci siano lasciati convincere a spalmare la famosa crema al cioccolato o a consumare un piatto di lasagne congelate? Non si contano neanche più. Lo stesso meccanismo psicologico tocca anche i bambini ed è importante cercare di correggere certe brutte abitudini alimentari, per evitare l’incremento dei tassi di obesità. Come si possono tenere lontani dal cibo spazzatura?
Partiamo dal presupposto che i bambini imitano. Il nostro esempio di genitore è quindi basilare per tutelare la salute dei nostri piccoli, ma anche per aiutarli a sviluppare un certo approccio alla tavola e al gusto. Ciò vuol dire: evitate di magiare junk food e anche i vostri figli non lo mangeranno.
Bisogna poi cercare di superare la pigrizia in cucina. In che modo? Proporre un’alimentazione varia è parte dell’educazione del bambino. Un’ alimentazione corretta non è sinonimo di monotonia del gusto. Superata la fase dello svezzamento, il bimbo deve abituarsi a mangiare il più possibile, sperimentando anche sapori nuovi. In questo senso, è bene pensare al cibo spazzatura come né corretto né vario. Anzi, permette di fare il pieno di calorie vuote ed è povero da un punto di vista nutrizionale.
Il secondo step è parlare di dieta a tavola. Non di dieta dimagrante, ma di dieta mediterranea, spiegando cosa vuol dire mangiare bene, perché le verdure sono importanti e che i cibi troppo calorici e zuccherati possono non essere salutari. Ricordiamo poi che anche la privazione assoluta non fa bene perché aumenta la voglia di “sgarrare”. Insegnare al piccolo a mangiare bene non vuol dire non dargli mai una merendina. Significa piuttosto evitare che esageri e che il junk food diventi l’unico cibo conosciuto e apprezzato. Troppo complicato? Non credo proprio, anzi è più facile di quanto non si pensi.
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