Diciamo la verità: chi, di fronte all’allettante idea di giocare in giardino o con i propri amichetti o di guardare la tv, avrebbe fatto volentieri i compiti di scuola? A parte qualche raro esempio credo che la maggior parte dei bambini preferisca fare altro piuttosto che rinchiudersi in casa con la testa china sui libri. Ma studiare è un dovere la cui importanza si capirà solo crescendo. Come fare, allora, ad appassionare i bambini allo studio? Ecco alcuni semplici suggerimenti.
Ricordiamo innanzitutto che i bambini prendono esempio da chi li circonda, dai genitori, in primis. Sarà bene, dunque, non solo spingerli con le parole ma dimostrare con i fatti quanto apprendere sia importante e come chi lo faccia abbia decisamente uno strumento in più tra le mani. Un incentivo può consistere nel leggere insieme un libro o nel guardare con loro dei programmi istruttivi, come i documentari o i cartoni che insegnano le lingue straniere. Possiamo anche coinvolgerli in visite presso i musei o mostre che abbiano per loro un certo richiamo.
Una buona abitudine sta nell’invitare a cercare sul dizionario il significato delle parole sconosciute, magari spingendoli a fare una “gara”. Anche le situazioni più comuni come andare a fare la spesa possono diventare ideali per stimolarli, ad esempio a fare un calcolo sui prezzi. Si tratta di piccole, forse all’apparenza stupide, abitudini che a lungo andare tengono attiva ed allenata la mente. Fate in modo che l’ambiente di studio sia il più confortevole possibile, che sia ordinato, silenzioso e che sulla scrivania o sul tavolo non ci siano distrazioni di sorta.
Ovviamente non tutti i bambini risponderanno allo stesso modo di fronte tali inviti. C’è chi raggiungerà i risultati sperati con più facilità e chi ci metterà del tempo. L’importante è, comunque, rispettarne i tempi, non pressarli troppo e gratificarli man mano. Per approfondire l’argomento, “E’ giusto aiutare i bambini di scuola elementare a fare i compiti?”
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