Il figlio unico è da sempre negli stereotipi una persona viziata, perché ha avuto per sé tutte le attenzione, non ha dovuto dividere l’amore della sua famiglia con nessuno. In realtà è anche un bambino che ha vissuto livelli di pressione molto alte e ha dovuto fare i conti con attese a volte pesanti e frustanti. Ci chiediamo quindi come educare questi figli.
Prima di tutto bisogna capire se avere un figlio, solo è una decisione ragionale o è una situazione che si è creata per forza di causa maggiore, per esempio problemi economici, una serie di aborti, problemi di salute della mamma o magari un’infertilità secondaria. Sono ovviamente situazioni diverse che hanno un impatto psicologico sui genitori differente.
Si potrebbe pensare che crescere un figlio unico sia facile. Non è così, la responsabilità è tanta e gli errori purtroppo spesso sono più gravi. Con un bimbo solo si tende a è così, la sfida è diversa ma è reale. Vi sono scogli anche lì. Quando si ha un solo figlio, si è portati a focalizzare tutta l’attenzione su di lui. È un comportamento pericoloso, perché da una parte il bambino sarà molto più seguito e coccolato, dall’altra può essere vittima delle pressioni dei genitori.
Essere idealizzato e messo su un altarino fa sentire il bambino vulnerabile: subentra la paura di sbagliare. Può non sentirsi all’altezza del suo ruolo e temere di deludere i genitori. Come si affronta? Un bambino amato e coccolato è un bambino indipendente e sicuro di sé, di conseguenza è un adulto più consapevole. Deve però imparare a non essere sempre al centro dell’attenzione e a dare valore alle cose.
Fatelo interagire quanto più possibile con altri bambini, magari fategli praticare dello sport. Per emanciparlo, sono ottime anche le vacanze studio o quando un po’ più grande quelle con gli amici.
Photo Credits | Es75 / Shutterstock.com