Allattamento al seno: è ormai chiaro che il latte materno rappresenta l’alimento principale nell’età infantile con effetti positivi nei confronti della madre e del bambino.
Le madri che allattano spesso evitano la depressione post partum, subiscono minori perdite ematiche e hanno una più rapida involuzione dell’utero dopo il parto e a lungo termine vedono ridursi il manifestarsi di malattie dell’età adulta come l’ipertensione, malattie cardiovascolari, ma anche tumori. Il bambino allattato con latte materno gode di un miglioramento del processo neuroevolutivo e viene protetto da gravi patologie. Insomma l’allattamento offre notevole benefici alla mamma e al piccolo e il latte materno può essere consumato direttamente o dopo essere stato tirato.
Ma come conservarlo?
Una volta estratto con il tiralatte, il latte materno va conservato a temperatura ambiente (massimo 25 gradi) per essere utilizzato entro le 6-8 ore successive.
In estate è meglio conservarlo entro le successive 4 ore per evitare che si deteriori.
Esistono poi delle linee guida da seguire. Vediamole.
COME AVVIARE L’ALLATTAMENTO MATERNO
Il latte può essere raccolto in diverse riprese nel corso delle 24 ore e può essere effettivamente aggiunto allo stesso contenitore solo se vengono prese delle precise condizioni igieniche a patto in pratica che il contenitore sia conservato solo nella parte più fredda del frigorifero (zona D).
Il latte appena estratto può essere aggiunto a quello congelato (e conservato nella zona D), ma il consiglio è di conservare il latte estratto in frigorifero per un periodo non superiore alle 24 ore: trascorso questo tempo, il latte deve essere messo nel congelatore (A). Il latte materno può essere conservato per un periodo massimo di tre mesi nel congelatore visto che le proprietà biologiche non si alterano.
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