Iniziare la scuola è un primo ostacolo davvero importante nella vita di un bambino, diventa però particolarmente duro se il piccolo soffre di balbuzie. Parlare in pubblico è uno stress per tutti, farlo inciampando in ogni parola può essere davvero faticoso. Purtroppo è un disturbo diffuso, perché tocca l’1% della popolazione e il 5% dei bimbi in età prescolare.
La fase della vita in cui le balbuzie sono particolarmente frequenti è tra i 30 e i 36 mesi e i maschietti ne sono maggiormente colpiti. L’International Stuttering Centre, centro specializzato nella riabilitazione da balbuzie, ha elaborato un decalogo per aiutare i genitori e gli insegnati con i bambini balbuzienti. Vediamo quindi insieme le 10 regole fondamentali:
- Il bambino che balbetta non ha problemi di apprendimento, quindi è giusto aspettarsi lo stesso rendimento scolastico di un bambino non balbettante.
- I genitori e i maestri devono educare gli altri bambini (fratelli o compagni di classe) ad ascoltare senza deridere.
- Non completate mai le parole, può essere frustrante.
- Guardatelo in faccia mentre parla.
- Non suggeritegli di stare calmo e di fare piano, è inutile e aumenta il nervosismo.
- È necessario ridurre lo stress del bambino, soprattutto durante un’interrogazione. Cercate quindi di non mettere troppa pressione all’alunno, affinché non ne risenta la sua prestazione.
- I genitori devono far seguire da un medico il piccolo fin da subito: un logopedista può dare ottimi risultati.
- Essere d’esempio nella comunicazione è un altro stimolo. Non bisogna parlare troppo in fretta, non bisogna urlare e imparate a utilizzare delle pause all’interno del discorso. Il bambino impara anche per imitazione.
- Insegnate ai bambini che l’esposizione è importante, ma ciò che conta è il contenuto. È un messaggio importante che può essere applicato a molti campi della vita.
- Invitate a colloquio lo studente che balbetta per capire le sue difficoltà, i suoi limiti e soprattutto aiutarlo a superarli. Non va trattato da diverso, quindi evitate la pena e la finta comprensione, quanto va invece sostenuto e stimolato.
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