Insegnare ai bambini a bere acqua è l’unico modo per combattere la disidratazione, che sia causata da un rialzo della temperatura corporea, da un attacco di diarrea o dal caldo estivo. Come si fa? Non è semplice, soprattutto con i neonati abituati a bere sono esclusivamente latte. I più grandi, invece, all’acqua preferiscono i succhi e le bibite. Detto ciò è solo esclusivamente questione di abitudine.
Il bambino è costituito al 75% di acqua corporea, corre un rischio di disidratazione che è 3 volte quello dei grandi. Con il passare degli anni la percentuale diminuisce, ma il rischio di perdita rapida di liquidi permane sino alla pubertà. Quanta acqua deve bere? Consideriamo che fino al terzo anno, quotidianamente deve assumere un 10 percento del suo peso. Se pesa circa 12 chili, dovrebbe consumare tra il litro e il litro e mezzo. Questo può essere un facilissimo metodo per verificare se sta bevendo abbastanza.
Ovviamente questa regola superata i 4 anni non ha più senso: il consiglio è quello che si dà agli adulti, ovvero consumare circa 8 bicchiere di acqua al giorno. Raggiungere questi quantitativi non è sempre facile ed è per questo molto importante avvicinare i bambini, sin dallo svezzamento, all’assunzione regolare di acqua a pasto e fuori. Una modalità che solitamente aiuta è, superata la fase del biberon, fornire una bottiglietta allegra e simpatica, oppure insegnare al bimbo a utilizzare una piccola cannuccia (alcune borracce le hanno già incorporate).
Quando sono piccolini ogni 30 minuti proponete un goccio d’acqua, soprattutto se fa caldo. La cosa migliore sono piccoli sorsi alla volta, affinché prenda confidenza. Abbiate sempre con voi l’acqua, quando uscite, ma anche quando state giocando in casa. Deve diventare parte della routine. Inoltre, come per tutte le cose, il bimbo impara per imitazione: se vi vede bere con lui, berrà spontaneamente.
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