Fumare fa male, ancora di più quando si aspetta un bambino. Questo forse è uno dei quei concetti ben noti alle mamme, eppure sono tantissime le signore che non perdono il vizio e che espongono il loro piccolo ai rischi del fumo passivo. Un nuovo studio, pubblicato sull’European Heart Journal, ha evidenziato che i bambini nati da mamme fumatrici hanno livelli di colesterolo buono più bassi.
Il colesterolo definito buono è l’HDL (Lipoproteine ad alta intensità) e ha un ruolo importante nella prevenzione dell’aterosclerosi, mentre quello cattivo LDL (lipoproteine a bassa densità) è pericoloso per la salute di cuore e arterie. È abbastanza risaputo che il fumo danneggi il feto, nessuno ancora però aveva trovato un legame di questo genere dopo la nascita. Anche perché questi livelli più bassi si registrano dopo gli otto anni. A tal proposito David Celermajer, professore di cardiologia all’Università di Sydney, ha commentato:
I nostri risultati suggeriscono che il fumo materno lasci tracce malsane sullo sviluppo del bimbo nel grembo e lo predisponga ad attacchi di cuore e ictus da adulto. Il rischio di malattie cardiache aumenta anche del 20%.
È una percentuale davvero elevata, da aggiungere a tutti gli altri disturbi, di diversa natura, come i problemi legati al comportamento o quelli neuro-cognitivi. Le mamme dovrebbero essere ben informate sull’argomento e nonostante questa certezza, il 15 per cento non smette di fumare neanche in gravidanza, mentre il 72% scoperto di essere incinta rinuncia alla bionda fino all’allattamento per poi riprendere.
L’analisi appena presentata ha considerato ben 405 ragazzi dagli 8 ai 15 anni sani. Sono stati arruolati già alla nascita e monitorati nel corso della vita. È emerso che la maggioranza dei piccoli provenienti da genitori fumatori aveva bassi livelli di HDL. In linea di massima, ciò significa che il tasso di colesterolo buono resterà così per tutta la vita esponendo i bambini a rischi cardiaci gravi.
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