La colestasi intraepatica gravidica è un disturbo non molto frequente che si manifesta generalmente nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Si tratta di una patologia che, tuttavia, non deve essere trascurata in quanto potrebbe avere delle ripercussioni sulla salute del bambino. L’incidenza della colestasi intraepatica della gravidanza varia a seconda delle etnie e in Europa è pari allo 0,5-1,5%. Essa comporta una stasi di sali biliari nel fegato. Vediamo, nel dettaglio quali sono i sintomi.
Tra i primi e più riconoscibili sintomi c’è un prurito accentuato che parte dalle piante dei piedi e dalle mani e che si diffonde in maniera generalizzata in tutto il corpo. Il prurito si manifesta prevalentemente di notte. Dopo 15 giorni circa dalla sua comparsa accade che, a seguito di specifici esami del sangue, si riscontri una concentrazione di bile nel fegato.
Non è ancora del tutto chiaro quale sia la causa del prurito. Si ritiene, tuttavia, che sia dovuto sia all’effetto di alti livelli di ormoni sul fegato che all’allungamento della pelle in corrispondenza del pancione a causa del progredire della gravidanza. Oltre il prurito possono manifestarsi stanchezza, difficoltà nel dormire, inappetenza e nausea che si estende anche oltre i primi mesi di dolce attesa. Può anche manifestarsi l’ittero, ovvero la colorazione giallastra della pelle dovuta all’accumulo di bilirubina nel sangue.
Può accadere che il prurito rimanga l’unico sintomo della colestasi intraepatica della gravidanza ma spesso succede che il quadro clinico legato a tale patologia sia ben più grave e complesso.
Tra le conseguenze sulla gravidanza legate al feto possono verificarsi parti prematuri e/o sofferenza fetale, che possono richiedere il ricorso al parto cesareo. Per ciò che riguarda la madre, invece, può accadere che si verifichi una emorragia uterina. Leggete anche quali possano essere le possibili cause che si celano dietro il prurito in gravidanza.
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