Il citomegalovirus (CMV) è un virus molto comune appartenente alla famiglia degli herpes virus. Non è di per se particolarmente pericoloso e spesso l’infezione è asintomatica. Ciò premesso, bisogna sottolineare come, se contratto in gravidanza, possa diventare preoccupante in quanto capace di attraversare la placenta e contagiare il feto. Si ricorda come lo stesso possa provocare, nei casi più gravi, sordità e ritardo psicomotorio nei bambini. Tuttavia il rischio di trasmissione varia a seconda di alcuni fattori, primo fra tutti il fatto che la mamma abbia già contratto o meno il virus: in questo secondo caso si riduce notevolemente.
Nonostante, come premesso, chi venga contagiato dal citomegalovirus non presenti alcun sintomo, può accadere che lo stesso sia accompagnato da alcuni malesseri assimilabili a quelli di una comune influenza, come ad esempio febbre, stanchezza, tosse e mal di gola. Ecco perchè molti dei pazienti colpiti da CMV non sanno di esserlo stati.
Non esiste attualmente alcun vaccino in grado di prevenire il contagio da citomegalovirus. E’ possibile, però, mettere in pratica alcuni piccoli accorgimenti volti a ridurre sensibilmente il rischio di contagio. Una buona prevenzione consiste nel lavarsi spesso le mani con acqua e sapone massaggiandole per almeno 15 secondi e nel non condividere bevande o cibi (specie utilizzando le stesse posate) con i bambini, limitando al massimo il contatto con le loro secrezioni nasali.
E se è vero che il citomegalovirus sia abbastanza temuto dalle donne in dolce attesa in quanto potrebbe causare delle conseguenze più o meno gravi alla salute del feto, è anche vero come l’infezione nella madre non implichi necessariamente il fatto che la stessa passi al feto. Ad oggi non esiste alcuna cura mirata che risulti efficace durante la gravidanza anche se, un recente studio italiano pubblicato su ‘EBioMedicine’, ha dimostrato come una corretta informazione risulti efficace in termini di prevenzione.
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