Sono tanti i ragazzi e i bambini che attendono i risultati scolastici, anche se qualche piccolino ha già portato a casa la pagella. E’ sempre un momento emozionante e anche complicato, quando le cose non vanno benissimo. Lo sanno bene i genitori di cinque piccolini di sei anni che sono stati bocciati in prima elementare in una scuola di Pontremoli. Ovviamente, sono scoppiate le polemiche, da parte dei genitori ma anche dalla classe politica.
Devono ripetere l’anno due bambini italiani, di cui uno disabile, e tre bambini stranieri. Il motivo? Non hanno raggiunto gli obiettivi minimi per passare l’anno; questo quanto sostiene la scuola che desidera garantire un servizio serio, corretto e alti standard qualitativi. Nel caos di quello che sembra un evento inammissibile, si stanno esprimendo davvero tutti. Il Ministero della Pubblica istruzione ha fatto sapere che sta verificando che non ci siano state delle irregolarità. Arrivano poi commenti basiti dal mondo politico: il Pd toscano ha definito la bocciatura vergognosa e pericolosa per il percorso di vita di bambini così piccoli.
Una precisazione su questo fatto va assolutamente chiarita: le classi dei bambini sono strapiene. Ci sono circa 30 alunni per sezione e gli insegnanti non sono in grado di seguirli correttamente, tanto che il Tar di Firenze a maggio 2012, come riporta LaNazione, era intervenuto chiedendo lo sdoppiamento delle classi. E i genitori? Ovviamente sono fuori controllo. Hanno già annunciato che si riuniranno in una class action per ottenere un indennizzo.
Quello che trovo interessante e mi rivolgo a voi, per discutere serenamente, è proprio il fenomeno della bocciatura. Un tempo era normale, anche alle Elementari. Oggi ripetere l’anno è una cosa davvero eccezionale e capita con una certa frequenza solo alle Superiori. È così sbagliato chiedere al piccolo e alla sua famiglia di riprovarci? È davvero diseducativo e controproducente per la carriera scolastica di un bambino? E per proteggerne l’autostima è saggio abbassare la qualità e far proseguire studenti con lacune enormi? Vi lascio con un’ultima domanda: da che età, invece, la bocciatura ha un valore formativo?
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