I cibi che stimolano o riducono la fertilità maschile e femminile

Proprio ieri abbiamo parlato di fertilità maschile e di una mutazione genetica che sta mettendo a dura prova la capacità degli uomini di mettere al mondo dei figli. Oggi riprendiamo questo tema e lo colleghiamo all’alimentazione: esistono dei cibi che possono insidiare o favorire il concepimento.

Una sostanza molto comune è la caffeina e secondo i ricercatori dell’University of Nevada School of Medicine (Usa) potrebbe provocare un problema abbastanza grave nelle donne, riducendo l’attività muscolare delle tube di Falloppio che trasportano gli ovuli dalle ovaie all’utero.

Per giungere questa tesi (che ovviamente ha bisogno di ulteriori studi per essere messa a fuoco con più chiarezza), gli esperti hanno condotto un’analisi su topi che ha dimostrato come la caffeina sia in grado di bloccare le cellule presenti nelle tube, bloccandone la contrazione.

Non è questa l’unica scoperta in campo medico. Per migliorare il liquido seminale, gli uomini dovrebbero seguire una dieta ricca di vitamina E e di betacarotene. Questi due antiossidanti sono in grado di prevenire alcuni danni alla fertilità maschile. Lo sostengono i medici dell’ University of Western Australia e della Monash University.

Anche in questo caso c’è stato uno studio che ha verificati la composizione degli spermatozoi e la loro risposta ad alcune molecole, come i radicali liberi. È stato evidente che i due antiossidanti, precedentemente nominati, sono molto utili per contrastare l’azione dei radicali. Maria Almbro e Leigh Simmons, i due autori, hanno commentato:

I nostri risultati hanno dimostrato che lo sperma degli esemplari maschi alimentati con antiossidanti è facilmente in grado di surclassare lo sperma di quelli che non hanno assunto le stesse molecole.

Dove si possono trovare la vitamina E e il betacarotene? Il betacarotene è presenta in molte verdure e in tantissima frutta, soprattutto di colore rosso e arancione, come i meloni, le zucche, gli spinaci, il pomodoro e le carote. La E, invece, nella frutta secca, nel germe di grano e soprattutto negli oli vegetali non raffinati.