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Voglio urlare al mondo intere l’amore del mio compagno verso la figlia, padre esemplare. Quello che è successo a Lucio può capitare a ognuno di noi perchè non ci si ferma mai e lui non si fermava, perché si preoccupava di me e della mia gravidanza e della piccola Elena. Tutto doveva essere perfetto e io non mi dovevo preoccupare: lui doveva accompagnare Elena aal’asilo e io rimanere a casa a riposare e intanto intorno a tutto questo c’era da pensare al lavoro, alle responsabilità, alla casa appena costruita, eccetera eccetera. Io non ho mai – e ci tengo a dire questo – accusato Lucio e mai lo farò perchè lui non è colpevole di niente e lo sottolineo questo. Elena adorava il suo papà, la prima parola di Elena è stata papà…
A rompere il silenzio è Chiara Sciarrini, la madre di Elena Petrizzi, la bambina di 22 mesi dimenticata in auto dal padre e morta dopo 4 giorni di coma all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona.
Un messaggio misericordioso e toccante che solo una madre forte e amorevole poteva pronunciare. Perchè siamo bravi tutti con il senno di poi a giudicare la vita e gli sbagli delle altre persone. Quello che è più difficile è mettersi nei panni degli altri e sperare che non capitino a noi cose così gravi.
Pensate che Chiara Sciarrini aveva telefonato a metà mattinata per accertarsi che il marito sarebbe tornato a prendere la bambina all’asilo. E lui, totalmente ignaro della sua dimenticanza aveva risposto di sì. Era perfino tornato in macchina a lasciare in documento.
Alla dichiarazione è seguito il gesto più bello di due genitori affranti che trovano la forza per donare la vita dalla morte della loro bambina. Il suo cuore è stato trapiantato in una piccola egiziana a Bergamo. Il suo fegato a un bambino di Torino che aveva già subito un intervento ma senza successo. E infine i suoi reni a un bambino a Roma.
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