Non so se capita anche a voi: ogni anno, quando torno dalle vacanze, mi prende il raptus della perfetta casalinga (dura poco eh!), e quindi mi propongo di rimettere un po’ d’ordine in casa. Svecchiare il parco giocattoli è una delle attività che richiedono più concentrazione (cosa butto? cosa regalo? cosa conservo?), e stamattina, mentre mi dibattevo tra queste interessanti questioni, ho ritrovato uno dei giochi preferiti dei miei bambini, che guarda caso è quello che non mi è costato quasi nulla: il cestino dei tesori.
Il cestino dei tesori, o cesto delle sorprese, è un gioco ideato oltre trent’anni fa da un’educatrice inglese, Elinor Goldschmied, e adottato in numerosi asili nido europei, adatto a bambini dai 6 mesi circa (quando cioè cominiciano a stare seduti da soli e ad interessarsi al mondo circostante). Si tratta di proporre al bambino un cestino in materiale naturale di circa 35 cm di diametro, con i bordi bassi (12/15 cm circa), pieno di oggetti di uso comune da esplorare.
La cosa più importante è che siano oggetti “non strutturati”, quindi molto semplici, in materiali naturali (assolutamente abolita la plastica!), in modo che il bambino possa utilizzare con soddisfazione i cinque sensi per scoprire la consistenza dei diversi materiali (tatto), il rumore che producono (udito), la forma e il colore che hanno (vista), il loro odore e sapore naturale (olfatto e gusto).
Gli oggetti potranno essere utensili in legno (mollette da bucato, mestoli, anelli per tende), elementi che si trovano in natura (pigne, sassi, pietra pomice), manufatti di materiali naturali (centrini di rafia, gomitoli di lana, pennelli da barba), oggetti metallici (mazzi di chiavi, colini, tappi da vasca con catenella), oggetti in pelle, carta o tessuto (borsellini, palle da tennis, sacchetti di iuta contenenti fagioli secchi o aromi da cucina, scatoline di cartone).
L’adulto, cha avrà ovviamente avuto cura di inserire solo oggetti con cui il bambino possa giocare in tutta sicurezza (no a cose che possano essere ingerite, che possano ferire etc.), deve limitarsi ad assistere senza intervenire attivamente: la sua presenza darà al bambino la sicurezza emotiva necessaria per dedicarsi al gioco, ma il piccolo si sentirà libero di pescare l’oggetto che desidera, manipolarlo, assaggiarlo, conoscerlo come meglio crede per poi passare al successivo. Questa attività lo aiuterà anche a stimolare la coordinazione vista-mano, oltre che a sperimentare il concetto di dentro e fuori.
Il genitore potrà man mano arricchire il cestino, togliendo oggetti per poi riproporli dopo un certo periodo di tempo ed inserendone di nuovi: il questo modo il cesto dei tesori sarà un gioco in continua evoluzione, che crescerà insieme a vostro figlio.
In una fascia di età in cui è spesso difficile intrattenere il bambino per periodi di tempo relativamente lunghi, in genere questo è un gioco che riesce a coinvolgerli molto: me li ricordo ancora, i miei piccoli, silenziosi e concentrati ad armeggiare con il loro cestino dei tesori… ok, ho deciso, questo lo metto tra i giochi da conservare!
[Photo Credits | Potatoes’ Mum]