Iperprolattinemia, i sintomi e le cause

Come abbiamo già avuto occasione di vedere, la prolattina è un ormone secreto dall’ipofisi che regola la maturazione della ghiandola mammaria durante la gravidanza e l’allattamento stimolando la produzione di latte da parte degli acini ghiandolari della mammella. La concentrazione di prolattina nel sangue non si mantiene stabile nel tempo: aumenta infatti durante il sonno e poco prima, o subito dopo, l’ovulazione e, naturalmente, elevati livelli di prolattina si riscontrano anche durante la gravidanza e l’allattamento al seno. A volte però a fare aumentare la prolattinemia non sono eventi fisiologici come quelli appena descritti e quando i livelli di prolattina si mantengono stabilmente elevati nel tempo si parla di iperprolattinemia patologica.

Iperprolattinemia, sintomi e cause

Nelle donne questa condizione può dare luogo a sintomi quali alterazioni del ciclo mestruale, (nei casi più gravi si può avere amenorrea), calo del desiderio sessuale, galattorrea (secrezione di piccole quantità di latte o liquido sieroso dai capezzoli), mal di testa. L’iperprolattinemia patologica è piuttosto frequente: nel 30 per cento dei casi si tratta di aumenti del livello di prolattina piuttosto modesti le cui cause restano sconosciute (si parla in questo caso di iperprolattinemia idiopatica), più di frequente invece questa è causata dalla presenza di un adenoma ipofisario prolattino secernente, o prolattinoma.

Sindrome premestruale, la vitamina B riduce i disturbi

Sbalzi d’umore, irritabilità, mal di testa, gonfiore. Sono i classici disturbi della sindrome premestruale e le ragazze li conoscono bene, perché la settimana prima del ciclo, puntuali come un orologio svizzero, rendono difficili le giornate. Secondo uno studio dell’Università del Massachusetts, i cibi ricchi di vitamina B riducono questi fastidiosi problemi.

Per curare la sindrome premestruale, che purtroppo colpisce quasi il 60% delle donne in età fertile, bisogna fare attenzione alla dieta. I ricercatori americani hanno seguito circa 3000 donne (inserite nel Nurses’ Health Study) per 10 anni: durante questo periodo almeno 1050 donne hanno evidenziato in maniera più o meno marcata, i sintomi come dolore addominale, ansia, depressione e irritabilità.  E hanno punto verificare che una dieta ricca di vitamine B1 e B2 ha contribuito a ridurre il problema.

L’ecografia mammaria

Cos’è l’ecografia mammaria

L’ecografia mammaria, o ecografia senologica, è un accertamento diagnostico che viene svolto utilizzando ultrasuoni e non radiazioni ionizzanti, coma abbiamo visto a proposito della mammografia. E’ un esame piuttosto semplice e non invasivo, del tutto simile a qualunque altro tipo di ecografia.

Come si svolge l’ecografia al seno

Una volta giunta in ambulatorio il medico ti farà stendere su un lettino da visita. Una volta scoperto il torace, la parte da esaminare viene cosparsa con un po’ di gel che serve a far passare meglio gli ultrasuoni, quindi viene fatta scorrere sulla superficie del seno una sonda collegata ad una apparecchio, l’ecotomografo. Durante l’ecografia, che dura in genere poco più di un quarto d’ora, non si prova alcun fastidio; inoltre prima che venga eseguita non vengono somministrati farmaci e non viene praticata anestesia. Le immagini del tessuto mammario rilevate attraverso la sonda vengono trasmesse ad un ecografo e sono immediatamente visibili sul monitor.

La mammografia, perchè è importante

Cos’è la mammografia

La mammografia consiste in una ecografia del seno attraverso la sua esposizione a blande radiazioni ionizzanti mediante un apparecchio denominato mammografo. Grazie alla mammografia è possibile evidenziare microcalcificazioni della mammella che non sono rilevabili con la sola visita senologica o con la palpazione.

Come si esegue la mammografia?

Durante la mammografia il seno (una mammella per volta) viene appoggiato su un sostegno e quindi compresso all’interno del compressore costituito da due lastre in materiale plastico; quindi si fa la radiografia che mostra eventuali alterazioni del tessuto mammario. Si tratta di un esame un po’ doloroso ma che, in compenso, ha una durata breve. Non è necessario il ricovero, non viene praticata anestesia e non viene utilizzato mezzo di contrasto. Unico accorgimento, nelle donne in età fertile, è quello di sottoporsi all’esame durante la prima metà del ciclo, quando il seno è meno teso e si comprime più facilmente.

Rimedi naturali per evitare mal di gola e ricadute influenzali

La primavera è alle porte e come di consueto il tempo comincia ad essere “schizofrenico”. Da un giorno all’altro ci accorgiamo che la temperatura sbalza di 10 o più gradi e che le condizioni climatiche subiscono bruschi e imprevedibili cambiamenti.

Il passaggio di stagione non è particolarmente amato dalle mamme, innanzitutto perché mette in crisi la scelta dell’abbigliamento adatto ai repentini cambiamenti dell’ambiente esterno e in secondo luogo perché l’instabilità climatica debilita anche le difese immunitarie, rendendo i bambini particolarmente vulnerabili alle intemperie. Rimessi da poco dall’influenza stagionale, sono infatti la categoria più esposta alle ricadute influenzali.

Gli estrogeni riducono il rischio di tumore al seno

La vita di una donna è influenzata notevolmente dagli ormoni. Non ce ne rendiamo neanche conto, ma da loro dipende tutto: la capacità di procreare, l’umore, il mal di testa. Pensate che sono talmente importanti da proteggere anche da malattie cardiovascolari e non solo. Secondo i ricercatori del CIC bioGUNE, gli estrogeni riducono le cellule staminali cancerogene del tumore alla mammella.

Possono, inoltre, ridurre lo sviluppo del tumore in maniera molto meno marcata ottenendo una prognosi di gran lunga migliore. Per giungere a queste conclusioni c’è voluto un lungo e articolato lavoro, perché gli estrogeni sono ormoni particolarmente complessi che permettono il buon funzionamento e accrescimento del seno.

Perdite vaginali, quando bisogna consultare il medico?

Come si presentano le perdite vaginali “normali”

Abbiamo già visto che le normali perdite vaginali, quelle cioè non associate ad alcun disturbo ma che rappresentano il normale secreto della cervice uterina, sono di colore bianco o trasparenti, hanno consistenza filamentosa, non emanano un odore sgradevole e non sono accompagnate da disturbi quali bruciore e prurito.

Che colore hanno le perdite associate a disturbi?

Quando invece siamo in presenza di disturbi che alterano la composizione, e quindi l’aspetto, del secreto della cervice uterina, le perdite possono assumere diversi tipi di colore e consistenza ed essere associate a bruciore e prurito: un colorito giallognolo e consistenza cremosa possono dipendere da un’infezione gonococcica, mentre un colore giallo verdognolo e una consistenza schiumosa possono essere segno di tricomoniasi, una malattia sessualmente trasmissibile molto diffusa.

Le perdite vaginali, quando non devono preoccuparci?

Cosa sono le perdite vaginali?

Le secrezioni vaginali che comunemente indichiamo con il nome di perdite non sono altro che le secrezioni mucose normalmente prodotte dalla cervice uterina; di per se stesse quindi le perdite vaginali rappresentano un fenomeno del tutto normale la cui presenza non deve affatto indurci a sospettare un disturbo, di qualunque natura. Lo stesso vale per alcune variazioni delle loro quantità e del loro aspetto che si verificano fisiologicamente durante il ciclo mestruale, in quanto la cervice uterina risponde alle variazioni ormonali modificando la consistenza del proprio secreto.

Perchè le perdite vaginali si modificano durante il ciclo?

In corrispondenza con l’ovulazione le perdite vaginali si fanno più abbondanti e acquose facilitando così il passaggio degli spermatozoi e quindi la fecondazione delle cellule uovo. Sempre allo stesso scopo, il muco cervicale durante la fase ovulatoria, perde parte delle proprie caratteristiche di acidità, diventa cioè alcalino, garantendo una maggiore sopravvivenza agli spermatozoi.

Ovaio policistico, un aiuto dall’agopuntura

La sindrome dell’ovaio policistico (PCOs) è spesso alla base di alcuni problemi di infertilità della donna. Si tratta di  una patologia piuttosto comune (colpisce circa il 10% delle donne) che interessa le ovaie ed è caratterizzata dalla  formazione di cisti in una o entrambe le ovaie causate da follicoli immaturi non esplosi con l’ovulazione ed accumulati sulle ovaie stesse.

Oggi, la sindrome dell’ovaio policistico può trovare giovamento dalla pratica dell’agopuntura e dell’esercizio fisico. A rivelarlo è uno studio della Sahlgrenska Academy, Università di Gothenburg in Svezia. La ricerca, pubblicata sull’American Journal of Physiology-Endocrinology and Metabolism, ha valutato gli effetti dell’agopuntura e dell’attività fisica su donne affette da PCOs. Nello specifico, l’equipe di ricercatori, guidata dalla dottoressa Elisabet Stener-Victorine, hanno suddiviso le donne affetta dalla sindrome in tre gruppi. Il primo gruppo è stato sottoposto a trattamenti di agopuntura sia manuale che tramite stimolazione elettrica a bassa frequenza. Il secondo gruppo, invece, ha partecipato ad un programma di attività fisica per tre volte alla settimana mentre il terzo gruppo, il gruppo di controllo, non ha dovuto sottoporsi a nessun trattamento.

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Pap test, come si esegue

Il collo dell’utero, altrimenti detto cervice, può essere interessato da diverse tipologie di disturbi: infezioni, infiammazioni, displasie (alterazioni della cervice che possono avere evoluzione tumorale) e cancro. Quest’ultimo in particolare, rappresenta una delle cause di morte più comuni per le donne di età compresa fra 35 e 55 anni e la sua diagnosi tempestiva è di fondamentale importanza per una prognosi positiva. Uno degli strumenti più efficaci ed importanti di cui noi donne disponiamo in questo senso è il Pap test; un esame rapido e indolore cui tutte noi dovremmo sottoporci almeno ogni tre anni.

Il Pap test, noto anche come striscio, nacque nel 1943, anno in cui fu messo a punto dal citologo rumeno Papanicolau con lo scopo di valutare lo stato delle cellule dell’utero al fine non solo di diagnosticare il cancro della cervice ma anche di individuare eventuali lesioni che potrebbero avere esito tumorale, così come la presenza di semplici infiammazioni. Come accennato, è un test del tutto indolore, dura pochi minuti e può essere eseguito durante una normalissima visita ginecologica (potete quindi chiedere al vostro medico di effettuarlo in ogni momento).

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Papilloma virus, le mamme di adolescenti sono poco informate

Abbiamo parlato recentemente del vaccino per proteggere le donne dal papilloma virus, principale responsabile del tumore all’utero, e della campagna di sensibilizzazione attualmente in corso in Italia. Le bambine con meno di 13 anni hanno diritto alla vaccinazione gratuita e per adesso solo la metà è ricorsa a questa terapia. Il vero ostacolo potrebbero essere le mamme, che secondo dati recenti raccolti da Onda, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, sono poco informate sull’argomento.

Il 56% delle mamme con figlie femmine tra gli 11 e i 18 anni ha dichiarato di non avere ricevuto specifiche informazioni o di non aver sentito parlare della vaccinazione. Dato ancora più preoccupante, solo il 18,9% di loro è pienamente consapevole di che cosa sia il papilloma virus (Hpv), responsabile del carcinoma dell’utero. La prevenzione inizia dall’informazione e se viene a mancare, ovviamente, la situazione diventa molto rischiosa.

Smagliature, combatterle con la biodermogenesi

Il corpo della donna, durante i nove mesi di gravidanza, subisce numerosi cambiamenti. Il pancione cresce di pari passo con lo sviluppo del feto e il seno aumenta di volume in vista dell’allattamento. La pelle, quindi, è sottoposta a continue sollecitazioni e, anche essendo  elastica, può essere soggetta a smagliature.

Le smagliature sono uno degli inestetismi più temuti in gravidanza. Sono causate dall’indebolimento dei tessuti connettivi e dalla rottura delle fibre elastiche e hanno l’aspetto di cicatrici, prima rosse poi più chiare, che difficilmente scompaiono. Appare evidente, quindi, come la soluzione migliore sia la prevenzione attraverso l’applicazione quotidiana di creme ed oli specifici.

Per venire incontro alle esigenze di noi donne, è stata messa appunto una nuova tecnica per eliminare le smagliature: la biodermogenesi.

papilloma virus, vaccino

Papilloma virus, vaccinata solo la metà delle bambine

La lotta al tumore all’utero ha preso il via da un paio d’anni con un nuovo vaccino, quello per contrastare il papilloma virus umano. Il 59% delle ragazze italiane nate nel 97 ha completato il ciclo vaccinale (per loro è gratuito). Questo secondo i dati dall’Istituto Superiore di Sanità, resi noti durante il convegno “La vaccinazione tra diritto e dovere”. Come possiamo notare solo la metà delle bambine è attualmente coperta e si dovranno ancora compiere numerosi passi prima di arrivare alla totalità della popolazione con meno di 13 anni.

L’Italia però, per una volta, ha un primato di cui vantarsi perché è il primo Paese europeo ad aver adottato, già dal 2007 in alcune Regioni, una strategia vaccinale pubblica contro l’Hpv. Il vaccino ha un’efficacia massima in chi non ha ancora avuto rapporti sessuali e quindi non può essere entrato in contatto con il virus.

Dolori mestruali, l’oligoterapia può alleviarli

Tutte le donne lo sanno: il ciclo mestruale è accompagnato da sintomi più o meno percettibili e fastidiosi come tensione al seno, dolore e gonfiore addominale, mal di schiena, cefalea, sbalzi d’umore, irritabilità. In alcune donne questi sintomi sono molto amplificati e costituiscono una vera e propria patologia detta dismenorrea. Generalmente, per alleviare questi fastidi, si ricorre ad antidolorifici ed antinfiammatori. Esiste, però, un rimedio efficace e del tutto naturale contro i dolori mestruali: l’oligoterapia.

Che cos’è l’oligoterapia?

L’oligoterapia è un metodo naturale per prevenire e curare alcune malattie tramite l’assunzione di sostanze minerali, dette oligoelementi (ferro, fluoro, manganese, alluminio, rame, cobalto, argento, oro, nichel, zinco, etc..). Queste sostanze sono presenti nel nostro organismo in piccolissime quantità ma sono molto importanti in quanto facilitano le reazioni chimiche all’interno del nostro corpo ed una loro carenza può determinare squilibri e disturbi.