Come abbiamo già avuto occasione di vedere, la prolattina è un ormone secreto dall’ipofisi che regola la maturazione della ghiandola mammaria durante la gravidanza e l’allattamento stimolando la produzione di latte da parte degli acini ghiandolari della mammella. La concentrazione di prolattina nel sangue non si mantiene stabile nel tempo: aumenta infatti durante il sonno e poco prima, o subito dopo, l’ovulazione e, naturalmente, elevati livelli di prolattina si riscontrano anche durante la gravidanza e l’allattamento al seno. A volte però a fare aumentare la prolattinemia non sono eventi fisiologici come quelli appena descritti e quando i livelli di prolattina si mantengono stabilmente elevati nel tempo si parla di iperprolattinemia patologica.
Iperprolattinemia, sintomi e cause
Nelle donne questa condizione può dare luogo a sintomi quali alterazioni del ciclo mestruale, (nei casi più gravi si può avere amenorrea), calo del desiderio sessuale, galattorrea (secrezione di piccole quantità di latte o liquido sieroso dai capezzoli), mal di testa. L’iperprolattinemia patologica è piuttosto frequente: nel 30 per cento dei casi si tratta di aumenti del livello di prolattina piuttosto modesti le cui cause restano sconosciute (si parla in questo caso di iperprolattinemia idiopatica), più di frequente invece questa è causata dalla presenza di un adenoma ipofisario prolattino secernente, o prolattinoma.