Curare il seno e i capezzoli in vista dell’allattamento è fondamentale. Molte donne, pur non avendolo fatto prima, non hanno alcun problema ad allattare, a prescindere della durata e della frequenza della poppata; altre, invece, accusano tali dolori che non appena il bimbo si mette a succhiare, finiscono per rinunciare. Dato che non si può sapere in anticipo quale saranno le sensazioni durante l’allattamento, è necessario seguire qualche piccolo accorgimento.
Per preparare adeguatamente i capezzoli all’allattamento è consigliabile massaggiarli all’inizio con un ruvido asciugamano asciutto e poi più avanti con un guanto di crine; con questo trattamento preventivo fin dai primi mesi di gravidanza, il tessuto dell’areola mammaria diventa più spesso e robusto, e quindi meno soggetto a ragadi durante l’allattamento. Non usate sapone sui capezzoli: il sapone secca la pelle e rischia di provocare screpolature; anche l’alcol e la glicerina sono da evitare, in quanto induriscono il capezzolo rendendolo più fragile; per l’igiene quotidiana è sufficiente lavarsi il seno con semplice acqua fredda. [aggiornamento: la preparazione dei capezzoli col guanto di crine è una pratica non più consigliata. Le ragadi possono anche dipendere da un attacco scorretto del bambino, da un attacco di candida o da un frenulo corto e il trattamento preventivo del capezzolo spesso nulla ha a che vedere con la loro comparsa].
Nel corso del nono mese sarà utile applicare dopo il massaggio una crema emolliente o un olio, come quello di mandorle, per ammorbidire il tessuto reso già robusto. C’è chi consiglia, qualche settimana prima della data prevista per il parto, di cominciare a spremere il colostro, cioè il liquido che precede la montata lattea, da entrambi i seni per provocare l’apertura dei canali lattiferi, in modo da evitare l’ingorgo che a volte si forma al momento dell’allattamento, una pratica come molto spesso in questi casi un po’ controversa.