La listeriosi in gravidanza: come prevenirla

listeriosi in gravidanza

La listeriosi è una malattia batterica causata da un microrganismo, detto Listeria, che si può trovare nei vegetali, nelle specie animali e nel terreno; questo batterio negli individui sani si trova nella normale flora intestinale e non provoca danni, ma con l’alterazione di alcuni funzioni gastrointestinali, può presentarsi un’infezione.

A causa delle alterazione ormonale che porta con sé, la gravidanza è il momento in cui può presentarsi più facilmente la listeriosi; nella maggior parte dei casi l’infezione avviene tramite gli alimenti, soprattutto quelli congelati, ma il germe è piuttosto diffuso anche nell’ambiente. La prima regola per combattere la Listeria è quella di cuocere bene i cibi crudi, in modo da distruggerla.

Se contratta in gravidanza, la listeriosi può essere molto pericolosa, perché si può trasmettere al feto attraverso la placenta, anche se l’infezione è asintomatica, cioè la madre non presenta segnali evidenti; questa malattia può essere trasmessa al bambino anche al momento del parto, e in questo caso si parla di listeriosi neonatale. Generalmente, l’infezione si manifesta al terzo mese di gravidanza con dei sintomi che spesso vengono scambiati per influenza, e cioè febbre malessere generale, dolori muscolari, e talvolta anche vomito e diarrea.

Cerchiaggio in gravidanza: quando farlo e perchè

cerchiaggio

Il cerchiaggio è un lieve intervento chirurgico che si effettua se, durante la gravidanza, ci sono segnali di incontinenza cervicale, ovvero se il collo dell’utero inizia a dilatarsi troppo in anticipo rispetto alla data del parto. Il collo dell’utero non deve dilatarsi eccessivamente prima del momento presunto per il parto, perché altrimenti ci potrebbe essere il rischio di un parto pre-termine o di un aborto spontaneo.

Generalmente, questa complicazione si manifesta quando il canale cervicale è troppo debole per sopportare il peso di ciò che contiene l’utero, vale a dire: feto, liquido amniotico, placenta e altri annessi fetali; ciò non si verifica mai prima del secondo trimestre di gravidanza, perché prima di allora il contenuto dell’utero è ancora troppo leggero per creare dei problemi al canale cervicale.

Ma perché questo può accadere? I fattori dell’incontinenza cervicale sono diversi: un’anomalia congenita, un’alterazione causata da un intervento precedente, come un parto gemellare o traumatico. Per evitare che questa debolezza del canale cervicale crei ulteriori problemi, viene effettuato il cerchiaggio, che consiste nell’applicazione di un nastro che viene stretto intorno al collo dell’utero, e che verrà rimosso alcun settimane prima della data prevista per il parto.

Tocofobia, ovvero la paura del parto

tocofobia

La paura del parto, ovvero la tocofobia, è un sentimento comune e molto normale nelle donne, sia nelle primipare sia in quelle che hanno già dei figli, perché ogni parto è una storia a sé e non si possono fare confronti. In particolare, se nel primo parto ci sono stati dei problemi, la donna vive con maggiore preoccupazione quelli successivi, ma non solo: basta un piccolo allarme, anche insignificante, a creare ansie e paure nella gestante.

Pur essendo comprensibile, la paura non aiuta ad affrontare questo delicato momento, anzi, neutralizza la possibilità di analizzare lucidamente l’evento. Cosa fare allora? Alcuni esperti sostengono che il miglior modo per superare una paura è affrontarla; questo è senz’altro vero in alcuni casi, ma, fermo restando che non tutte le persone riescono ad affrontare direttamente una cosa che le spaventa, bisogna considerare che la paura del parto non è una fobia qualunque.

Di questa scuola di pensiero si possono, però, cogliere alcuni suggerimenti, primo fra tutti quello di non negare la propria paura e di condividerla con le persone che possono partecipare a questo evento, dal partner ai famigliari, passando per i medici e l’ostetrica, e cercare di capirlo, magari frequentando un corso pre-parto.

Acquaerobica per superare il dolore del travaglio

acquaerobica in gravidanza

Secondo uno studio dei ricercatori dell’Università di Campinas di San Paulo del Brasile, le maggior parte delle donne che durante la gravidanza hanno frequentato un corso di acquaerobica, al momento del travaglio non hanno richiesto l’uso dell’epidurale.

L’acquaerobica è uno sport che viene praticato nell’acqua delle piscine con dei movimenti fatti a ritmo di musica; è simile all’acquagym, però, a differenza di essa, non ha l’obiettivo di tonificare la massa muscolare, bensì quello di migliorare le funzioni dell’apparato respiratorio e circolatorio, e di bruciare i grassi. L’acquaerobica è uno degli sport da praticare in gravidanza preferito dagli esperiti, perché garantisce effetti benefici sulla salute psicofisica della gestante e sul benessere del bambino.

Abruptio placentae ovvero il distacco di placenta

abruptioplacentaeNormalmente la placenta si distacca dall’utero subito dopo la nascita (secondamento). Nel caso di distacco prematuro della placenta invece questa si separa parzialmente o completamente dall’utero prima che nasca il bambino, ciò può avvenire nel secondo ma soprattutto nel terzo trimestre di gravidanza. Il distacco è pericoloso perché può privare il bambino dell’ossigeno e del nutrimento, e causare forti emorragie pericolose per la tua e la sua salute. Inoltre se la porzione di distacco non è particolarmente grande e dunque non visibile ecograficamente si aumenta il rischio che il tuo piccolo abbia un ritardo di crescita o che nasca prematuro. Per fortuna questa patologia non è così frequente.

I sintomi del distacco di placenta

Principalmente il distacco ti può provocare perdite di sangue che vanno da una modesta quantità a vere e proprie emorragie ed inoltre ti potrebbe far avvertire anche dei forti dolori all’utero e alla schiena. In alcuni casi il sangue si ferma tra l’utero e la placenta e dunque, anche in presenza di distacco, non ci sono perdite ematiche.

La stitichezza in gravidanza, come combatterla

dolori gravidanzaLa stitichezza è uno dei tanti disturbi tipici della gravidanza ed è causata principalmente dalle modificazioni ormonali che si verificano durante i nove mesi. Il progesterone infatti ha un effetto rilassante in particolare sull’area dell’apparato riproduttivo ma il suo influsso agisce su gran parte della muscolatura del corpo compresa la giunzione gastroesofagea (reflusso, bruciori, acidità di stomaco), la muscolatura intestinale (stitichezza) e quella involontaria che riveste le pareti dei vasi (vene varicose, ritenzione idrica, emorroidi). Il progesterone infatti diminuisce la peristalsi e provoca l’emissioni di feci dure e disidratate.

La stitichezza è un fenomeno che di solito compare all’inizio della gravidanza e peggiora via via che ci si avvicina al momento del parto. Dalle prime settimane in cui il problema è prettamente ormonale si passa al terzo-quarto mese in cui ad aggravare la situazione arriva l’accrescimento dell’utero che costituisce un ulteriore ostacolo al passaggio delle feci. Nell’ultimo trimestre di gravidanza invece l’aumento dei livelli circolanti di aldosterone rappresenta un nuovo e prezioso alleato della stitichezza. Quest’ormone aumenta infatti l’assorbimento di liquidi ed elettroliti, rallentando ulteriormente il transito intestinale.

Crampi in gravidanza, un innocuo fastidio

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Se siete al settimo-ottavo mese di gravidanza e ultimamente vi capita piuttosto spesso di svegliarvi nel bel mezzo della notte in preda a dolori lancinanti ai piedi o ai polpacci non preoccupatevi. Molto probabilmente si tratta di semplici crampi muscolari che di certo non hanno nulla a che vedere con la salute vostra e del vostro bambino.

I crampi rappresentano infatti delle contrazioni improvvise e involontarie dei muscoli e purtroppo fanno parte di quei piccoli disturbi accusati dalle donne in gravidanza nella gran parte dei casi innocui, seppure fastidiosi. Sono piuttosto frequenti proprio a partire dal settimo mese e durante tutto il terzo trimestre. Si manifestano in genere al livello di piedi, polpacci e cosce e, come già detto, fanno la loro comparsa durante il sonno.

Si presume che i crampi in gravidanza siano dovuti alle inevitabili modificazioni della circolazione venosa o a squilibri di alcuni sali minerali quali calcio, potassio e magnesio, più frequenti durante i mesi estivi, cui può aggiungersi la stanchezza dovuta allo stato avanzato della gestazione. In ogni caso, si tratta comunque di un avvenimento che per quanto sgradevole e doloroso non deve preoccupare la futura mamma.

Leucociti nelle urine, sarà un infezione delle vie urinarie?

mirtillo-prevenzionePresenza di leucociti nelle urine

Hai appena ritirato le analisi, hai letto il referto ma non sai cosa significa. La presenza di un alto numero di leucociti nelle urine segnala la comparsa di un’infezione delle vie urinarie, patologia piuttosto comune nelle donne in stato di gravidanza.

Quali sono le cause della presenza dei leucociti nelle urine?

  • Dalla diminuzione del tono muscolare dell’uretere (condotto che collega il rene alla vescica) dovuta all’alta concentrazione di progesterone (un ormone prodotto dalla placenta) fin dall’inizio della gravidanza. Il progesterone infatti causa una perdita di elasticità e tono all’uretra e all’intestino, che di conseguenza rallentano le loro normali funzioni. La vescica in questo modo fa più fatica a svuotarsi e i batteri tendono a prolificare;

La Toxoplasmosi in gravidanza

toxoplasmosi-gravidanzaLa Toxoplasmosi, come la Rosolia e il Citomegalovirus, è una malattia pericolosa se contratta in gravidanza. L’animale più temibile per la diffusione dell’infezione è il gatto che eliminando il parassita con le feci, contamina il terreno. Questa malattia viene trasmessa all’uomo con l’ingestione di carni poco cotte o crude, ingerendo verdura o frutta non lavata, venendo a contatto con terreno contaminato dal parassita.

L’infezione da Toxoplasmosi negli individui sani passa solitamente inosservata per la quasi totale mancanza di sintomi, a volte la si può scambiare per una banale influenza. I sintomi più comuni sono mal di testa, astenia, ingrossamento dei linfonodi. Più raramente si possono avere manifestazioni febbrili con interessamento epatico, polmonare, miocardico. Di regola, guarisce spontaneamente.

Diagnosi diabete in gravidanza: in arrivo novità

mamma in dolce attesaGrandi novità in arrivo per le mamme che si sottoporanno all’esame per la diagnosi del diabete in gravidanza. Infatti, se fino ad oggi sono necessari 5 prelievi di sangue e 2 test, a partire da gennaio 2010 i prelievi diventaranno 3 e basterà un solo test. La sicurezza di questo test è stata provata grazie ad uno studio internazionale che ha coinvolto ben 25000 mamme ed è emerso nel corso del Congresso della Società italiana di diabetologia a Riccione.

Si tratta di un bel passo in avanti se si considera che attualmente sono molte le mamme che pur di evitare di aspettare molte ore in ospedale decidono di non eseguire il test.

Depressione in aumento tra le neomamme

depressioneLa gravidanza è indubbiamente un momento unico nella vita di una donna. Donna che però proprio in quel momento si ritrova ad essere più fragile ed i cambiamenti a cui è sottoposta possono avere anche delle spiacevoli conseguenze. Sono molte le donne che durante o dopo la gravidanza vengono colpite dalla depressione, una malattia che colpisce ben 100.000 italiane durante o dopo la gravidanza. Depressione che può anche portare la mamma a compiere dei gesti estremi.

In questi giorni a Roma è in corso il XLV Congresso Nazionale di Psichiatria e uno degli argomenti principali è proprio quello della depressione che colpisce le mamme. Gli esperti vorrebbero, come accade già in altri paesi europei, sviluppare anche in Italia programmi di sostegno alla genitorialità consapevole.

La rosolia in gravidanza

incinta-rosoliaLa Rosolia è la malattia infettiva più temuta in gravidanza, per questo motivo prima di programmare una gravidanza è bene effettuare degli esami preconcezionali che prevedano il rubeotest, l’esame con il quale si può vedere se si è già contratta la malattia. Nel caso in cui si risulti negativi al test, prima di affrontare una gravidanza, sarà bene vaccinarsi. Tra il vaccino ed il concepimento dovranno necessariamente trascorrere sei mesi.

La rosolia è una malattia infettiva causata da un virus del genere rubivirus, ed è una malattia più comune nell’età infantile. Nella maggior parte dei casi la rosolia ha un decorso benigno, anzi a volte neppure ci si accorge di averla avuta. Il problema sorge se la si contrae in gravidanza, questa malattia presenta infatti alti rischi per il feto, sopratutto se la madre contrae la malattia all’inizio della gravidanza.

Influenza A: se la gestante si ammala rischi per il bebé

vaccino influenza A

Secondo i risultati di uno studio compiuto da Caleb Finch dell’università di Los Angeles la gestante che dovesse prendere l’influenza A potrebbe danneggiare anche pesantemente la salute del nascituro (anche a lungo termine). Il bambino potrebbe avere un minore quoziente intellettivo ma potrebbe andare incontro anche al rischio di infarto.

Negli Stati Uniti, dalla fine di agosto ad oggi sono state ricoverate in terapia intensiva 100 donne colpite dal virus dell’influenza A. Pensate che di queste 100 donne, 28 sono morte. Ecco perché Anne Schuchat, responsabile del centro malattie respiratorie del Cdc (Center for Desease Control and Prevention) di Atlanta raccomanda alle mamme in gravidanza di vaccinarsi appena possibile per proteggere se stesse ma anche il bebé.

Nuoto e ginnastica in acqua per le gestanti

nuoto in gravidanza

Fare sport in gravidanza, si sa, è molto utile, perché aiuta a mantenere un buon tono muscolare che sarà utile durante il parto, e perché contribuisce a non prendere troppo peso. In particolare, il nuoto è lo sport ideale per le gestanti, anche perché può essere praticato fino alla fine della gravidanza.

L’acqua alleggerisce la schiena, e quindi sarà un valido aiuto per tutte quelle che soffrono di dolori lombari, ma contribuisce anche ad allentare la tensione dello stomaco che, spesso, a fine gravidanza è schiacciato dall’utero, favorendo così anche la digestione, la respirazione, e la diminuzione della pressione sulla vescica. Ma i benefici non sono finiti qui; l’immersione nell’acqua aiuta a sgonfiare le gambe ed aumenta il lavoro dei reni, aumentando, di conseguenza la diuresi, e quindi la purificazione dell’organismo.

Se vi spaventa l’idea di nuotare con il pancione, potrete sempre iscrivervi ad un corso di acquagym, facile e divertente, e anche meno faticoso della ginnastica a terra, perché l’acqua riduce la forza di gravità; inoltre, molte piscine organizzano corsi specifici per le gestanti.