Il mal di testa è un disturbo comune e fastidioso che colpisce principalmente le donne. Il 63% delle persone che soffrono di mal di testa, infatti, è di sesso femminile. Cefalea ed emicrania colpiscono le donne 2-3 volte di più rispetto agli uomini. Questo a causa delle fluttuazioni ormonali a cui sono soggette le donne in determinati momenti della loro vita come il ciclo mestruale. La maggior parte delle donne, infatti, subisce i più intensi attacchi di mal di testa proprio durante il ciclo mestruale ed in particolare nei tre giorni prima del ciclo e nell’ultimo giorno di mestruazioni. Proprio perché legate ai livelli ormonali, le cefalee e le emicranie subiscono una forte attenuazione durante la gravidanza.
Salute in Gravidanza
Gravidanza, quando la mamma è Rh negativo
La gravidanza è un momento straordinario ma allo stesso tempo delicato nella vita di una donna. Per questo è necessario eseguire tutta una serie di controlli per assicurare la corretta evoluzione della gravidanza. Tra gli esami principali a cui una donna in dolce attesa deve sopporsi c’è il controllo del gruppo sanguigno e del fattore Rh. E’ molto importante, infatti, conoscere il fattore Rh della coppia e della donna in particolare, in quanto questo potrebbe avere una forte influenza sulla gravidanza.
Cosa è il fattore Rh?
Il fattore Rh (fattore Rheus) indica la presenza di un antigene, nello specifico una proteina, sulla superficie dei globuli rossi. Se una persona possiede questa proteina si dice che il suo sangue è Rh positivo (Rh+) mentre se non la possiede il suo gruppo è Rh negativo (Rh-). La maggior parte delle persone, l’85% degli occidentali, il 90-95% degli afroamericani e il 99% degli asiatici, è Rh positivo. Per quanto riguarda le donne, quelle che risultano Rh negative dovranno prendere specifiche precauzioni nel caso decidano di avere un bambimo.
Gravidanza, i benefici per corpo e mente della danza del ventre
Fare attività fisica in gravidanza è molto importante in quanto comporta notevoli benefici sia per la mamma che per il bambino. Accanto alla tradizionale ginnastica pre e post-parto, risulta interessante per le future mamme accostarsi alla danza del ventre. Sono, infatti, numerosi i benefici che le donne in dolce attesa possono trarre dalla danza del ventre, praticata fin dall’antica Mesopotamia per la preparazione al parto. I tipici movimenti rotatori del bacino, simili a quelli insegnati ai corsi pre-parto, rappresentano un ottimo esercizio prenatale in grado di rafforzare i muscoli impiegati durante il parto.
Mutazioni genetiche del sangue, trombofilia e gravidanza
Problemi di coagulazione del sangue e gravidanza possono convivere?
Molte donne che provano ad avere figli si ritrovano a fronteggiare realtà sconfortanti come aborti ricorrenti e apparentemente senza motivo, altre magari hanno il primo figlio senza problemi e poi si ritrovano a combattere anni nel tentativo di portare avanti una seconda gravidanza senza però avere successo. In entrambi casi bisogna essere fortunate ed affidarsi a ginecologi esperti, che siano in grado di porsi le giuste domande e prescrivere le analisi idonee.
Quali possono essere le problematiche di coagulazione del sangue causa di aborti ricorrenti?
Frequentemente la causa di questi aborti ricorrenti può essere ricondotta a problematiche relative alla coagulazione del sangue che aumentano il rischio di trombosi venosa, queste alterazioni sono genetiche e a volte non si manifestano con dei sintomi precisi tanto da stupire quando poi vengono diagnosticate. I più comuni difetti genetici sono le mutazioni del fattore V (fattore V di Leiden) e della protrombina, le carenze di antitrombina III, proteina C e proteina S e l’aumento dell’omocisteina. Alcune di queste mutazioni sono molto diffuse come ad esempio il fattore V di Leiden e la protrombina, se dunque la storia clinica personale e famigliare suggerisce la possibilità dell’esistenza di tali difetti ereditari è bene che si facciano delle ricerche prima di iniziare a tentare una gravidanza.
I lavori domestici andrebbero evitati in gravidanza
Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Erasmus University di Rotterdam in collaborazione con l’Università di Bristol e pubblicato sull’European Journal of Epidemiology, le donne in gravidanza dovrebbero evitare di svolgere le faccende domestiche, in quanto i lavori ripetitivi e noiosi potrebbero causare parti prematuri.
Lo studio è stato condotto su 11.759 donne inglesi incinte, e da esso è emerso che svolgere lavori domestici ripetitivi, come lavare i piatti, stirare o stendere i panni, anche durante il primo trimestre di gravidanza, può essere associato all’aumento del rischio di parti pretermine.
Gli esercizi di Kegel per combattere l’incontinenza urinaria
Uno dei disturbi più frequenti e fastidiosi che colpisce le donne in gravidanza è l’incontinenza urinaria. Alle future mamme, infatti, può bastare una semplice risata o un colpo di tosse a far scappare involontariamente qualche goccia di urina. Altre volte, invece, le donne in dolce attesa avvertono un forte stimolo a fare pipì con grosse difficoltà a trattenerla. Per curare e prevenire questi disturbi è importante tonificare e dare elasticità ai muscoli che sostengono gli organi pelvici e addominali. Questo è possibile grazie a specifici esercizi di ginnastica noti come esercizi di Kegel, dal nome del ginecologo statunitense che li ha ideati. Questi esercizi consentono di migliorare il tono muscolare del pavimento pelvico che circonda l’utero, la vescica e l’intestino.
Attenzione al cibo in scatola durante la gravidanza
Attenzione ai cibi in scatola durante la gravidanza: le future mamme dovrebbero evitarli in quanto molti di essi contengono tracce di bisfenolo A, una sostanza chimica utilizzata nelle confezioni in plastica, che sarebbe portatrice di seri problemi per la mamma e il feto.
Il monito arriva dal Gruppo di Lavoro Nazionale per la Sicurezza dei Mercati che ha effettuato una ricerca esaminando alcune lattine per alimenti; su 50 lattine controllate, in ben 46 di esse sono stati rinvenuti livelli di bisfenolo A superiori a quelli consentiti per legge, soprattutto nella resina interna, che in questi contenitori viene usata per proteggere il contenuto e come antiruggine.
Il papilloma virus e la gravidanza
Oggi parliamo del papilloma virus, una delle cause più frequenti di infezione genitale nella donna. Il virus si trasmette per via sessuale e può essere contratto da uomini e donna sessualmente attivi a qualunque età.
Cos’è il papilloma virus?
Con il nome di papilloma virus si indicano oltre 120 tipi di virus che si trasmettono per via sessuale, 40 dei quali interessano la zona ano-genitale nell’uomo e nella donna (cervice uterina, vagina, vulva, retto, uretra, ano, pene). Alcune forme di papilloma virus sono più pericolose di altre e si stima siano coinvolte nell’insorgenza della maggior parte dei casi di tumore alla cervice uterina.
Quali sono i sintomi del papilloma virus?
Nella maggior parte dei casi il papilloma virus è asintomatico; tuttavia può causare lesioni genitali, come verruche e condilomi, più o meno gravi ed estese. In una percentuale ridotta di casi il papillomavirus può causare infezioni croniche che hanno come conseguenza una degenerazione tumorale delle cellule del collo dell’utero; per questo motivo quando si è affette da papilloma virus è opportuno eseguire periodicamente il pap test.
La relazione tra sindrome metabolica e gravidanza
Per le donne che presentano situazioni a rischio come obesità, diabete e trigliceridi alti, la gravidanza può provocare la sindrome metabolica, ovvero esporre a malattie cardiovascolari. A sostenere ciò è uno studio condotto dall’University of Alabama a Birmingham e pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology.
I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Cora Lewis si sono appoggiati al database del CARDIA, Coronary Artery Risk Development in Young Adults, per osservare la presenza e l’incidenza della sindrome metabolica in un gruppo di donne di età compresa tra i 18 e in 30 anni, per un totale di 1.451 persone, dal 1985 ad oggi.
Fitoterapia e integratori in gravidanza
In gravidanza è sempre opportuno chiedere il parere del medico non solo quando si ha la necessità di assumere farmaci, anche quelli senza obbligo di prescrizione medica, ma anche se si pensa di darsi una mano con integratori alimentari e prodotti fitoterapici. Quanto agli integratori alimentari, alcuni sarà il ginecologo stesso a prescriverli; è il caso dell’acido folico, raccomandato a tutte le future mamme già da prima del concepimento e almeno fino al primo trimestre di gravidanza per la sua azione di prevenzione della malformazioni fetali a carico del tubo neurale, e laddove ritenuto necessario, del ferro.
A volte può rendersi necessaria anche un’integrazione di vitamine e sali minerali, ma quando è la mamma a sentirne il bisogno senza che il medico gliel’abbia prescritta è il caso che lo consulti per richiederne il parere. Le insidie infatti sono in agguato anche quando si usano prodotti che di norma hanno effetti benefici: sapevate, ad esempio che un eccessivo introito di vitamina A può avere effetti tossici sul feto?
La diastasi dei retti addominali
Durante la gravidanza può verificarsi la cosiddetta diastasi dei retti addominali, ovvero la separazione dei retti addominali (la parte destra e quella sinistra si allontanano dalla linea mediana). Questo può capitare appunto in gravidanza a causa del peso del bambino che esercita una certa pressione lungo la parete addominale ma anche quando per via dell’età i tessuti si consumano o anche quando i muscoli sono poco allenati.
Si tratta di un problema che se non curato può determinare dolori alla schiena ed ernie; ecco perchè dopo il parto in presenza di diastasi dei retti addominali sarebbe bene che la neo mamma eseguisse qualche esercizio mirato a migliorare il tono muscolare dei muscoli dell’addome.
Quali sono i medicinali più pericolosi in gravidanza?
Sappiamo molto bene che la stragrande maggioranza dei farmaci è controindicata in caso di gravidanza e allattamento e che la futura mamma che abbia un malessere deve assolutamente rivolgersi al medico prima di ricorrere a qualsivoglia tipo di rimedio farmacologico.
Alcuni principi attivi sono però molto più pericolosi degli altri e talvolta sono contenuti anche in farmaci che possono sembrare “innocui” come gli spray nasali vasocostrittori che contengono acido retinoico. L’acido retinoico e i suoi derivati (presenti anche in alcune creme anti-acne) se assunti per via orale tendono infatti ad accumularsi nell’organismo ed hanno effetti teratogeni. Lo stesso vale per l’acido valproico, contenuto nei farmaci antiepilettici.
Da limitare ai casi di effettiva necessità, a basso dosaggio e sotto stretto controllo medico anche il metimazolo, impiegato nei farmaci che curano l’ipertiroidismo, poichè attraversando la barriera placentare può interferire con lo sviluppo del feto. Controindicati in gravidanza anche gli psicofarmaci contenenti litio (impiegati nella cura del disturbo depressivo di tipo bipolare), gli antipertensivi ace inibitori e gli antibiotici tetracicline.
La linea nigra
Se state aspettando un bambino e avete notato una linea scura attraversarvi l’addome non abbiate timore; è del tutto normale che accada in gravidanza. E’ questa infatti la cosiddetta linea nigra, della quale sicuramente avete sentito parlare.
Cos’è la linea nigra
Con il termine linea nigra si indica una linea di colore scuro che compare talvolta durante gli ultimi mesi di gravidanza e attraversa l’addome delle future mamme estendendosi dall’ombelico (o da sotto al seno) fino al pube. Deve il nome al fatto di essere leggermente più scura della cute circostante ed è un fenomeno del tutto normale che appartiene alla fisiologia della gravidanza stessa anche se non è detto che si presenti in tutte le donne o in tutte le gravidanze della stessa donna. In realtà si tratta dell’accentuazione di un “segno” normalmente presente sull’addome che in condizioni di non gravidanza è quasi impercettibile e viene definito linea alba.
Festa della Mamma con Pangea Onlus
Tra pochi giorni sarà la Festa della Mamma. Perché non fare un gesto concreto ed aiutare tutte quelle mamme più sfortunate? Voglio quindi parlarvi del progetto ideato da Pangea e chiamato “ Sostieni una mamma. Sostieni il futuro”.
Sono ancora tante, troppe, le mamme che soprattutto nei paesi più poveri muoiono per via di complicazioni legate alla gravidanza, al parto o al post parto. E purtroppo la morte di queste donne spesso è accompagnata anche da quella del piccolo.
Sono soprattutto donne molto giovani, adolescenti che a volte sono costrette addirittura a partorire in periodi di tempo troppo ravvicinati; donne a volte obbligate anche a matrimoni precoci o addirittura vittime di violenze. Il 50% delle donne al mondo partorisce da sola o assistita da persone non esperte.