Tisane al finocchio tossiche per mamme e bambini

Le tisane al finocchio sono molto usate sia dalle mamme in gravidanza sia per calmare le coliche del bambino, qualcuno sostiene che siano anche ideali per aumentare la produzione di latte. In realtà sono sconsigliate perché contengono estragolo, una sostanza naturale presente nei semi di finocchio e, di conseguenza, nelle tisane a base di questo ingrediente, risultata tossica. A dirlo è uno studio pubblicato dall’Inran (l’Ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione).

Tempo altri studi avevano analizzato l’estragolo giungendo alla tesi che fosse cancerogena e genotossica e bandendone l’aggiunta come aromatizzante agli alimenti trasformati. Il nuovo studio ha permesso di ottenere delle stime dell’esposizione alla sostanza basate su analisi relative a prodotti in commercio. Per capirci le classiche bustine o i semi per gli infusi.

Tappetini puzzle: pericolosi per la salute di mamme e bambini

Quante mamme hanno ricoperto la stanza dei loro bambini con i tappeti gommosi e colorati? Assomigliano a dei puzzle e sono perfetti per far giocare i bambini in sicurezza. Peccato che siano risultati tossici. Non è la prima volta che il dito viene puntato contro questi prodotti: in passato perché contenevano ftalati oggi invece per la formammide. Questa sostanza permette ai tappetini di essere morbidi, ma al tempo stesso può essere irritante per occhi e pelle se ingerita o inalata, cancerogena sulla lunga distanza e anche pericolosa per le donne in gravidanza: espone il feto a eventuali malformazioni.

Il Belgio ha deciso di togliere dal mercato questi oggetti. È solo una precauzione che gioca in anticipo rispetto a quanto stabilito dell’Unione Europea che ha bandito da tutti i Paesi questa sostanza (e di conseguenza i tappeti che la contengono) dal 2013.

Iperemesi gravidica

Cos’è l’iperemesi gravidica

Avere nausea e vomito in gravidanza è piuttosto comune, soprattutto nel corso del primo trimestre di gestazione, accade infatti nel 75% dei casi. L’iperemesi gravidica è invece un disturbo che presenta proprio questi sintomi ma che va distinto dalla loro “semplice” insorgenza. Infatti l’iperemesi gravidica interessa una percentuale molto piccola di donne in gravidanza (0,3-2%) ed è rappresentanta da nausea e vomito talmente insistenti da portare la futura mamma a perdita di peso e disidratazione tali da rendere talvolta necessario il ricovero ospedaliero.

Le cause di iperemesi gravidica

Le cause di iperemesi gravidica non sono ancora note; è stata rilevata una relazione tra l’insorgenza del disturbo e i feti femminili e si ritiene che nella sua comparsa concorrano fattori biologici, psicologici e socio-culturali. Quanto alle possibili cause ormonali è stato ipotizzato il ruolo di elevati livelli di gonadotropina corionica, degli estrogeni e degli ormoni tiroidei.

Aspirina e paracetamolo in gravidanza: rischio infertilità per il nascituro

Come tutti sanno, durante i nove mesi di gravidanza, la donna dovrebbe evitare di assumere farmaci, facendone uso solo se strettamente necessario e sempre sotto prescrizione medica. Questo perché, assumendo determinati farmaci si corre il rischio di arrecare possibili danni al feto, che assorbe i principi attivi dei medicinali attraverso la placenta. Può succedere, però, che per alleviare determinati disturbi il medico prescriva alla donna in gravidanza dei farmaci da banco, antinfiammatori e antidolorifici, contenenti per lo più paracetamolo e acido acetilsalicilico (aspirina). Pare, però, che anche questi farmaci abbiano degli effetti collaterali dannosi per il feto.

L’allarme arriva da uno studio condotto dal Rigshospitalet di Copenhagen. La ricerca danese, pubblicata  European journal Human Reproduction, evidenzia i rischi di infertilità per il nascituro derivanti da un eccessivo consumo di antidolorifici e antinfiammatori a base di aspirina e paracetamolo.

Come cambia la pressione sanguigna in gravidanza

La pressione sanguigna è il rapporto tra la forza con cui il cuore spinge il sangue all’interno dei vasi sanguigni e la resistenza che le pareti dei vasi stessi esercitano sul flusso di sangue. Questo rapporto cambia di continuo a causa della variazione della contrazione cardiaca e della dilatazione di vasi sanguigni ed è per questo che la pressione arteriosa cambia da persona a persona e anche nello stesso individuo nell’arco della giornata, oscillando tra i valori massimi (pressione sistolica fra 90 e 140 mm Hg) e quelli minimi (pressione diastolica fra 50 e 90 mm Hg).

Generalmente, la pressione arteriosa viene mantenuta costante da un sistema di regolazione. Durante la gravidanza, invece, il sistema cardiocircolatorio e l’assetto ormonale subiscono dei cambiamenti che influenzano la pressione, provocandone una lieve diminuzione. In linea di massima l’abbassamento della pressione è minimo e non comporta grossi problemi ma, se la donna soffre già di ipotensione o quando la massima scende sotto i 100/110, possono presentarsi disturbi come vertigini, perdita di equilibrio, nausea, annebbiamento della vista, sudorazione, etc..

Spina bifida, l’inositolo in gravidanza ne riduce il rischio

La spina bifida, una grave malformazione neonatale che colpisce il sistema nervoso del bambino fin dalle prime settimane di gestazione, potrebbe essere prevenuta grazie all’assunzione di una sostanza naturale chiamata inositolo. Ad affermarlo è un recente studio dell’University College di Londra. L’inositolo (o vitamina B7) è una sostanza molto importante per l’organismo che concorre nei processi di disintossicazione delle cellule. Si tratta di un nutriente simile ad una vitamina, sintetizzabile dall’organismo, in grado di attivare e stimolare i mitocondri della cellula,  facilitando la loro respirazione e la pulizia della cellula o dell’organo interessato. Secondo i ricercatori inglesi, l’inositolo sarebbe più potente ed efficace dell’acido folico nel prevenire la spina bifida.

Ipersalivazione in gravidanza: la scialorrea

La gravidanza, come abbiamo più volte ribadito qui su Tuttomamma, è un evento molto delicato nella vita di una donna che coinvolge tutto l’organismo. I cambiamenti del corpo che si verificano nei 9 mesi possono determinare dei piccoli malesseri con cui la donna in dolce attesa dovrà fare i conti a volte per tutta la gravidanza altre solo per alcuni mesi. Tra i disturbi più comuni che colpiscono le donne in gravidanza ci sono il vomito e la nausea che, a loro volta, originano un altro disturbo detto scialorrea, o ipersalivazione.

Cosa è la scialorrea?

Si tratta di un’eccessiva secrezione di saliva accompagnata, spesso, dalla difficoltà a deglutire (ptilismo). In condizioni normali, le ghiandole salivari della producono circa un litro e mezzo di saliva al giorno. In gravidanza, invece, può succedere che le ghiandole producano una quantità eccessiva di saliva tanto da impedire alla donna di mandarla giù senza quella sgradevole sensazione di nausea.

Cellulite in gravidanza, come combatterla

La cellulite, si sa, è femmina. Sono numerose, infatti, le donne colpite da questo fastidioso inestetismo della pelle la cui causa può risiedere in una predisposizione genetica, in una vita sedentaria o in un’alimentazione scorretta. In gravidanza, poi, la cellulite subisce un peggioramento o tende addirittura a fare la sua prima comparsa nei casi (fortunati!) in cui non era presente prima della gestazione. Questo perchè gli ormoni ballerini, tipici della gravidanza, rendono le pareti delle vene meno flessibili favorendo il ristagno dei liquidi. Il crescente peso del pancione, inoltre, può ostacolare e rallentare la circolazione, favorendo gonfiore e pesantezza alle gambe. Negli ultimi mesi di gravidanza, infine, la donna tende a fare una vita piuttosto sedentaria e questo favorisce il formarsi della cellulite. Non bisogna, però, darsi per vinte! Esistono dei piccoli accorgimenti da mettere in pratica per ridurre il fastidio della cellulite anche durante la gravidanza.

Tuffi e immersioni subacquee in gravidanza

La gravidanza rappresenta per la donna uno stato del tutto naturale e fisiologico e non deve essere vissuta come una condizione patologica. Una donna in dolce attesa, durante i mesi di gestazione, quindi, può continuare a fare quello che faceva prima della gravidanza, utilizzando, ovviamente, un’ampia dose di buon senso. E’ il caso, ad esempio, dello sport. Una donna abituata a praticare sport può continuare a farlo anche durante la gravidanza, seguendo sempre le indicazioni del proprio medico e tutti gli accorgimenti del caso. Ci sono, però, degli sport che bisogna evitare perchè pericolosi per mamma e bambino. Tra questi è bene annoverare i tuffi e le immersioni subacquee. Con l’estate, sono numerose le donne in dolce attesa che si domandano se possono vivere in tranquillità la propria vacanza al mare, praticando immersioni e divertendosi con tuffi in piscina. Non esiste una risposta unica valida per tutte: tutto dipende dallo stadio e dallo stato della gravidanza, dal tipo di tuffo o immersione e dall’esperienza della donna.

Gravidanza: la vitamina D è fondamentale

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La vitamina D è un elemento utilissimo per una gravidanza sana e per il corretto sviluppo del feto.  Sono numerosi, infatti, i benefici per mamma e bambino che derivano da un adeguato apporto di vitamina D durante i nove mesi di gestazione.

Quale è la funzione della vitamina D?

La vitamina D (o colecalciferolo) si forma nel nostro organismo in seguito all’assunzione di determinati alimenti e all’azione dei raggi solari e si accumula principalmente nella pelle e nelle ossa ma anche nel cervello e nel fegato. Aiuta il corpo della donna ad assorbire il calcio e il fosforo, elementi indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo e lo sviluppo del feto, e ne facilita la deposizione nelle ossa ed il rilascio.

Diabete gestazionale, dieta e movimento per tenerlo sotto controllo

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Il diabete gestazionale è un disturbo che affligge le future mamme in una percentuale compresa fra il 3 e il 5 per cento. Molte di loro erano già diabetiche ma non lo sapevano, altre invece hanno sviluppato la malattia perchè portatrici di fattori di rischio predisponenti quali età superiore a trentacinque anni o precedenti casi di diabete in famiglia. Per questo motivo è fondamentale, in fase di pianificazione della gravidanza o quando si scopre di aspettare un bambino, fare tutti i controlli opportuni per verificare la presenza di diabete e prevenire eventuali complicazioni che potrebbero nuocere alla salute della mamma e a quella del nascituro.

Inoltre, quando la futura mamma è diabetica è fondamentale che segua una dieta equilibrata e che faccia, per quanto permesso dalla sua condizione, regolare attività fisica. Per quanto riguarda la dieta, la futura mamma dovrà privilegiare l’assunzione di pesce, oli vegetali e carboidrati complessi (pane, pasta e riso) e non esagerare con l’introito calorico giornaliero (che dovrà essere di circa 1700 calorie). Riguardo l’attività fisica, uno studio eseguito qualche anno fa all’Università di Perugia, dal gruppo Attività fisica del diabete Italia, ha messo in evidenza come il moto abbia il potere di normalizzare l’insulina, tenere a bada i triglideridi e aumentare la secrezione di ormoni regolatori quali cortisolo, glucagone, catecolamine.

Gravidanza, come cambia il seno

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La gravidanza, com’è noto, non è un evento che interessa solo l’apparato genitale ma coinvolge e modifica tutto l’organismo femminile. Tra le principali modificazioni che avvengono nei mesi di gestazione, ci sono quelle che interessano il seno. A partire dalle prime settimane di gravidanza, infatti, i seni, a causa degli ormoni, si modificano per prepararsi all’allattamento e appaiono più gonfi, turgidi e sensibili. Nello specifico, la ghiandola mammaria aumenta di volume, i dotti galattofori (i canaletti sottili dove passerà il latte materno) aumentano di numero e si ingrossano, la cute si tende, le areole crescono in larghezza e si scuriscono a causa di una maggiore pigmentazione della pelle e i capezzoli si allungano.

Tachicardia in gravidanza

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Durante la gravidanza molte donne si allarmano a causa della comparsa di fastidi come il respiro veloce, l’aumento dei battiti cardiaci ed un senso di spossatezza. Non bisogna, però, preoccuparsi poichè tutti questi disturbi sono la conseguenza dell’adattamento dell’organismo alla gravidanza. Il corpo della donna, infatti, già dalle prime settimane di gestazione subisce diversi cambiamenti fisiologici. Alcuni di questi interessano il cuore e il sistema cardiocircolatorio e possono causare, nelle donne in dolce attesa, la comparsa di tachicardia e palpitazioni.  Il cuore, durante la gravidanza, subisce un aumento costante del suo normale lavoro.

Diventare mamma dopo i quaranta

mamma dopo i 40

In Italia sono moltissime le donne che diventano mamme dopo i quaranta anni e non solo perchè ci mettono più tempo a trovare l’uomo giusto con il quale mettere al mondo dei figli o perchè hanno avuto problemi di infertilità. Le donne italiane infatti faticano più delle altre europee a consolidare la propria posizione economica e sociale e, soprattutto, per loro è più difficile conciliare famiglia e lavoro. Ed è per questo motivo che, a quanto pare, siamo tra le mamme più attempate d’Europa con il 4,6% dei bambini venuti al mondo nel 2005 che ha una mamma ultraquarantenne.

Fermo restando che una donna di questa età è ancora giovane, forte e nel suo più pieno vigore, sappiamo però che la gravidanza a quaranta e più anni comporta dei rischi maggiori rispetto a quella condotta in età più giovane: se da un lato infatti sono in agguato complicanze ostetriche quali ipertensione arteriosa, gestosi e diabete, dall’altro l’età materna rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di anomalie cromosomiche quali la sindrome di Down,  motivo per cui quando si aspetta un bambino dopo i trentacinque anni è opportuno monitorare costantemente il proprio stato di salute e sottoporsi ad accertamenti quali villocentesi e amniocentesi che informino la futura mamma circa lo stato di salute del nascituro.