celiachia

La celiachia nel bambino

celiachia nel bambino

Un bambino su cento/centocinquanta nasce predisposto geneticamente a non tollerare il glutine, una sostanza proteica contenuta in cereali quali frumento, avena, kamut, farro, spelta, triticale, orzo e segale; questa intolleranza, cui si da il nome di celiachia, perdura in genere per tutta la vita ed incide sulla funzionalità della mucosa intestinale che non riesce ad assorbire le sostanze nutritive che riceve. Si stima che in Italia siano circa 400mila le persone che ne sono affette anche se i casi diagnosticati ammontano ad 85mila.

La celiachia si manifesta di solito con perdita di peso, vomito, diarrea, inappetenza e gonfiore dell’addome; tutti sintomi che insorgono dopo l’introduzione del glutine nella dieta del bambino. Esistono però anche delle forme atipiche di celiachia che possono rimanere celate anche per molto tempo; in questi casi la malattia può manifestarsi, di solito intorno al secondo/terzo anno di vita con frequenti dolori addominali, stipsi, bassa statura, anemia, insonnia, irrequietezza e ritardo puberale.

Quali malattie infantili sono prevenibili attraverso la vaccinazione?

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Sono molte le patologie, infantili e non, prevenibili attraverso la vaccinazione; alcune di esse anche molto gravi. Molte sono state debellate mediante la pratica vaccinale, ma sottoporre il bambino alle vaccinazioni obbligatorie rimane importante. Vediamo perchè

Difterite

La difterite non è più presente in Italia da molti anni. Ma ancora esiste in diverse parti del mondo.

Tetano

Il germe responsabile dell’insorgenza del tetano si annida nel terreno e sulle superfici sporche dalle quali penetra nell’organismo attraverso ferite ed escoriazioni. Il tetano causa problemi respiratori e colpisce i muscoli; se non trattata può essere letale.

Pertosse

Si manifesta con tosse persistente e sensazione di soffocamento che possono perdurare anche per mesi. Se il bambino è piccolo la pertosse può essere molto pericolosa.

Malattie causate dall’haemophilus influenzae

L’haemophilus influenzae (HIB) è un microrganismo che può causare diverse patologie fra cui meningite, otite, polmonite. La vaccinazione è stata introdotta da alcuni anni.

Poliomielite

Il vaccino antipoliomielite è obbligatorio in Italia da molti anni e il nostro paese è stato dichiarato “libero da Polio” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tuttavia non sottoporre il bambino alla vaccinazione lo esporrebbe al rischio di contrarre la malattia all’estero.

Pesce e bambini: attenzione

pesceQuante volte ci siamo sentite ripetere questa frase

“Devi mangiare il pesce perché contiene fosforo”?

Sicuramente molte. Purtroppo però dobbiamo fare i conti anche con qualcosa che invece è estremamente dannoso e tossico per la salute: il mercurio. E sembrerebbe che proprio il pesce sia stato contaminato in modo rilevante dal mercurio; alcuni ricercatori dell’Università di Granata (Spagna) sono arrivati alla conclusione che assumere determinati tipi di pesce può peggiorare le prestazioni cognitive e la memoria nei bambini.

Natale 2009: adotta la bambola Pigotta

bambola pigotta con Kledi Kadiu

Il Natale si avvicina e se state pensando ad un regalo diverso dal solito e che in qualche modo possa essere anche utile vi segnalo la Pigotta dell’Unicef, la famosa bambola di pezza creata da nonni e bambini per salvare i bambini del mondo.

Per tutto il mese di dicembre in oltre 500 piazze sparse in tutta Italia, con una donazione minima di euro 20, potremo adottare una Pigotta; in questo modo faremo sì che i bambini africani possano ricevere kit salvavita ed essere curati nel corso della loro crescita. Pensate che l’Unicef proprio con l’iniziativa “Adotta una Pigotta” in dieci anni ha raccolto più di 17 milioni di euro e salvato più di 800000 bambini in Africa.

La bronchiolite nel neonato

bronchioliteDurante il primo anno di vita dovrai fare particolare attenzione alla tosse di tuo figlio, infatti durante questo periodo è facile che una normale tosse possa svilupparsi in bronchiolite. Pensa che entrambi i mei due figli l’hanno avuta a soli 15 giorni di vita. La bronchiolite è una infiammazione dei rami bronchiali più sottili (i bronchioli) ed è causata principalmente dal Virus Sicinziale Respiratorio ma può anche essere causato da Adenovirus, enterovirus o virus influenzali. Quando i bronchioli si infiammano il passaggio dell’aria si riduce impedendo a tuo figlio di respirare in modo normale, ovviamente l’infezione aumenta in gravità minore è l’età del neonato, se poi parliamo di bambini prematuri o con patologie pregresse bisogna porre molta più attenzione ad individuarne i sintomi.

Malattie esantematiche, rosolia e scarlattina

rosolia e scarlattina

Dopo aver visto insieme a voi Quinta e Sesta malattia, Morbillo e Varicella, continua la nostra breve carrellata sulle malattie esantematiche infantili; oggi vi parleremo infatti di Rosolia e Scarlattina; la prima è una malattia piuttosto comune e innocua per la quale è attualmente disponibile anche il vaccino, la seconda è più rara e necessita di una tempestiva terapia antibiotica per scongiurare l’insorgenza di complicanze come malattie reumatiche.

Rosolia

La rosolia ha un tempo di incubazione di 14-21 giorni; il bambino è contagioso da quattro giorni prima a sette giorni dopo la comparsa dell’esantema. Riconoscere la rosolia è un pò più difficile di quanto non avvenga per altre malattie esantematiche come varicella e morbillo: può cominciare infatti con un raffreddore molto lieve non accompagnato da malessere particolare seguito, uno-due giorni dopo, dalla comparsa degli esantemi rosa di piccole dimensioni; le ghiandole del collo e dietro la nuca possono presentarsi un pò ingrossate. Se il bambino ha la rosolia dategli da bere molta acqua e tenetelo lontano da donne in gravidanza che non abbiano avuto la rosolia.

Malattie esantematiche, varicella e morbillo

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Dopo avervi descritto la Quinta e Sesta malattia, vediamo oggi ancora due delle malattie esantematiche che colpiscono più comunemente i bambini: Varicella e Morbillo. Si tratta però di patologie contro le quali esistono delle vaccinazioni (non sempre obbligatorie) quindi se vostro figlio è stato vaccinato il rischio di contrarle naturalmente non sussiste. Se invece il bambino non si è sottoposto al vaccino vi sarà utile conoscerne le caratteristiche generali in modo da riconoscerle e intervenire in maniera adeguata.

Varicella

La varicella ha un tempo di incubazione di 14-21 giorni; il bambino è contagioso da due giorni prima a cinque giorni dopo dalla comparsa delle vescicole. La malattia si manifesta con una leggera febbre e uno stato di malessere generale contestualmente alla comparsa degli esantemi pruriginosi; questi all’inizio sono di colore rosso e nel giro di qualche giorno si trasformano in vescicole piene di liquido che cadono da sole una volta che si sono seccate e non lasciano cicatrici ( a meno che non si infettino, motivo per cui è fondamentale non toccarle). Se il vostro bimbo ha la varicella consultate il pediatra per accertarvi che si tratti davvero di questo, quindi somministrate molti liquidi. Naturalmente non mandate il piccolo a scuola ed evitate che stia in contatto con donne in gravidanza che non abbiano avuto la varicella.

Alimentazione del bambino: quando offrirgli le verdure

svezzamento e verdure

Le verdure sono molto importanti per la crescita del bambino perché contengono delle sostanze indispensabili per l’organismo; possiedono poche calorie, non appesantiscono l’apparato digerente del piccolo, favoriscono la regolarità dell’intestino, e in più saziano molto, quindi possono essere tranquillamente inserite nelle prime pappe.

Le verdure contengono molte fibre utili per combattere la stitichezza, ma state attente a non esagerare perché al di sotto dei 10 mesi potrebbero irritare l’intestino del bambino causando dolorosi mal di pancia.

Gli ortaggi, oltre alle fibre, contengono anche tante vitamine utili per lo sviluppo del vostro bambino, come la vitamina C che rafforza le difese dell’organismo, e che è contenuta nelle verdure di colore rosso, e le vitamine del gruppo B, che custodiscono i tessuti dell’organismo e disciplinano le attività del sistema nervoso; tra gli ortaggi che le contengono ci sono i broccoli, i finocchi e i cavolfiori. Oltre a fibre e vitamine, le verdure contengono minerali utili per la crescita del bambino, come il magnesio, il ferro e il potassio.

Malattie esantematiche, quinta e sesta malattia

sesta malattia

Il piccolo ha la febbre ed è ricoperto da macchioline rosse sul corpo? Potreste essere alle prese con la “vostra” prima malattia esantematica. Per stabilirlo con certezza ovviamente dovrete chiamare il pediatra; intanto però, tanto per non farvi trovare impreparate, vi sarà utile avere qualche informazione in più su due delle malattie esantematiche che più comunemente colpiscono i bambini: la Quinta e la Sesta Malattia.

Sesta malattia

La sesta malattia (Roseola infantum o Esantema critico) è una malattia infettiva che colpisce i bambini fra sei mesi e due anni. A causarla è l’Herpes virus umano di tipo 6 che si trasmette per via aerea attraverso sternuti e tosse. La sesta malattia ha un tempo di incubazione  di 9-12 giorni; quindi si manifesta con febbre alta (39-41°), malessere generale, gola arrossata e, a volte, vomito e/o diarrea per 3-4 giorni (Periodo pre-esantematico). E’ al termine del periodo febbrile che fanno la propria comparsa, sul corpo e sul collo, la caratteristiche macchie/papule di colore rosa che raramente si manifestano sul viso e mai su mani e piedi (Periodo esantematico). E’ infettiva nei giorni di febbre alta che precedono l’esantema.

Aiuto! Il bambino ha i pidocchi!

pediculosi

Se il vostro bambino ha i pidocchi non fatevi prendere dal panico. Anzitutto sappiate che questo spiacevole inconveniente non è assolutamente dovuto a carenze igieniche; prendere i pidocchi inoltre non è poi così difficile e questi piccoli, insidiosi insetti non rappresentano dei nemici pericolosi e neppure così difficili da sconfiggere.

L’infezione si manifesta di solito con un intenso prurito a livello del capo causato da un liquido depositato dai pidocchi sul cuoio capelluto nel momento in cui questo viene punto. Quindi, scrutando attentamente tra i capelli, è possibile scorgere degli insetti piuttosto piccoli, i pidocchi appunto, di colore grigio-biancastro insieme alle uova attraverso le quali si riproducono: le lendini. Queste ultime si attaccano al capello e si concentrano soprattutto sulla nuca e dietro le orecchie; si presentanto di forma allungata e di colore bianco o marrone.

Alimentazione del bambino: quando dargli la prima pastina

prima pastina al bambino

Grazie ai carboidrati che contiene, la pasta deve essere la base della pappa del bambino, perché è  in grado di rappresentare la fonte primaria di energia dell’organismo; essa contiene anche una discreta quantità di proteine che però non possiedono tutti gli aminoacidi di cui il bambino ha bisogno e che quindi devono essere introdotti con altri alimenti, magari abbinando la pasta ai legumi.

All’inizio è opportuno offrire al bambino la pasta per l’infanzia, in quanto è prodotta con farina diastasata, cioè con l’amido scomposto in particelle più semplici per favorire la digestione al piccolo, pur mantenendo intatto il suo valore nutritivo; essa, inoltre, contiene anche sali minerali e vitamine del gruppo B.

Pur consigliandosi con il pediatra, si può iniziare a dare la pasta al bambino già dai 4 mesi, nella versione senza glutine fino ai 6 o 12 mesi. A 4 mesi si può offrire con quella dal formato piccolo, in modo da essere più digeribile, come il tipo “tempestina” o le “perline”, e da cuocere nel brodo vegetale per farla diventare più saporita. Intorno ai 10 mesi , quando saranno già comparsi i primi dentini, si può dare al bambino la pasta di grano tenero nel formato più grande come i semini, le stelline e gli anellini, magari con l’aggiunta di legumi decorticati. Dopo i 12 mesi può essere proposta la pasta di grano duro, come le pennette, tagliandola in piccoli pezzi.

Misurare la febbre al bambino, qual è il termometro più adatto?

come misurare febbre bambino

La temperatura corporea di ciascuno di noi, inclusi i bambini, è in media di 36.4 °C; esistono poi delle variazioni individuali di questo valore per cui alcune persone hanno di norma una temperatura pari a 35.9 °C, altre pari a 37 o giù di lì. Inoltre la temperatura varia nel corso della giornata (è più bassa al mattino) e può innalzarsi anche di un grado dopo i pasti, dopo uno sforzo o sotto le coperte, senza che ciò significhi avere la febbre.

Come ben sanno molti genitori non sempre misurare la temperatura a un bambino piccolo è semplicissimo, ma esistono  metodi più o meno idonei allo scopo in funzione dell’età di vostro figlio e delle sue condizioni di salute generali: la misurazione per via ascellare ad esempio richiede tempi più lunghi rispetto a quella rettale, che è anche più affidabile perchè non influenzata da fattori esterni; quest’ultima tuttavia non è indicata in caso di irritazioni anorettali o arrossamenti. L’ideale sarebbe la misurazione auricolare o per contatto, per la quale sono necessari appositi termometri a infrarossi.

Ciò premesso, su quale tipo di termometro dovrà ricadere la nostra scelta per rendere meno arduo e più sicuro il compito?

Cosa fare se il bambino ha la febbre

febbre nel bambino

Il piccolo ha, per la prima volta, la febbre e noi non sappiamo come comportarci. Dobbiamo allarmarci subito e chiamare il pediatra? Somministrare paracetamolo? Tutte queste domande e altre simili si affollano quasi tutte e quasi subito nella mente di gran parte dei genitori alle prese con malesseri di questo tipo.

Il primo consiglio che vogliamo darvi è però quello di non perdere mai la calma se non altro per non spaventare vostro/a figlio/a che in questi momenti cerca in voi rassicurazione e conforto. Quindi non allarmatevi soprattutto se la febbre non supera i 38°. Siate poi dei buoni osservatori (credetemi diventarlo quando si ha il primo figlio è una delle poche cose facili!): il bambino, oltre ad una temperatura corporea elevata, presenta altri sintomi? Vomito, diarrea, mal d’orecchi, macchioline rosse? O ancora, appare inappetente e abbattutto o nonostante tutto ha ancora appetito e voglia di giocare?

Passeggini Maclaren tolti dal mercato negli Stati Uniti

MacLaren passeggini

In questo articolo voglio raccontarvi quanto accaduto negli Stati Uniti e che ha come protagonisti alcuni passeggini, nello specifico alcuni di quelli prodotti da Maclaren. Sono stati ritirati da alcuni negozi (come Target e Babies R Us) ben 1 milione di passeggini dopo che 12 bambini hanno subito l’amputazione delle falangi delle dita a causa di un meccanismo a cerniera.

Dal mercato sono stati tolti tutti i modelli, sia quelli singoli che quelli gemellari; questo è stato precisato dalla Commissione consumatori sulla sicurezza dei prodotti, che ha anche annunciato il richiamo dopo un’inchiesta.
I modelli incriminati sarebbero i seguenti: Volo, Triumph, Quest Sport, Quest Mod, Techno Txt, Techno Xlr, Twin Triumph, Twin Techno.