Molti bambini durante la loro infanzia contraggono le classiche malattie infettive come la varicella, la sesta e la quinta malattia, la rosolia. Ci sono alcune malattie infettive che sono meno note ma che è bene comunque conoscere soprattutto quando si hanno i bambini che frequentano la scuola materna e che dunque rischiano motlo più facilmente di contrarre un virus. La malattia mani piedi bocca è una malattia esantematica tipica dei bambini che si presenta con pustole concentrare appunto nella zona delle mani, dei piedi e della bocca.
Salute del Bambino
Il mollusco contagioso nei bambini
Avete mai sentito parlare di mollusco contagioso? Se non vi è mai capitato allora vi sarà utile consultare la breve scheda informativa che segue in modo da essere preparate nel caso il vostro cucciolo dovesse presentare questo problema:
Cos’è il mollusco contagioso?
Con il termine mollusco contagioso si indica un’infezione causata da Pox virus; si manifesta con papule simili a verruche di circa 2-10 mm di diametro che presentano un avvallamento al centro e appaiono dello stesso colore della cute.
Quali sintomi provoca?
La pustolette non sono dolorose, nè provocano prurito; eventuali fastidi sono dovuti all’eczema sottostante che ne ha favorito l’insorgenza.
La ptosi palpebrale infantile
Cos’è la ptosi palpebrale?
La cosiddetta ptosi palpebrale consiste nell’eccessivo abbassamento della palpebra superiore che causa, di conseguenza, un’apertura incompleta dell’occhio.
Quali sono le cause della ptosi palpebrale nei bambini?
Premesso che la ptosi può insorgere a tutte le età, nei bambini distinguiamo, in base alle cause che l’hanno determinata, ptosi di origine neurologica, meccanica e muscolare. La ptosi neurologica è causata da un difetto acquisito o congenito a livello della muscolatura palpebrale, la ptosi meccanica è dovuta invece al peso eccessivo della palpebra in seguito a infiammazioni o malattie come l’orzaiolo, mentre, infine, la ptosi muscolare è causata dall’incapacità da parte del muscolo a contrarsi e a sollevare la palpebra.
Cosa fare se il bambino è affetto da optosi alla nascita?
Occorre fare una visita oculistica, optometrica e neurologica per stabilire le cause e l’entità del problema.
Bambini nati nei mesi invernali a rischio allergie alimentari
Secondo uno studio condotto dall’equipe di Milo Vassallo del Massachusetts General Hospital di Boston il mese in cui un bambino nasce può predisporre a determinate malattie; così ad esempio i bambini che nascono nei mesi invernali e autunnali possono avere maggiori rischi di soffrire di allergie alimentari rispetto ai bambini nati in estate oppure in primavera.
Questo, sempre secondo i ricercatori dipende dalla luminosità della stagione; i mesi freddi, poiché sono meno luminosi vengono associati ad una minore esposizione ai raggi UV-B e quindi a meno vitamina D (che verrebbe prodotta esponendosi al sole). Per arrivare a questi risultati gli esperi hanno esaminato oltre 1000 pazienti allergici ai cibi, prendendo in esame tutti gli accessi al pronto soccorso per questa reazione allergica avvenuti tra il 2001 e il 2006.
Un premio promesso ai piccoli iperattivi può sostituire i farmaci
Abbiamo già trattato qui su Tuttomamma il tema dell’iperattività nei bambini, una sindrome che divide la comunità scientifica, alcuni sostengono che in realtà la malattia non esista e che sia solo una macchinazione della case farmaceutiche per spingere determinati medicinali altri invece ritengono che la ADHD sia una patologia vera e propria che necessita di una cura e di terapia psicologica.
E visto che oggi ho trovato questa nuova notizia sull’iperattività ho pensato di condividerla con voi. Da una ricerca della Nottingham University è emerso che dei premi dati al bambino in caso di comportamento positivo abbiano lo stesso effetto di un farmaco, l’importante è che il riconoscimento venga dato immediatamente in modo che il bimbo associ il regalo alla buona condotta.
La chinetosi nei bambini
La chinetosi è il termine scientifico con il quale generalmente si indica il mal d’auto, anche se letteralmente significa “malattia da movimento” e indica una serie di disturbi che si manifestano quando si viaggia in automobile, nave o aereo. La chinetosi può svilupparsi nei bambini intorno ai due anni di età e i sintomi sono facilmente riconoscibili perché il bimbo manifesta un senso di malessere generale che, nei casi più seri può sfociare nel vomito.
La causa di questi malesseri si trova nei centri nervosi che regolano l’equilibrio che si trova nell’orecchio interno. Non tutti soffrono di chinetosi allo stesso modo, alcuni non sopportano i viaggi in automobile altri, invece, non tollerano i movimenti verticali delle navi o degli aerei.
Se vi rendete che il vostro bambino soffre di chinetosi dovete adottare dei piccoli accorgimenti in modo da viaggiare tranquilli; per prima cosa fate mangiare il bimbo prima della partenza, ovviamente con un pasto leggero e asciutto, portate con voi dei crackers e dei grissini in modo da attenuare il senso di nausea e fategli bere poca acqua.
Fermiamo la violenza e la pedofilia: acquistiamo le ortensie Telefono Azzurro
Quando si parla di maltrattamenti ai più piccoli dobbiamo essere tutti uniti e dire “STOP!”. Ve ne parlo perché da ieri ed ancora per tutta la giornata di oggi Telefono Azzurro è presene in oltre 2200 piazze italiane con le ortensie, simbolo della campagna chiamata “Fiori d’Azzurro”
per raccogliere i fondi necessari al sostegno delle Linee d’Ascolto, il cuore dell’associazione che dal 1987 si impegna nella prevenzione dei maltrattamenti e nella difesa dei più piccoli
Il nuovo motto di Telefono Azzurro è:
“Chi è grande per davvero non si dimentica dei piccoli”.
Purtroppo quello dei maltrattamenti è un problema ancora troppo diffuso se si considera che ogni giorno le linee di Telefono Azzurro ricevono migliaia di chiamate sia di bambini che di adolescenti.
Obesità infantile e diabete: come prevenire la malattia
Abbiamo parlato spesso di obesità infantile, oggi torniamo a trattare l’argomento analizzando dal punto di vista delle conseguenze; una delle possibili malattie che un bambino obeso potrà sviluppare da grande è quella del diabete; il diabete è
una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina.
Esistono dei fattori ereditari, ovvero dei geni che potrebbero far insorgere la malattia, ma il figlio di genitori diabetici che però segue una corretta alimentazione e uno stile di vita adeguato potrebbe sviluppare il diabete solo dopo i 60-70 anni, mentre se è sedentario e mangia male i tempi si anticipano e anche di molto.
Un bambino o un ragazzino obeso, in mancanza di cambiamenti sostanziali nello stile di vita rischia di rimanere obeso anche da adulto e di sviluppare molto prima le malattie legate all’obesità, come diabete, ictus e infarti. È necessario, quindi, monitorare il peso del bambino fin da piccolo.
Alcune regole per portare i bambini in spiaggia
Oggi a Roma c’è un gran bel sole e la temperatura è decisamente calda, per questo mi sento particolarmente ispirata nel parlarti di quali cautele prendere per portare i bambini al mare. L’estate si avvicina e dobbiamo prepararci per la spiaggia ma come comportarci con i più piccoli?
Dunque quando fa molto caldo è bene che i più piccoli evitino di stare sotto il sole, parliamo delle ore centrali della giornata perciò dalle 12 alle 17, orario in cui sarebbe meglio stare in casa. La cosa migliore sarebbe portare i bambini dalle 9:00 alle 11:30 e dalle 17:00 alle 19:00. Ciò che davvero è fondamentale è acquistare una buona crema solare con un filtro protettivo molto alto, 40 o 50, da applicare solo sul viso se si esce a fare una passeggiata e su tutto il corpo se si va in spiaggia. Visto che quando si scende in spiaggia i piccoli giocano e si insabbiano immediatamente il modo migliore per ovviare questo problema è quello di mettere la crema sin da casa quando il piccolo è pulito e meno irrequieto. Con il passare dei giorni si potrà mettere una protezione più bassa sulle gambe e sulle braccia mentre sul viso, sulle spalle e sul dorso continueremo a mettere la totale. Di creme in commercio ce ne sono un’infinità, mi raccomando di acquistarne una pediatrica, preferibilmente spray che si spalma meglio e non unge. Una crema di buona qualità costa sui 14-18 euro.
Lo yoga per i bambini
Si fa un gran parlare di bambini stressati, stanchi e annoiati, sottoposti a ritmi di vita frenetici e pieni di cose da fare; per ritrovare l’equilibrio e la serenità frutto di uno stile di vita poco adatto a un bambino, può essere utile praticare lo yoga.
Non bisogna pensare che lo yoga sia utile solo per gli adulti, basti pensare che nel 2007 il Ministero della Pubblica Istruzione ha firmato insieme alla Confederazione nazionale yoga un protocollo nel quale vengono dichiarati i benefici dello yoga per i bambini e la volontà di inserirlo come insegnamento nelle classi.
Lo yoga per bambini è utile perché aiuta a liberare le energie represse, a sbloccare la timidezza, a superare le paure e a rilassarsi; ovviamente la lezione è pensata per i più piccoli e quindi è sviluppata in un’atmosfera di gioco, dove sono previsti anche momenti di canto, di disegno e di lettura di fiabe.
L’importanza della vitamina D per i bambini
La funzione principale della vitamina D è quella di favorire la mineralizzazione delle ossa e per questo la sua presenza è importante fin da quando il piccolo si trova nel pancione della mamma; è indispensabile nella fase della crescita, ovvero quando il bambino sviluppa la sua struttura ossea: infatti una carenza di vitamina D può portare al rachitismo, una malattia che comporta l’arresto della crescita e la deformazione delle ossa.
Molti pediatri consigliano un’integrazione di vitamina D in virtù del fatto che il latte materno ne sarebbe povero, mancanza che invece non c’è nel latte artificiale, già integrato di questo prezioso componente. È vero anche, però, che se la mamma che allatta segue un’adeguata dieta a base di latte, uova, formaggi, burro e pesci grassi, e uno stile di vita che comprende una normale esposizione al sole, non è necessario assumere integratori.
A Roma il primo Centro italiano per i bambini autistici e le loro famiglie
Ieri 2 aprile 2010 si è svolta la Giornata Mondiale dell’Autismo, una malattia che insorge di solito verso i tre anni di età e che poi accompagna il bambino in tutta la sua vita, una malattia che non colpisce nel fisico ma nelle facoltà cognitive e nella capacità di interagire con gli altri, associata spesso a schemi comportamentali ripetitivi e a routine molto rigide. Chi soffre di autismo ha necessità di essere affiancato assieme alla famiglia in un percorso formativo del comportamento e di come esso va gestito. Per questo motivo è stata accolta con piacere la notizia della nascita del Primo Centro italiano a favore dei bambini autistici e delle loro famiglie, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Handicap Dopo di Noi, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Opera don Calabria di Roma.
Ma vediamo meglio di cosa si occupa il Centro dal comunicato stampo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù:
L’alitosi nel bambino
Non so voi, ma spesso i miei bambini specialmente al mattino hanno l’alito particolarmente “cattivo” e mi sono chiesta da cosa possa dipendere. Dopo essermi documentata ho scoperto che l’alitosi nei bambini è molto fequente e non è necessariamente collegata a qualche stato patologico, infatti quando la flora batterica della bocca metabolizza alcuni cibi come la carne, il latte e i suoi derivati e le uova, alimenti che contengono aminoacidi vengono prodotti dei composti solforici che sono la causa dell’alito pesante. In questo caso è bene dare molto da bere al piccolo, l’acqua ha una azione di lavaggio e attenua questo fastidioso inconveniente.
Al mattino l’alitosi è più caratteristica poiché durante il sonno viene prodotta meno saliva e ciò aumenta il problema. In ogni caso la causa principale dell’alitosi è una cattiva igiene dentale, basta anche un piccolo residuo di cibo per far si che questo fermenti alterando poi l’alito e rendedolo sgradevole. Stesso discorso per le carie che provocano in egual misura l’alitosi.
Antibiotici ai bambini? Si, ma con cautela
Grazie alla scoperta degli antibiotici un gran numero di malattie prima mortali possono oggi essere sconfitte con grande facilità. Tuttavia, già da diversi anni gli esperti hanno lanciato l’allarme circa la crescente diffusione di ceppi batterici resistenti agli antibiotici più comuni attribuendo la colpa del loro numero sempre crescente all’uso scorretto di questi importantissimi farmaci; per questo motivo quache anno fa un gruppo internazionale di infettivologi ed epidemiologi ha invitato, dalle pagine del British Medical Journal, le autorità sanitarie e i medici sul territorio ad impegnarsi a promuovere un uso corretto degli antibiotici presso la popolazione. Questo è tanto più importante quando a dover assumere gli antibiotici sono i nostri figli ancora bambini.
Ma quali sono gli errori che commettiamo più comunemente quando somministriamo gli antibiotici ai bambini? Vediamoli:
Per prima cosa gli antibiotici non vanno presi, nè dati al piccolo, senza prescizione del medico; spesso diamo antibiotici ai bambini in situazioni nelle quali questi sono completamente inutili ad esempio in caso di influenza o di infezione virale.