Secondo uno studio condotto dai ricercatori della Columbia University, un’iperattività del sistema immunitario materno durante i primi mesi della gravidanza è collegato all’aumento del rischio di autismo. Più precisamente, i ricercatori hanno esaminato i livelli di una proteina, la proteine C reattiva, indicata con l’acronimo CPR, che, se alti, indicano la presenza di una infiammazione sistemica, condizione che insorge quando viè un’iperattività del sistema immunitario dovuta a un’infezione batterica o virale.
Salute del Bambino
Cura dei tic nei bambini, un approccio innovativo alla Fondazione Don Gnocchi
I tic, ossia quei gesti motori o verbali che vengono messi in atto in maniera del tutto involontaria insorgono nel bambino all’incirca intorno ai cinque-sei anni e ad esserne affetti in Italia sono tre bambini su cento. Il disturbo in genere ha un peggioramento durante l’adolescenza per risolversi spontaneamente in età adulta almeno nel 90 per cento dei casi.
E’ vero che pulire troppo i bambini li espone al rischio di allergie e asma?
Tutte noi mamme siamo a conoscenza della teoria nota come ipotesi igienica, ovvero la tesi secondo la quale curare in modo maniacale l’igiene del bambino e della casa nel tentativo di preservarlo dall’attacco di agenti patogeni non farebbe altro che esporlo a un maggiore rischio di sviluppare asma e allergie. A molte mamme questa teoria però non piace affatto e se anche tu sei tra quelle un team di studiosi inglesi ti da, almeno in parte, ragione.
Bambini, lo sport migliora il rendimento scolastico
Secondo una ricerca condotta presso la Michigan State University su un campione di 312 bambini delle scuole medie, gli studenti fisicamente più in forma sono più bravi a scuola. I ricercatori non hanno fatto certo una valutazione estetica ma hanno analizzato la forma fisica dei bambini attraverso una serie di esercizi che forniscono indicazioni circa l’efficienza cardiorespiratoria e muscolare, il grasso corporeo, l’agilità. I dati relativi a questi fattori sono quindi stati messi in relazione con il rendimento scolastico.
Cosa fare se il bambino ha la congiuntivite
La congiuntivite oculare è una infiammazione piuttosto comune tra i bambini. Il disturbo non è grave ma è piuttosto fastidioso e può protrarsi anche per dieci-quindici giorni. Quando fa la propria comparsa gli occhi del bambino appaiono gonfi e arrossati, prudono, lacrimano e possono anche arrivare a presentare una secrezione giallognola. Spesso a questi sintomi si accompagna anche una certa sensibilità alla luce, la cosiddetta fotofobia.
Il ritorno a scuola dopo le vacanze favorirà il picco influenzale
L’influenza 2013 inizia già a farsi sentire con prepotenza. Tosse, febbre e dolori muscolari hanno già messo a letto un milione di persone. Di queste, secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, oltre l’otto per mille sono bambini di età compresa fra 0 e quattro anni, mentre in quattro casi su mille si tratta di bambini tra cinque e quattordici anni. Il peggio, in termini di diffusione del contagio, deve però ancora venire. La riapertura delle scuole, iniziata oggi, farà schizzare alle stelle il numero di casi e si stima che solo questa settimana 250mila persone si ammaleranno per portare il numero di soggetti colpiti dal virus influenzale su tutto il territorio nazionale a quattro-sei milioni. In questo momento però sembra che le regioni maggiormente colpite dall’influenza siano la Sardegna, la Campania e il Piemonte.
Bambini obesi e liposuzione, gli esperti sono contrari
Il 23 per cento dei bambini italiani ha problemi di peso, mentre il 12 per cento è obeso. Una realtà se non allarmante da attenzionare, tanto più che nel due per cento dei casi i loro genitori pensano di rivolgersi a tecniche come la chirurgia estetica per risolvere il problema dei loro figli. Il dato è emerso già qualche tempo fa nel corso della presentazione delle neonata Fondazione Italiana Per La Lotta All’obesità Infantile.
Ingestione di pile a bottone, incidenti raddoppiati negli ultimi venti anni
Qualche mese fa furono i pediatri della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale a dare l’allarme da Genova: le pile a disco, o a bottone che dir si voglia, rappresentano un pericolo per la salute dei nostri figli. Sono presenti più che mai nelle nostre case, celate in ogni sorta di elettrodomestico e persino giocattolo e il bambino può ingerirle anche senza che ce ne accorgiamo con conseguenze molto pesanti dall’emorraggia gastrica alla morte. A confermarlo i dati di uno studio proveniente dagli Stati Uniti basato sui registri di un pronto soccorso pediatrico.
I bambini devono giocare all’aperto, anche a Natale
A Natale si tende a passare molte ore in casa: fa freddo, le giornate sono corte e poi c’è il solito giro dei parenti per gli auguri e i festeggiamenti. È normale in tutte le famiglie. È importante però che i bambini possano passare un po’ di tempo anche all’aria aperta, nonostante il freddo. A dare questo consiglio è Susanna Esposito, Presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (Sitip).
Bambini ed epilessia, un progetto per saperne di più
L’epilessia è una malattia neurologica molto diffusa. Ad esserne affette nel nostro Paese sono circa 500mila persone, soprattutto bambini e anziani. Poichè in un terzo dei casi l’epilessia si manifesta prima dei venti anni la Lega Italiana contro l’Epilessia ha promosso un’indagine conoscitiva che vedrà coinvolte 150 scuole in 17 regioni. Le scuole in questione sono tutte primarie e i bambini direttamente coinvolti sono quelli delle prime e seconde classi. Non è mai troppo presto infatti per conoscere l’epilessia considerato che 130 casi di epilessia su 100mila riguardano bambini sotto l’anno di vita e che è necessario, allo stesso tempo, valutare quanto gli insegnanti siano informati su di essa; da un lato per insegnare loro a gestire eventuali attacchi, dall’altro per aiutare tutti, genitori, alunni e insegnanti stessi a superare i pregiudizi che troppo spesso accompagnano questa patologia.
Per far dimagrire i bambini non bisogna parlare del loro peso
Vuoi per lo stile di vita sempre più sedentario, vuoi per il dilagare di abitudini alimentari errate, un numero sempre crescente di bambini e adolescenti è obeso o in sovrappeso. Correre ai ripari è fondamentale perchè l’obesità non è solo un problema estetico ma anche e soprattutto di salute poichè può compromettere quella dei nostri figli una volta diventati adulti esponendoli al rischio di sviluppare diabete e patologie cardiovascolari, solo per citarne alcune.
Sport e bambini, i consigli dei pediatri
I bambini trascorrono all’aria aperta molto meno tempo di quanto non accadesse una volta e, complice la crisi, sono sfumate per molti di loro anche le possibilità di fare un po’ di sport in palestra. Non per questo però bisogna rinunciare all’idea di far praticare loro della sana attività fisica. Per aiutare i genitori ad orientarsi su cosa davvero sia importante per mantenere i bambini attivi i pediatri italiani hanno elaborato uno strumento di facile e immediata consultazione. Vediamo di cosa si tratta dopo il salto.
Sai proteggere tuo figlio dall’influenza? Il vaccinometro del ministero della salute
Quanto sai realmente sull’influenza e quanto conosci il vaccino anti-influenzale? Sai che questo e altri spiacevoli malanni di stagione possono essere prevenuti? Si? E conosci le regole della prevenzione? Se questa serie di domande ti ha incuriosita e vorresti avere le risposte sappi che le trovi a portata di clic. Il Ministero della Salute ha infatti messo a disposizione dei cittadini sul sito www.campagnainfluenza.it il cossiddetto vaccinometro.
Intolleranza al lattosio nei bambini
L’intolleranza al lattosio è dovuta alla mancanza o carenza di lattasi, un enzima necessario per digerire il lattosio, ovvero lo zucchero contenuto nel latte. L’intolleranza al lattosio può insorgere a qualunque età o essere presente sin dalla nascita; può dipendere infatti da un deficit congenito di lattasi, caso piuttosto raro, o da un progressivo indebolimento della sua attività. Esistono anche casi di intolleranza al lattosio dovuti a danni a carico delle mucose intestinali in seguito a processi infimmatori ma si tratta di situazioni passeggere che tendono a risolversi nel giro di qualche mese. L’intolleranza al lattosio non deve essere confusa con l’allergia al latte vaccino, causata da una reazione immunitaria anomala alle proteine del latte.