Allattare al biberon, consigli pratici

allattamento artificilae

Sia che abbiate scelto di nutrire vostro figlio con l’allattamento artificiale, sia che abbiate dovuto ricorrere al biberon nonostante la volontà di allattare al seno, possono esservi utili alcuni consigli pratici perchè la poppata si svolga nel migliore dei modi. Premesso che è fondamentale anche in questo caso tenere il bambino in braccio durante il pasto, la prima regola è quella di preparare il biberon in maniera adeguata.

Prima di maneggiare biberon e tettarelle, che dovranno essere adeguatamente sterilizzati, lavate bene le mani. Quindi una volta preparato il latte chiudete la ghiera senza stringerla troppo; una ghiera troppo stretta rende faticosa la suzione al piccolo e favorisce l’introduzione di aria nel pancino. Se usate il latte in polvere agitate bene il biberon per evitare che rimangano grumi.

Obesità infantile, come prevenirla?

obesità infantile

Secondo i dati diffusi dal Ministero della salute, in Italia un bambino su 4 è obeso. Oltre alla familiarità (il 25% dei bambini obesi o in sovrappeso ha un genitore nella medesima situazione) svolgono un ruolo determinante nella sua insorgenza uno stile di vita sedentario e un’alimentazione squilibrata, fattori di rischio presenti sin troppo di frequente nella vita dei nostri bimbi.

Prevenire l’obesità nei bambini è fondamentale perchè i problemi di salute ad essa legati possono manifestarsi sin dall’infanzia e dall’adolescenza (valgismo delle ginocchia, piede piatto, diabete, pubertà precoce) ed aprire la strada a malattie cardiovascolari e metaboliche in età adulta. Direi quindi che si tratta di un vero e proprio compito educativo che spetta tanto ai genitori quanto alle istituzioni scolastiche.

Ma cosa possono fare i genitori per scongiurare sovrappeso e obesità nei propri figli? Molto semplicemente educarli sin dalla più tenera infanzia a uno stile di vita sano ed equilibrato. Vediamo come:

Pianto del neonato: ecco alcuni motivi

pianto dei neonati

Per il neonato, il pianto è il mezzo per comunicare il suo stato di infelicità: sta a chi lo circonda riuscire a distinguere i vari toni del pianto: quello dovuto alla scontentezza da quello dovuto al malessere, oppure quello causato da un dolore, sintomo di un disturbo o di una malattia.

Quando verso i sei mesi il bambino ha già iniziato ad interagire con il mondo, i periodi di pianto si riducono notevolmente: si tratterrà più spesso di pianto irritato, ad esempio contro la propria incapacità fisica di seguire la curiosità, che di quello prodotto dalla stanchezza e dalla malinconia, e ancor meno quello dovuto a malesseri e malattie. In generale, i bambini smettono immediatamente di piangere non appena ricevono l’attenzione di cui hanno bisogno, cioè non appena sono presi in braccio o distratti.

In certi periodi, per evitare di doverli tenere troppo a lungo in braccio, può essere utile usare il marsupio: in questo modo il bambino si sente vicino a qualcuno che lo ama, lo sente parlare attraverso la schiena, partecipa alla sua vita osservando tutto, imparando e curiosando nel mondo, e crescendo in armonia con esso.

Prevenire gli incidenti domestici

bambino che si è fatto maleTutti i genitori con figli piccoli dovrebbero avere una casa il più sicura possibile e che sia “a prova di bambino”.
Pensate che su 100000 bambini:

• 3 muoiono a causa degli incidenti
• 5 restano invalidi permanenti
• 100 devono essere ricoverati
• 1000 devono consultare il medico
• 2500 sono vittime di incidenti anche lievi

La metà degli incidenti mortali nel periodo dell’infanzia avviene lungo la strada ma gli incidenti domestici anche se, rispetto agli incidenti stradali, provocano meno frequentemente la morte dei bambini sono altrettanto numerosi e possono comportare numerosi disagi. Si può affermare che nel corso del primo anno di vita il bambino è maggiormente soggetto ad incidenti domestici come traumi, avvelenamenti oppure soffocamento. Tra i 5 ed i 9 anni il bambini invece sono soprattutto vittime di incidenti stradali come pedoni.

Televisione, amica o nemica dei bambini?

bambini e televisione

La televisione, croce e delizia di tutti i genitori di bambini piccoli. Si, perchè se da un lato la tentazione di tenere buoni i nostri figli lasciandogli guardare la tv è forte, dall’altro la coscienza che passare troppo tempo davanti al piccolo schermo non giova alla loro salute fisica e psichica si è fatta sempre più strada in molti di noi. D’altra parte però la televisione non è uno strumento da demonizzare in assoluto e se “usata con moderazione e cautela” può anzi essere un valido stimolo per il piccolo rappresentando allo stesso tempo un ausilio per mamma e papà.

Cosa fare allora per evitare che la tv diventi una baby sitter che rende i nostri figli dipendenti, passivi e persino in sovrappeso? Come sempre, stabilire delle regole precise e adottare comportamenti adeguati. Vediamo quali:

Come prima cosa decidete un tempo massimo da destinare alla visione di programmi televisivi adatti ai bambini. Un’ora al giorno ad esempio è più che sufficiente, meglio se a partire da un orario prestabilito magari in coincidenza con l’inizio di un cartone gradito a vostro figlio e adatto alla sua età.

Come scegliere il ciuccio giusto

scelta del ciuccio

Scegliere il ciuccio giusto è fondamentale. Succhiare non è un vizio, è un istinto che hanno tutti i bambini già dal 5 mese di gravidanza, e che costituisce uno svago molto importante.

Esistono ciucci di tutte le misure e per tutte le età in modo da armonizzarsi con lo sviluppo del palato e dei denti; l’estetica ha sicuramente il suo peso nella scelta del ciuccio, ma non bisogna tralasciare di verificare l’effettiva qualità del materiale usato per la realizzazione dell’oggetto. Il materiale di cui è composto il ciuccio deve essere morbido e assottigliarsi sotto il peso delle gengive e la tettarella e adattarsi al palato, in modo da mimare un capezzolo.

Il ciuccio in caucciù, cioè quello di colore ambrato per intenderci, è costituito da una gomma naturale, molto liscia, elastica e resistente, adatta anche alla formazione dei primi dentini, ma che ha il difetto di trattenere gli odori e di rovinarsi in poco tempo; se decidete di adottare il ciuccio di questo materiale, preparatevi a cambiarlo non appena il colore cambierà e la gomma diventerà appiccicosa.

Libri per bambini, impariamo a scegliere quelli giusti per ogni età

libri per bambini

I libri hanno una valenza educativa molto forte. Mentre durante il primo anno di vita del bambino il libro può essere considerato “solo” come un accessorio da esplorare con la vista, il tatto e l’olfatto, con il passare del tempo questo assume un significato diverso per lo sviluppo del piccolo tramutandosi in un eccezionale mezzo per sviluppare fantasia, creatività, spirito di osservazione e per agevolare il successivo apprendimento della lettura.

Ma c’è di più: leggere per i propri figli e con i propri figli rende ancora più solido il legame affettivo che li lega a noi genitori e favorisce uno sviluppo psichico armonico. Per tutti questi motivi è fondamentale insegnare ai nostri bambini l’amore per i libri e la lettura sin dalla più tenera infanzia, ponendo tuttavia una grande attenzione alla scelta di quelli più adeguati al loro grado di sviluppo psico-fisico. Questo sia per evitare che il bimbo si faccia male, sia che entri in contatto con contenuti poco adatti alla sua età. Vediamo quindi in base a quali criteri bisogna scegliere i libri per i bambini fino a 30 mesi di età:

Enuresi notturna, cosa fare se il bambino fa la pipì a letto

pipì a letto

L’enuresi notturna, ovvero fare la pipì a letto mentre si è ancora addormentati, può essere considerata normale nei bambini fino a 5-6 anni di età, quando cioè la capacità di controllare gli sfinteri non si è ancora del tutto consolidata. Si stima infatti che circa il 4o% dei bambini sotto i sei anni presenti questo problema. Tralasciando per il momento i casi in cui bagnare il letto può essere espressione di disagio emotivo nel bambino o di un problema organico (eventualità comunque abbastanza rara) ci occuperemo qui dei casi di enuresi notturna dovuti al mancato controllo della minzione nel bambino sotto i sei anni.

Cosa possono fare i genitori per aiutare il piccolo a superare questa fase, comunque delicata, e accompagnarlo verso la totale indipendenza, anche notturna, dal pannolino? Anzitutto, la prima regola da seguire è quella di non punire, rimproverare o, peggio, ridicolizzare il bambino che bagna il letto meno che mai davanti ad estranei. Piuttosto che farlo sentire inadeguato, occore spiegargli cosa gli accade e perchè e attuare una serie di comportamenti utili a fargli superare il problema.

I primi movimenti del neonato

neonato

Il neonato inizia a fare i primi movimenti utili per il percorso di crescita, dai 4 ai 5 mesi, e inizia a esplorare e a muoversi per cercare di conoscere ciò che è intorno a lui. Già a 8 o 9 mesi ha l’istinto di camminare e di sorreggersi da solo. La mamma deve aiutare il neonato nelle varie fasi e stimolarlo all’indipendenza, che verrà in un momento naturale e piano piano. Dai primi movimenti arriveranno i primi passi che farà da solo, così come le prime vere e concrete parole significative.

Da piccoli sono quasi tutti vivaci, attratti dal mondo circostante, voi cercate di far vedere ai loro occhi, diverse visioni e paesaggi. Ricordatevi che è proprio nei primi mesi e anni di vita che il bambino assimila informazioni di base per il loro capire e sapere futuro. I giocattoli li aiuteranno a renderli attivi e creativi, saranno attratti dai colori, dalle forme, dai suoni, ma soprattutto avranno voglia di interagire, stimolando il loro cervello.

Terrori notturni, un disturbo del sonno comune nel bambino

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Nel cuore della notta mamma e papà sentono provenire un urlo dalla cameretta del proprio bambino. Preoccupati accorrono e lo trovano seduto sul letto, gli occhi aperti e l’aria spaventata. Talvolta parla persino. Si avvicinano per consolarlo, ma si accorgono che in realtà dorme ancora, anzi svegliarlo è piuttosto difficile. Dopo qualche momento però il piccolo si adagia nuovamente sul letto e riprende tranquillo il suo riposo come se nulla fosse accaduto.

Sono in molti genitori che possono dire di avere avuto questa brutta esperienza, che non è poi così terrorizzante come appare. Cosa è accaduto? Questo fenomeno si manifesta piuttosto di frequente nei bambini a tre-quattro anni di età e va sotto il nome di terrore notturno (pavor nocturnus). A differenza degli incubi, i terrori notturni si verificano durante la fase di sonno profonda, ovvero la fase di sonno non-REM, nella quale normalmente non si sogna e il bambino non ne serba alcun ricordo il giorno seguente.

Il bimbo fa i capricci, cosa devo fare?

capricci

Anche i bambini più miti fanno i capricci; questo comportamento diventa infatti caratteristico del bambino a partire dai due anni di età, anche se non mancano i casi in cui il piccolo comincia a darsi da fare già dai 12 mesi di vita. Il bambino capriccioso protesta per ogni cosa, non si mostra collaborativo al momento del bagnetto, della pappa o della nanna e manifesta tutto il proprio “disappunto” urlando e piangendo.

E’ questa una condizione che mette a dura prova la pazienza di qualunque genitore gettandolo talvolta persino nello sconforto, soprattutto quando i capricci sono molto frequenti. La stanchezza, il senso di smarrimento che si prova in quei momenti, la paura che il bambino si arrabbi ancora di più divenendo inconsolabile spingono talvolta mamma e papà ad arrendersi senza condizioni.

Purtroppo però accontentare sempre e comunque un bambino troppo capriccioso, se nel breve tempo concede un attimo di tregua, alla lunga rischia di rivelarsi controproducente: il bambino potrebbe crescere viziato, con tutte le sgradevoli conseguenze che questo potrà avere nell’arco di vita. Un bimbo viziato ha infatti buone probabilità di divenire un adulto viziato ed egocentrico. Cosa fare allora per correre ai ripari e svolgere efficacemente il ruolo di genitore, atto, fra l’altro, all’insegnamento al bambino di buone abitudini e regole sociali adeguate?

Cura la pelle del tuo neonato con la linea Aveeno

neonatopelleLa pelle del tuo neonato è molto delicata e la scelta di prodotti giusti per lui a volte è molto difficile. Nella mia esperienza ne ho provati davvero molti di prodotti prima di trovare quello adatto alle esigenze di un bimbo appena nato.

Tutto è iniziato quando mio figlio si è ricoperto di acne neonatale ed io sono entrata nel panico, e ora cosa faccio? Poi il pediatra mi ha consigliato di fare un bagnetto con una bustina di Baby Colloidal, una polvere da bagno a base di Avena Colloidale prodotta dalla Aveeno. Devo dire che nonostante la strana consistenza della polvere sciolta nell’acqua, i risultati non hanno tardato ad arrivare. Da quel momento ho scoperto tutta la linea di prodotti a base di Avena Colloidale e Olii essenziali.

Niente sculacciate e ceffoni ai più piccoli

bambino che piange per sculacciateNel corso dell’annuale congresso dell’American Physicological Association medici ed esperti sono giunti alla conclusione che sculacciate e ceffoni non dovrebbero mai essere impiegati nei confronti dei bambini.

Perché? A quanto sembra (per arrivare a questi risultati sono occorsi 5 anni di studi) i bambini che nel corso della loro vita si sono visti rifilare schiaffi o sculacciate, potrebbero avere da adulti seri disturbi come depressione, ansia o aggressività.

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tutete 1Sei stanca dei soliti ciucci tutti uguali? Hai paura di perdere tuo figlio dentro un centro commerciale e vuoi mettergli un braccialetto di identificazione? Vuoi semplicemente comprare qualcosa di stravagante per lui? C’è un’azienda di e-commerce che fa per te: Tutete.com.

Navigando in giro per la rete mi sono imbattuta in questo ottimo sito di vendita on line di prodotti personalizzati per la puericultura. L’aspetto del sito è molto accattivante, ma una volta entrate non saprete resistere dall’acquistare qualche prodotto!