L’importanza del nuoto per i bambini piccoli

bambini e nuoto

I bambini possono prendere confidenza con l’acqua molto presto: non a caso nella maggior parte delle piscine vengono organizzati corsi di nuoto adatti anche a bambini con un’età che va dai 3 ai 7 mesi. In una vasca con acqua calda, i piccoli entrano in acqua in braccio alla mamma, e sempre da lei vengono piano piano immersi, ovviamente alla presenza di un insegnante.

Una volta entrati in acqua, c’è il momento dell’adattamento, nel quale vengono cantate delle canzoncine mentre i bambini si muovono guidati dalla mamma su indicazione dell’istruttore, e poi inizia la lezione. Le prime lezioni servono a far capire al bambino che è al sicuro anche in acqua e che la figura della mamma è per lui un punto di riferimento anche in questa situazione.

All’inizio i piccoli verranno fatti sdraiare a pancia in giù, schizzare con le mani e giocare con dei pupazzetti galleggianti per fargli prendere confidenza con l’acqua, poi, dalla quarta lezione, vengono fatti immergere dalla mamma con l’aiuto dell’insegnante. In questo esercizio i bambini devono essere tenuti sotto le ascelle in modo che si sentano sicuro e siano libero di muoversi; quando il bambino sarà fatto tornare in superficie verrà accolto dagli applausi delle altre mamme in modo da avere un riconoscimento del suo sforzo e da associare l’acqua a un momento piacevole.

Tagesmutter, ovvero la Casa Nido

tagesmutter

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato del micronido come alternativa all’asilo tradizionale; oggi vi proponiamo un’altra soluzione, cioè quella offerta dalle tagesmutter. Tagesmutter è una parola che viene dal tedesco che significa “mamme di giorno” e che indica un servizio che una mamma, o una baby sitter di professione, dopo aver seguito dei corsi organizzati dai Comuni, offre per accudire ed allevare bambini di un’età compresa tra gli 0 e i 6 anni.

Il servizio, che in Italia prende il nome di Casa Nido, viene offerto presso l’abitazione della mamma che lo fornisce; l’orario nel quale la mamma si occuperà del bambino è molto flessibile, perché saranno i genitori del piccolo a decidere per quanto tempo resterà presso la Casa Nido, che tra l’altro, ha il vantaggio di essere molto vantaggiosa a livello economico rispetto ad un asilo tradizionale.

Le normative relative alla Casa Nido variano a seconda dei Comuni, ma in linea di massima sono richiesti 4 mq di spazio a bambino e un numero massimo di 5 piccoli frequentanti.

Inserimento all’asilo nido: come affrontare questo delicato momento

inserimento all'asilo nido

Il momento dell’inserimento del bambino all’asilo nido è piuttosto delicato perché è la prima occasione in cui il piccolo si stacca dalla mamma e “affronta il mondo” da solo. Per questo, il nido deve essere un ambiente che consenta al bambino di fare delle esperienze che lo aiutino sia nella crescita emotiva che in quella intellettuale.

L’inserimento all’asilo nido deve avvenire con gradualità e in un ambiente che lo faccia sentire a casa e che non crei un distacco troppo eccessivo con quello famigliare; per questo viene richiesta la collaborazione da parte dei genitori e gli inserimenti vengono fatti a piccoli gruppi. I primi giorni al nido avvengono con la presenza di un genitore, che accompagna il piccolo e vive con lui i momenti nuovi , in modo da infondergli fiducia e sicurezza; poi, dopo qualche tempo si allontanerà ma non per molto, in modo da non spaventare il piccolo. L’ultimo passo è determinato dalle educatrici, che in base al comportamento del bambino, sapranno individuare qual è il momento più opportuno per far iniziare al piccolo la frequentazione completa dell’asilo.

I bambini vivono come un momento di crisi il passaggio dalla rassicurante situazione domestica a quella estranea di un ambiente nuovo, ma dopo un comprensibile momento iniziale di smarrimento, se il bambino si sentirà “al sicuro”, tutte le paure svaniranno.

Il micronido, ossia l’alternativa al classico asilo nido

micronido

Il micronido è un asilo nido simile a quello tradizionale soltanto di dimensioni più ridotte, che può accogliere al massimo 10 bambini di un’età compresa tra 0 e 3 anni.  I micronidi sono regolamentati dalle Asl di appartenenza che devono valutare, per prima cosa, l’idoneità dei locali nei quali verranno ospitati i bambini, anche se essi sono di meno rispetto a quelli di un nido tradizionale.

I locali che obbligatoriamente dovranno essere presenti nel micronido sono: una stanza dedicata all’accoglienza, la mensa, la sala dei giochi, la sala in cui bambini potranno riposare e due bagni, uno per i bambini e uno per le maestre; requisito indispensabile del micronido è che il personale che il personale che si occupa dei bambini sia in possesso della qualifica di educatore professionista.

Dal punto di vista didattico, i programmi dei micronidi non sono diversi da quelli degli asili nido tradizionali, però i vantaggi di affidare il proprio bimbo ad una struttura del genere sono diversi; innanzi tutto, gli educatori, dovendosi occupare di meno bambini, potranno seguirli con maggiore cura ed attenzione, e poi, essendo di solito gestito in prima persona da chi lo avvia, è in grado di offrire rette molto più competitive rispetto ai classici nidi.

Dermatite da pannolino: come alleviare l’irritazione

dermatite da pannolino

La dermatite da pannolino è un’irritazione della pelle che viene ai bambini tra il quinto e il nono mese di vita, cioè quando il piccolo impara a stare seduto; questa irritazione si manifesta con un arrossamento nella zone del pube e dell’inguine, ed è, nella gran parte dei casi, un disturbo che passa con il tempo.

La dermatite va comunque tenuta sotto controllo per evitare infezioni da parte di funghi e batteri a causa del contatto della pelle con le feci e l’urina, tenendo conto anche del fatto che l’epidermide del bambino è molto delicata.

Togliere il ciuccio? Ecco quando e come fare

togliere ciuccio

Il ciuccio, si sa, per i bambini è la panacea di tutti i mali: è l’oggetto che li rassicura, che li fa calmare e che li aiuta ad addormentasi; ma qual è l’età giusta per toglierlo e farli abituare a non usarlo? Gli esperti raccomandano ai genitori di togliere il ciuccio attorno ai tre anni perché a quell’età il bambino acquista maggiore sicurezza in se stesso.

Per farlo abituare alla mancanza di quest’oggetto così importante per lui, dovete evitare di toglierglielo all’improvviso e senza dargli spiegazioni, perché il bimbo potrebbe diventare molto nervoso di fronte ad un’assenza improvvisa; è importante anche cercare di non togliere il ciuccio quando stanno per accadere eventi importanti come la nascita di un fratellino o di una sorellina o l’ingresso alla scuola materna.

Non cercate mai di spronarlo a lasciare il ciuccio dicendogli che gli altri bambini già non lo usano più: creereste le inutili competizioni e il piccolo avrebbe ancora più paura a disfarsene. Quando deciderete di togliere il ciuccio al vostro bambino ricordate che non sarà possibile tornare indietro: se cedere anche una sola volta, il bimbo penserà che si può “trattare” e ogni volta sarà più difficile della precedente a farlo disabituare.

Asilo nido privato: in arrivo voucher

asilo nido

Crescere un bambino comporta delle spese non indifferenti e questo già a partire dall’inserimento nell’asilo nido. Proprio quest’anno sono stati numerosi i bambini tagliati fuori da quelli comunali e non tutti possono permettersi la retta dei vari asili nido privati. Proprio a questo proposito vogliamo informarvi di un’importante iniziativa a cura della Regione Emilia-Romagna che erogherà anche per il 2010 (e per il 2011) un buono (o voucher) del valore massimo di euro 250 al mese proprio per aiutare le famiglie a sostenere il costo dell’asilo nido di infanzia.

L’iniziativa già avviata nel corso del 2009 viene realizzata grazie al contributo del Fondo sociale europeo (Fse). Se si considera che sono molte le mamme costrette a lasciare il proprio lavoro dopo la nascita di un figlio si spera in questo modo anche di aiutarle a conciliare la carriera e la maternità.

Senza fiabe i bambini non imparano a parlare

leggere favole

Secondo quanto emerso da un rapporto del Ministero dell’Istruzione britannico i genitori avrebbero abbandonato (o comunque sia diminuito) l’abitudine di raccontare delle favole ai bambini per farli addormentare. E proprio per questo i bambini imparerebbero a parlare sempre più tardi.

Si tratta di una fotografia della società che dovrebbe farci riflettere. Purtroppo a causa dei ritmi di vita sempre più frenetici e dell’aumento dell’utilizzo delle nuove tecnologie si passa sempre meno tempo con i propri figli. E di conseguenza gli adulti parlano sempre meno con i più piccoli.

Giochi per bambini, ad ogni età il gioco giusto

giochi per bambini

Vostro figlio è appena nato e avete già ricevuto in regalo tantissimi giocattoli. Attenzione però, non tutti forse sono adatti a lui sin dai primi mesi di vita. Dal primo al terzo mese infatti i giochi hanno soprattutto la funzione di stimolare i sensi: vista, udito, tatto e olfatto; giochi tipici di questa età sono infatti i sonaglini colorati e piccoli morbidi peluches o pupazzini di consistenza gommosa. Mentre dal quarto mese in poi, quando molti bambini imparano a stare seduti, si può provare a far giocare il piccolo nelle palestrine e proporgli, man mano che cresce, giochi sempre più complessi, sempre colorati e della misura giusta, ossia abbastanza piccoli da poter essere maneggiati con facilità, ma non tanto da rappresentare un pericolo.

Quando il piccolo comincia a gattonare, in genere intorno ai dieci mesi, i giochi dovranno stimolare il movimento e l’esplorazione: piccoli palloni, cubi, macchinine, trenini e giochi ad incastro possono quindi iniziare a fare la propria comparsa nel raggio d’azione del piccolo. Verso l’anno per il bambino diventa sempre più importante giocare in compagnia di altri bimbi anche se in apparenza non sono ancora in grado di interagire gli uni con gli altri.

Quando cominciare con il vasino?

togliere-il-pannolino

A che età è opportuno che i bambini comincino a usare il vasino? Secondo i più già intorno ai 18-24 mesi si può  provare a mettere il bambino sul vasino a patto che non viva questa nuova esperienza come negativa. Ciascun bambino ha i propri tempi e se il vostro non accetta di buon grado la novità evidentemente non è ancora pronto per affrontare questa tappa dello sviluppo.

In genere i primi segnali che indicano un progresso in questa direzione sono rappresentati dalla consapevolezza espressa dal piccolo di essere sporco e dall’espressione del bisogno di fare pipì, spesso preceduta dall’informarvi mentre la stanno già facendo.

Il momento dell’anno migliore per cominciare l’allenamento al vasino è senza dubbio l’estate quandol’abbigliamento è ridotto al minimo ed è più facile cambiare il piccolo. Di solito è più facile che i bambini riescano a controllare l’evacuazione prima della minzione durante il giorno, mentre il controllo notturno degli sfinteri è una conquista che si fa attendere un pò di più, di solito fra i tre e i cinque anni.

Baby sitter, a chi lascio il pupo?

Baby Sitter

A chi lasciare il neonato durante le ore di lavoro della mamma? E’ un problema di ogni famiglia. Prima o poi, passati i primi mesi, la mamma dovrà tornare al proprio lavoro, e alcune hanno la fortuna di avere madri o suocere disponibili ad accudire il piccolo, ma altre devono affidarsi alle baby sitter e fidarsi di loro. Voi affidereste vostro figlio a delle sconosciute? Come trovare vere, responsabili e fidate baby sitter? Occorre fare una selezione con la giusta pazienza e cautela, perchè in fondo, l’educazione del bambino è importante anche in questi casi.

Il piccolo vedrà un’altra figura che passerà con lui del tempo ogni giorno e quindi assimilerà immagini e situazioni di questo suo adattamento. Se ci pensate bene, quando voi non ci siete non sapete com’è il comportamento di questa persona estranea e l’ansia a volte sale nella preoccupazione della crescita di vostro figlio.

La linea Baby Einstein, spazio ai piccoli creativi

Baby EinsteinI bambini si sa sono curiosi e la linea Baby Einstein di DVD, libri, giocattoli e CD musicali è stata creata proprio per stimolare la loro curiosità nei primissimi anni della loro vita. Noi mamme siamo sempre alla ricerca di nuovi giochi da fare con i più piccoli e spesso abbiamo paura di abbandonarli davanti alla televisione.  Con Baby Einstein questo timore scompare perché la televisione diventa maestra e compagna di giochi.

Nei primi tre anni di vita tuo figlio è interessato ai suoni e alle immagini che lo circondano, ogni cosa rappresenta una nuova scoperta e questo principio è alla base della filosofia di Baby Einstein. Tutti questi prodotti sono strumenti capaci di stimolare l’interazione tra te e il tuo bambino, un aspetto fondamentale perché cresca in modo sano, sicuro e felice.

L’igiene del neonato

igiene del neonato

Dopo la nascita, la parte del cordone ombelicale rimasta attaccata al bambino si stacca e si distacca spontaneamente entro una decina di giorni; finché sarà attaccata, è bene non fare il bagno completo al bambino: basterà lavarlo con una spugna, mantenendo accuratamente pulito il perineo a ogni cambio di pannolino, evitando movimenti dal dietro in avanti che potrebbero determinare l’infezione delle vie urinarie con batteri di provenienza anale; è importante anche tenere pulita la zona circostante il cordone usando un disinfettante e proteggendola con una garza sterile.

Sarebbe meglio piegare il pannolino in modo che il cordone non venga a contatto con l’urina: essa, infatti, può facilitare un’infezione; è importante anche non tirare o tentare di togliere il moncherino prima che cada da solo. Una volta staccatosi, si potrà fare il bagno al bambino: le prime volte è ben aggiungere un po’ di sale marino all’acqua ed evitare sapone e shampoo.

È opportuno preparare tutto il necessario prima del bagno: in una stanza calda in cui non siano correnti d’aria, collocate su un telo di plastica un grande asciugamano di spugna; accanto alla bacinella piena di acqua tiepida disporrete il sapone neutro, la spugna, la garza sterile, i cotton fioc, un bicchierino di plastica, il termometro da bagno e la pomata per gli arrossamenti; poco più in là disponete il pannolone e gli indumenti puliti. Il bambino va immerso nell’acqua lentamente, facendo attenzione a non fargli entrare l’acqua negli occhi.

Giocattoli per neonato

Toys

Vi siete mai chieste se ci sono giocattoli intelligenti e creativi dai 3 mesi in poi? E vi è mai capitato di ricevere come regalo, dei giocattoli inadatti per vostro figlio? I giocattoli per un neonato sono molti importanti, dato che inizia proprio lì la loro fase di esplorazione, nel toccare, vedere e sentire. L’oggetto catturerà la sua attenzione per i colori, le forme e la sostanza. I primi istinti di un bambino alle prime armi con un giocattolo, saranno quelli di metterlo in bocca e in un successivo movimento, di buttarlo a terra, pronti per conoscerne un altro.