Lo spannolinamento è un dramma, soprattutto per i genitori. Ho sempre avuto la sensazione che – in molti casi – il passaggio di crescita fosse più per mamma e papà, che non per il piccolo. Possiamo ammetterlo: il pannolino è comodo e risolve tantissimi disagi. Ma arriva un momento che dobbiamo prendere coraggio e insegnare al bambino a essere un po’ più autonomo. Come fare?
Puericultura, Educazione
Bambini distratti? Più creativi!
Stamattina mi sono svegliata prima del solito e facendo un giretto sul web a caccia di notizie mi sono imbattutta in un articolo molto interessante del Corsera, firmato dalla nota psicologa dell’Università di Pavia Silvia Vegetti Finzi. Un articolo illuminante che rende giustizia a tutti quei bimbi, anche quelli di una volta, accusati ingiustamente di non essere dei buoni scolari a causa della loro propensione a distrarsi durante le lezioni.
Com’è cambiato il ruolo dei padri?
Manca poco alla festa del papà: il 19 marzo i padri potranno essere festeggiati, com’ è giusto che sia, per il loro impegno, il loro amore e la loro presenza. È cambiato moltissimo il loro ruolo all’interno della famiglia. Sono ancora molti gli ostacoli culturali da superare e ognuno nel suo nido ha sicuramente i suoi problemi, ma la maternità sta diventando qualcosa che coinvolge in egual misura padri e madri. E forse è questo il vero successo della nostra generazione.
Come combattere i pidocchi
Il pidocchio è decisamente il più democratico tra i parassiti. Ad esempio, sfata puntualmente la credenza secondo la quale ad essere soggetti ai suoi attacchi siano solamente le persone che osservano norme igieniche scarse o superificiali. Quelle un po’ sporchine per intenderci. Mentre tutte noi mamme sappiamo bene che quando a scuola c’è un’epidemia di pediculosi (così si chiama l’attacco di pidocchi) si salvi chi può!
8 marzo, come essere un buon modello per i figli
Essere un buon modello per i propri figli. È questo forse il principale compito di una mamma. Ne parlo proprio oggi, in occasione dell’ 8 marzo, perché credo che questa ricorrenza sia particolarmente indicata per riflettere sulla figura della madre in quanto donna. Prima cosa, però, tanti auguri a tutte voi, che ci seguite con affetto. Festeggerete oggi con le amiche o passerete la giornata in famiglia?
8 marzo: spunto per una sana educazione di genere
Dopo aver trattato il tema di cosa augurare alla bambina che sta diventando donna per l’8 marzo, trattiamo invece il tema dalla parte del maschietto: cosa insegnare al bambino per non generare problematiche distinzioni tra i sessi? Come fare in modo che i machietti non trattino male le femminucce?
Sin da piccoli i bambini e le bambine si distinguono per attività e ruoli, a cominciare dai vestiti, passando per i giocattoli e finendo alle faccende di casa.
Da qui si formeranno più o meno saldamente e inconsapevolmente le loro idee di maschio e femmina, uomo e donna, determinando in larga parte il modo dell’interazione tra i sessi.
8 marzo, cosa augurare a una bambina (che sta diventando donna)
Vedere la propria bimba diventare grande e trasformarsi, giorno dopo giorno, in una donna. È una grande emozione per una mamma, anche se inevitabilmente ci sono delle preoccupazioni. Tra meno di una settimana si festeggia l’ 8 marzo ed è normale riflettere sul valore di questa festa e su cosa voglia dire essere una donna, oggi.
Come gestire i capricci dei bambini?
È un bambino adorabile, ma ci sono delle volte che fa delle scene ingiustificabili. Urla e grida in luogo pubblico o pianti a dirotto perché non ottiene ciò che vuole. I capricci non sono solo queste manifestazioni plateali, a volte possono essere molto silenziose, come negare un bacio alla mamma o serrare la bocca e non voler mangiare. I nostri bambini contestano a modo loro. Ma come gestire questi comportamenti?
Imparare a parlare, dalla fase pre-linguistica alle prime parole
Quanto avete atteso la prima parola e soprattutto che emozione quando avete udito un goffo “mamma” o un “papà” (che in molti casi assomiglia a un “pappa”). Nel primo anno di vita i bambini attraversano una fase molto speciale, chiamata pre-linguistica durante cui sono in grado di comprendere ciò che gli viene detto, ma non il significato delle parole.
Genitori, perché è così difficile rispettare i tempi dei bambini?
Quante aspettative ricadono sulla testolina dei nostri bambini? Durante i nove mesi milioni di pensieri affollano la nostra mente: come sarà? Di che colore saranno i suoi occhi? Sarà sano oppure no? E chissà che non ci siano problemi al momento del parto? Purtroppo le domande non finiscono quando conosciamo la signorina o il signorino che tanto si sono fatti attendere (e soprattutto dopo aver contato tutte le dita dei piedini e delle manine).
La rivincita delle mamme italiane sulle tigri cinesi
La mamma italiana è diventata uno stereotipo: donna di casa che si occupa dell’educazione dei figli, preparando soffici dolci e teglie di lasagne, e del benessere del proprio marito. Quante sono le signore che vivono realmente così? Le donne italiane, come tutte le Occidentali, sono donne frenetiche che si dividono come equilibriste tra casa e ufficio. Ogni tanto fanno grandi cose e ogni tanto devono fare i conti con qualche pasticcio.
Giornata della memoria, poesie e disegni dei bambini di Terezin
Ci sono storie incredibili, che vanno al di là dell’umana comprensione e che lasciano sconvolti e senza parole. Sono le storie dei bambini del ghetto di Terezin, bimbi ed adolescenti ebrei strappati dalle braccia dei genitori e depositati durante la seconda guerra mondiale nella città-ghetto di Terezin (Repubblica Ceca) in attesa di essere spostati nei campi di sterminio. 15 mila anime innocenti imprigionate nel ghetto prima di essere deportate ad Auschwitz e delle quali sono sopravvissute solo un centinaio.
Chi deve insegnare l’educazione e il rispetto ai bambini: i genitori o gli insegnanti?
Genitori vs insegnanti. Chi deve educare i bambini? Diciamo pure che esistono due fazioni: da una parte abbiamo coloro che considerano la scuola come tempio del sapere e che alle maestre spetti il compito di insegnare non solo a leggere e a scrivere, ma anche l’educazione. Dall’altra parte, invece, c’è chi è convinto che l’educazione vada appresa in casa. I bambini purtroppo vivono le loro giornate in una sorta di terra di mezzo, perché ogni famiglia ha le sue abitudini e queste due ipotetiche fazioni non si sono ancora accordate.
Pubblicità per bambini: in una foto compare un uomo nudo (per errore)
Il valore e i messaggi della pubblicità sono argomento di studio per tantissimi esperti della comunicazione e per tutti coloro che vogliono fare business. Quando però i prodotti in commercio sono indirizzati ai bambini, si cerca di fare un po’ di attenzione, anche perché le critiche sono davvero dietro l’angolo e, spesso, l’effetto finale può risultare controproducente.