Il latte in polvere o latte artificiale è l’alimento utilizzato per il nutrimento dei neonati durante i primi mesi di vita, laddove l’allatamento al seno non sia possibile. Esso rappresenta l’unica alternativa al latte materno. Nonostante la tendenza da parte di medici ed esperti stia nel consigliare sempre e comunque il latte materno, insostituibile per ciò che concerne il corretto sviluppo e la corretta nutrizione del neonato, il ricorso al latte in polvere è inevitabile in tutti quei casi in cui la mamma non abbia latte a sufficienza o si sia in presenza di un’intolleranza del bambino. Ma vediamo nello specifico quali siano i pro e i contro del ricorso al latte in polvere.
Post parto
Bagnetto al neonato, quando farlo?
Le future mamme iniziano a pensarci già durante la gravidanza, d’altronde fare il bagnetto al proprio neonato, almeno per chi sia alle prime armi, non è un gioco da ragazzi. La responsabilità di avere tra le braccia un frugoletto tanto delicato non fa altro che far aumentare i nostri dubbi. Tra le domande più poste c’è quella relativa non solo alla frequenza, ma anche al momento in cui farlo. Ecco di seguito qualche delucidazione che vi tornerà senz’altro utile.
Cura dei capezzoli durante l’allattamento
Tra le difficoltà legate all’allattamento al seno c’è il dolore ai capezzoli. Che il seno si modifichi a partire da inizio gravidanza e che tale cambiamento non si concluda che con la nascita del bambino è cosa risaputa. I capezzoli, in particolare, già a partire dai primi mesi della dolce attesa, iniziano ad inturgidirsi cambiando anche di aspetto: diventano più larghi e più scuri e tutto intorno iniziano a manifestarsi dei rilievi denominati “tubercoli del Montgomery” i quali sono responsabili della produzione di una sostanza lubrificante e disinfettante durante l’allattamento al seno. Purtroppo non è possibile preparare i capezzoli all’allattamento, tuttavia esistono alcuni piccoli accorgimenti da mettere in pratica per prendersene cura.
Montata lattea, come stimolarla
Nonostante rappresenti uno dei gesti più naturali al mondo, l‘allattamento al seno non sempre avviene in maniera del tutto spontanea: potrebbero rendersi necessarie delle piccole attenzioni e/o sacrifici. In alcuni casi potrebbe accadere che la ghiandola mammaria non inizi a produrre il latte in maniera tempestiva ed in quantità adeguata al fabbisogno del bambino, ecco perchè potrebbe risultare necessario stimolare la montata lattea. Ciò è possibile seguendo alcuni piccoli accorgimenti, eccoli di seguito.
Allattamento al seno, le posizioni corrette
L‘allattamento al seno rappresenta oltre che un momento unico ed irripetibile nel rapporto tra madre e figlio anche il gesto più naturale che esista. Nutrire il proprio bambino dal proprio corpo è sicuramente una delle sensazioni più straordinarie che si possano provare. Nonostante si tratti dunque di un’operazione facente parte della routine di una neomamma, in realtà richiede alcuni accorgimenti alimentari da parte di quest’ultima oltre che un “sacrificio” sotto il punto di vista fisic oe mentale. Per rendere questo momento il più confortevole possibile per mamma e bambino ecco qualche consiglio sulle posizioni corrette da tenere durante l’allattamento al seno.
Allattamento al seno in estate
Con l’arrivo dell’estate e del conseguente caldo ogni attività diventa più difficoltosa. Le alte temperature ci spossano ed i comuni impegni giornalieri diventano spesso motivo di stress. Prendiamo ad esempio le poppate: anche queste possono diventare fastidiose. Il contatto reciproco può diventare poco sopportabile e, come succede per gli adulti, anche il bambino ha più sete e di conseguenza cerca l’allattamento con più frequenza rispetto al solito. Così facendo si procura la parte del latte, quella iniziale, caratterizzata da una quantità di acqua maggiore. Tenete comunque conto che il latte materno contenga già di per se ben l’87% circa di acqua e che tali poppate saranno anche più frequenti, ma più brevi.
Come tornare in forma dopo il parto, consigli
La gravidanza è forse il momento più significativo della vita di una donna. Periodo intenso di emozioni e nuove sensazioni. Una volta venuto alla luce il bambino, per forza di cose, si devono fare i conti con i chili di troppo accumulati nei nove mesi precedenti. Se questo può costituire un motivo di preoccupazione e scoraggiamento per la mamma, tornare in forma dopo il parto non è impossibile. Basterà seguire alcuni piccoli accorgimenti accompagnati ovviamente da una dose di buona volontà e vedrete che non si tratterà di un’impresa così tanto impegnativa. Ecco di seguito qualche consiglio.
Cellule staminali da cordone ombelicale, fondamentali nella cura di molte malattie
Le cellule staminali rappresentano un argomento “caldo” in questo periodo e, tra le mille polemiche, su chi le difende a spada tratta e chi ne rende complesso l’utilizzo, fanno ormai parte del linguaggio comune. Ancora di più quelle da cordone ombelicale, ma sappiamo tutti di cosa si tratta veramente? Rappresentano, in pratica, i mattoni del nostro corpo con capacità davvero sorprendenti. Sono cellule che possono replicarsi e, quindi, riparare i tessuti danneggiati, regalando una aspettativa di vita e di salute decisamente migliore a chi è gravemente malato. Sono fondamentali nel caso di tumori del sangue, per patologie neurologiche e per quelle che riguardano il sistema immunitario.
Adiprox, l’aiuto naturale per ritrovare la linea
Sono passati già diversi mesi dal parto ma ancora tornare al nostro peso ideale ci sembra una chimera. I continui mutamenti del nostro corpo durante la gestazione possono avere delle conseguenze sulla linea, e se è vero che ci basta guardare i nostri figli per capire che ne è valsa assolutamente la pena, per alcune può essere frustrante guardarsi allo specchio e non piacersi.
Sesso dopo il parto, quanto tempo passa prima di tornare alla normalità?
Dopo la nascita del vostro primo figlio quanto tempo è passato prima che la vita sessuale di coppia tornasse alla normalità? Sei settimane o sei mesi? O forse anche più di sei mesi? Non è infrequente infatti che la ripresa dell’attività sessuale dopo il parto sia per le puerpere fonte di timore e ansia, anzi è un fenomeno molto comune che non deve farci sentire inadeguate. A dirlo è una ricerca condotta da un team di ricercatori australiani.
Preeclampsia e rischio ipertensione post partum, è necessario vigilare sulla salute delle neo mamme a rischio
Le donne che hanno sofferto di preeclampsia durante la gravidanza dovrebbero essere monitorate per 72 ore dopo il parto. Per loro infatti è più alto il rischio di complicanze a causa della cosiddetta ipertensione post natale un disturbo del quale si sa ancora poco ma che andrebbe indagato in maniera più approfondita.
Marsupioterapia per i neonati prematuri
All’inizio venne definita marsupioterapia, con il passare del tempo gli esperti che la mettono in pratica negli ospedali di tutto il mondo, inclusi quelli italiani, l’hanno ribattezzata Metodo della mamma canguro o, in inglese, Kangaroo mother care. La sostanza però non cambia e, dunque, neppure i benefici che essa apporta sulla salute dei neonati prematuri. Il metodo della mamma canguro infatti è nato proprio per la cura dei nati prima del termine della gravidanza in un ospedale di Bogotà. Era il 1978 e il dottor Edgar Rey Sanabria non disponeva di incubatrici sufficienti per tutti i nati prematuri del suo reparto di neonatologia.
Il parto può causare il disturbo post-traumatico da stress
Il parto è un evento naturale, forse il più naturale, ma al tempo stesso è anche un trauma. La nascita del bambino comporta un cambiamento radicale nel corpo della donna, nella sua vita privata ma anche professionale. Diventare madre vuol dire rivoluzionare la propria esistenza, riprogrammare i propri impegni e le proprie priorità. Uno stravolgimento simile lascia il segno.
Guaina post parto, si può indossare dopo il parto naturale?
La guaina post parto è un argomento spinoso, che divide mamme e ostetriche. In passato, le donne, dopo aver partorito, si fasciavano la pancia per assottigliare il punto vita. Oggi esistono le guaine, ma sono in molti a sostenere che non siano per nulla appropriate, quanto addirittura controproducenti.