Paura del parto? Travaglio più lungo!

Avere paura del parto è del tutto normale, specie se si è alla prima gravidanza. Non si sa bene cosa aspettarsi e può anche capitare che i racconti di amiche e conoscenti non ci abbiano rassicurate affatto. Tale paura però se eccessiva può risultare controproducente e, più in generale, sembra sia un fattore che incide sulla durata del travaglio allungandolo.

raccontare il parto

Raccontare il parto, perché?

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Il momento del parto è per definizione un momento estremamente intimo nella vita di una donna. Eppure, mai come in questo caso, intimo non fa rima con segreto. Molte donne, infatti, sentono il bisogno di raccontate questo evento, e non a caso la rete stessa pullula di racconti del parto (anche qui su Tutto Mamma!).

Parto gemellare? Meglio se anticipato

Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Adelaide e pubblicato sul British Journal of Obstetrics and Gynaecology, in caso di gravidanza gemellare partorire prima del termine naturale aiuta a prevenire complicazioni. Più precisamente, il termine suggerito dai ricercatori è quello delle trentasette settimane. L’analisi condotta su un campione di 235 donne di tre diversi paesi (Australia, Nuova Zelanda e Italia) ha permesso di stabilire che i gemelli nati prima del termine naturale della gravidanza avevano molte meno probabilità di nascere più piccoli dell’età gestazionale rispetto ai neonati nati a termine.

Il parto in casa? Un diritto negato in molti ospedali d’Italia

Siete prossime al parto e state pensando quale sia la tecnica più adatta per mettere al mondo il vostro bambino? Negli ultimi anni si è parlato molto del parto in casa e della bellezza di far nascere il piccolo tra le mura domestiche, proprio come si faceva una volta. Non è però come dirlo. Quante sono le donne che realmente nelle condizioni ideali per realizzare questo sogno?

Depressione post parto. Un problema anche dei papà?

Più che di depressione post parto forse in questo caso sarebbe opportuno parlare di depressione post-natale. Ciò a cui facciamo riferimento, infatti, è uno stato depressivo che affligge, secondo gli studiosi dell’Università di Oxford, una percentuale compresa fra il 4 e il 5 per cento dei neo papà. Ansia, tristezza, scarsa fiducia nelle proprie capacità di accudimento sembra non siano più solo appannaggio delle neo madri come avveniva un tempo, anche gli uomini, purtroppo per loro, sperimentano questo tipo di vissuto..

Parto orgasmico, possibile?

Avete mai pensato al parto come un momento di piacere? Si chiama parto orgasmico e, secondo un gruppo di esperti, si basa su una tecnica e una reazione fisica che, combinate insieme, dovrebbero permettere di dare alla luce il proprio bimbo raggiungendo il culmine del piacere, appunto l’orgasmo. Di solito le donne pensano a quel momento con tenerezza, perché finalmente possono stringere tra le braccia il loro pupo, ma anche con un po’ di paura. Si sa, infatti, che i dolori del parto non siano proprio piacevolissimi.

Mamme oggi. Il travaglio è più lungo ma il parto è più sicuro

La medicina ha fatto enormi progressi negli ultimi cinquanta anni. Il parto è più sicuro e si sono moltiplicate a dismisura la cure e le attenzioni rivolte a mamma e bambino nei punti nascita, dal momento del travaglio al post parto. L’epidurale, il cesareo, l’ossitocina hanno cambiato il modo in cui mettiamo i nostri figli al mondo ma un piccolo prezzo da pagare per noi mamme c’è: l’aumento della durata media del travaglio.

Il seno dopo l’allattamento

Accade piuttosto di frequente che dopo il parto e, soprattutto, l’allattamento, il seno perde tono e tende ad apparire svuotato. In alcuni casi questo può causare vissuti di tristezza e di scoraggiamento nelle neo mamme, specie se la differenza tra il “prima” e il “dopo” è notevole e, secondo alcune notizie diffuse di recente, sono sempre più numerose le donne che decidono di rivolgersi alla chirurgia estetica per migliorare il proprio aspetto dopo la nascita di un bambino.

Il corso di preparazione al parto in acqua

Per affrontare il parto in acqua bisogna essere preparate, ma questa regola vale un po’ per tutti i parti. Infatti, esiste un corso di preparazione – davvero molto utile – durante cui viene spiegato che cosa accade nella fase del travaglio e ovviamente al parto.  Molti centri ormai lo chiamano corso di accompagnamento, perché serve alle future mamme e ai futuri papà (che partecipano) a sviluppare una certa serenità anche di carattere psicologico.

Nascite a San Valentino: boom di parti nel giorno dell’amore

Ci sono coincidenze straordinarie. Tra circa una settimana cade la festa degli innamorati, San Valentino. Il nostro non è certamente un sito per coppie, anche se spesso parliamo di amore e di matrimonio. Dovete sapere che, secondo una ricerca condotta dagli esperti della Yale University negli ultimi 11 negli Usa, il 14 febbraio aumentano le nascite.

Quando il parto cesareo è realmente necessario?

Parto naturale vs parto cesareo. È il grande “essere o non essere” della ginecologia moderna. Una cosa è sicura: in Italia si praticano troppi tagli e in molte occasioni non sono interventi necessari né alla mamma né al bambino. Per questo motivo, l’Istituto superiore di sanità (SNLG-ISS) ha studiato un nuovo documento per rimettere mano alle linee guida in cui definisce quando sussiste la reale necessità del taglio.

Un neonato nasce a bordo di un treno diretto a New York

C’è poco da fare la cicogna quando arriva, arriva e soprattutto non chiede il permesso. Sulle nascite, ci sono storie davvero incredibili, che fanno commuovere, sorridere e inorridire (in questo caso mi riferisco al famoso programma tv “Non sapevo di essere incinta“) e poi ci sono storie romantiche, quasi da film, proprio come quella che sto per raccontarvi. Una cosa è sicura: i cuccioli non mandano un preavviso e in alcuni casi ci vorrebbe proprio.

Cordone ombelicale, più tardi si taglia meglio è!

Nei primissimi istanti dopo la nascita del bimbo il personale in sala parto provvede a recidere il cordone ombelicale nel più breve tempo possibile. Ma siamo sicuri che sia un bene? Infatti, a quanto sembra, aspettare qualche istante gioverebbe di più al neonato. A dimostrarlo è uno studio condotto in Svezia, presso l’Università di Uppsala, secondo il quale clampare tempestivamente il cordone ombelicale priva il piccolo di una fonrdamentale riserva di ferro.