Se vi chiedessero di scegliere: meglio un parto con un travaglio lungo ma non molto doloroso o un parto rapido della serie tolto il dente tolto il dolore? Secondo lo studio della Stanford University su 40 donne pubblicato dal British Journal of Anaesthesia, le gravide preferiscono la prima opzione, come quello che si ottiene con l’uso dell’epidurale.
Parto e il Post-Partum
Come prepararsi al parto
Il parto è una delle esperienze più naturali che esista dunque non esiste un modo univoco per prepararsi al parto in quanto le donne sono già naturalmente predisposte a mettere alla luce il proprio bambino. Tuttavia ci sono degli accorgimenti da mettere in atto affinchè la nascita del piccolo avvenga nella maniera più serena possibile, ed in questo la mamma avrà un ruolo fondamentale sotto diversi aspetti, quello pratico, quello fisico e quello psicologico.
Posizione podalica, alternative al cesareo
Nella maggior parte dei casi, intorno alla 30esima settimana di gravidanza, accade che il bambino si trovi già in posizione cefalica, ovvero in quella consiederata più adatta alla nascita, con la testa posta in basso. La testa, infatti, è la prima parte del corpo del piccolo che uscirebbe dall’utero, e considerando il fatto che il suo diametro sia quello maggiore del bimbo, non dovrebbero esserci problemi di sorta nella fuoriuscita di tutto il corpo. Non sempre però ciò avviene. Può accadere ad esempio che a pochi giorni dalla nascita il bambino si trovi ancora in posizione podalica, ovvero con i piedi rivolti verso il basso ed il capo verso l’alto.
Partorire in casa, pro e contro
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I nove mesi di gravidanza sono molto impegnativi, non solo da un punto di vista fisico ma anche organizzativo. Ci sono tantissime cose da fare e da decidere, tra cui scegliere il tipo di parto e la struttura cui affidarsi. Negli ultimi anni si è tornati a una visione più naturale e fisiologica della gestazione, abbandonando l’idea di medicalizzazione a tutti i costi. È proprio in quest’ottica che le donne e il personale sanitario stanno rivalutando il parto in casa. Quali sono i pro e i contro di dare alla luce il proprio bambino tra le mura domestiche?
Parto in acqua, come avviene e cosa si prova
Abbiamo parlato spesso del parto in acqua, del concetto di naturalità e di come la vasca crei una dimensione sia più soft per la donna e per il bambino. Nel nostro Paese, però, sono ancora pochissime le donne che scelgono, durante la fase espulsiva, questa tipologia di parto. Ricordiamo che l’acqua ha un effetto analgesico e le gravide in travaglio sono invitate a sfruttarne i benefici o con una bella doccia tiepida o con un bel bagno, al fine di rendere più sopportabili le doglie. Stare in acqua però durante l’espulsione è un’altra cosa e sicuramente non è per tutte.
Allattamento al seno: cosa mangiare
Quello dell’allattamento al seno è forse uno dei periodi più densi di emozioni nel rapporto tra mamma e bambino. E’ un momento di complicità ed intimità esclusivo, di grande importanza per entrambi. Ma è anche un periodo caratterizzato dalle particolari esigenze della neo mamma, soprattutto sotto l’aspetto fisiologico. Produrre latte richiede energie che se da un lato tendono a fare aumentare il metabolismo della donna, dall’altro elevano anche il fabbisogno energetico. Cosa mangiare dunque durante l’allattamento?
Complicazioni del parto ed età materna, ad ogni età estrema il suo rischio
Secondo uno studio condotto dal Dipartimento di Ginecologia ed Ostetricia dell’Università di Dublino e pubblicato sull’International Journal of Obstretrics partorire prima dei diciassette anni e dopo i quaranta espone il nascituro e la sua mamma a differenti tipi di rischi al parto. Gli studiosi sono giunti a questa conclusione dopo aver preso in esame gli esiti di parto di oltre 36mila primipare di diverse età per un periodo di dodici anni.
Parto cesareo, nel 43% dei casi è ingiustificato
Secondo un’indagine del Ministero della Salute sull’appropriatezza del ricorso al parto cesareo nel nostro Paese, il 43 per cento dei parti cesarei fatti in Italia nel 2010 è ingiustificato. Troppe le diagnosi di posizione anomala del feto, condizione che giustifica il ricorso al parto chirurgico ma la cui incidenza è nettamente inferiore a quanto le cartelle cliniche degli ospedali italiani farebbero pensare.
La crisi economica peggiora la depressione post partum
La depressione ti divora, ti fa sentire inutile, spaventata, inadeguata. È una malattia molto diffusa tra le mamme ed è in continuo aumento a causa della crisi economica. Il famoso baby blues tocca quasi il 16 percento delle donne e ogni anno colpisce tra le 55mila e le 80mila signore e purtroppo sono numerosi i fattori che possono incidere negativamente in gravidanza e nel post partum su questa condizione.
Allattare fa calare la vista, vero o falso?
Mentre gli unici dati certi sembrano riguardare i benefici sulla salute e sullo sviluppo psico-fisico del bambino, sulle implicazioni dell’allattamento al seno per la slaute della mamme spesso sentiamo dire tutto e il contrario di tutto. Peccato però che le notizie riportate di bocca in bocca da vicini, conoscenti, amici e parenti non sempre sono veritiere e, per di più, non mancano di generare ansie delle quali qualunque donna, in un momento tanto delicato della propria vita quale la nascita di un figlio, farebbe volentieri a meno.
Manuale di certificazione dei punti nascita, le linee guida dei neonatologi italiani
La gravidanza, il parto e il puerperio rappresentano la prima causa di ricovero per le donne italiane. Per questo motivo la salute materno-infantile dovrebbe rappresentare una priorità per la salute pubblica. A sostenerlo sono i neonatologi riuniti a Roma in occasione del XVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia, in corso a Roma da oggi fino al 5 ottobre 2012.
Il parto in casa è sicuro quanto quello in ospedale
Partorire in casa un tempo era la norma. Arrivato il momento clou, papà, o la nonna correvano a chiamare quella che un tempo veniva definita levatrice e il miracolo della vita si ripeteva nell’intimità delle stanze della propria casa. Negli ultimi diecenni però la nascita, il parto, così come l’intera gravidanza sono divenuti sempre più medicalizzati al punto da far ritenere ai più che l’ospedale e la clinica siano i luoghi in assoluto più idonei per mettere al mondo un bambino. E’ questo è senz’altro un bene. Partorire in ospedale ci garantisce delle sicurezze che in casa non avremmo per lo meno in talune circostanze “difficili”. Il parto in casa però andrebbe rivalutato e dovrebbe far parte delle opzioni nascita che si presentano alla futura madre.
Exit, la nuova tecnica di chirurgia prenatale salva-vita
Dall’esperienza e dalla professionalità di due centri di eccellenza nel campo ospedaliero pediatrico, quali l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, arriva una nuova tecnica di chirurgia fetale salva-vita: si chiama Exit (ex utero intrapartum treatment).
Desperate Debra, il nuovo simulatore per cesarei d’emergenza
Il cesareo è sempre più utilizzato, nonostante le indicazioni dell’Oms siano quelle di ridurre questo tipo di intervento solo esclusivamente ai casi di emergenza. Spesso, infatti, ci dimentichiamo che il taglio cesareo non è una tecnica per saltare il parto naturale, ma un vero e proprio intervento con tanto di limiti ed eventuali complicazioni. In Inghilterra è stato creato un simulatore di cesareo d’emergenza, proprio per allenare i medici.