pillola RU486, aborto farmacologico

La pillola abortiva RU486

pillola RU486

In questi mesi nel nostro paese si è parlato spesso della pillola abortiva RU486.

Come funziona

La pillola RU486 contiene mifepristone, cioè un principio attivo in grado di bloccare il progesterone e quindi la gravidanza.

Quali sono gli effetti collaterali

La pillola può provare dolori forti ed in alcuni casi anche sanguinamento.

Sebbene l’AIFA (Agenzia Italina del Farmaco) abbia dato il via alla commercializzazione anche nel nostro paese si teme che l’uso di questa pillola violi il contenuto della legge 194. Per rispettare questa legge la pillola RU486 potrà essere somministrata solamente in ambito ospedaliero e solo fino al 49° giorno della gravidanza (che corrisponde alla settima settimana).

Ovuli e spermatozoi dalle cellule staminali, una possibile nuova cura per l’infertilità

ovulo-spermatozoiOvociti e spermatozoi ottenuti dalle cellule staminali embrionali. I ricercatori della Stanford University School of Medicine (Usa) hanno scoperto, grazie a uno studio che farà discutere, come creare una scorta di cellule germinali umane, cioè i precursori di ovociti e spermatozoi, a partire proprio dalle staminali embrionali. Renee Reijo Pera che ha condotto la ricerca spiega

Dal 10 al 15% delle coppie è infertile e circa la metà di questi casi è dovuta a un’incapacità di produrre ovociti o sperma. Riuscire a ricostruire le tappe della formazione delle cellule germinali, e individuare i geni coinvolti in questo meccanismo, potrebbe aprire la strada alla comprensione di molti casi di sterilità e aiutarci a capire cosa va storto in queste persone. Finora avevamo studiato solo i topi per comprendere i passaggi necessari alla differenziazione delle cellule germinali umane. Ma non è lo stesso. Questa è la prima prova che si possono creare in laboratorio cellule germinali umane funzionanti.

Nuove norme sicurezza culle

culla norme sicurezza In questo articolo vi abbiamo parlato di quanto sia importante per la salute del bambino l’acquisto della culla giusta.

Adesso vogliamo rendervi partecipi di una notizia che si spera possa riuscire a porre un freno ai tanti (si parla di circa 8000 all’anno) incidenti che mettono in serio pericolo la vita dei bambini durante il sonno. Niente più copertine che scaldano troppo o materassi della misura sbagliata: sono infatti in arrivo nuovi standard UE pensati proprio per la sicurezza dei più piccoli mentre dormono.

Lettini, materassi &Co. sono fra gli oggetti più pericolosi per i bambini; pensate che nel periodo 2005-2007, sono stati circa 17.000 gli incidenti capitati ai bambini nel sonno proprio a causa di prodotti che non rispettavano alcuna norma, perchè, almeno fino a questo momento, non ce n’erano.

I pannolini lavabili: perchè acquistarli

pannolini lavabili

All’interno di questo articolo abbiamo già avuto modo di parlare, almeno in parte, dei pannolini lavabili e di come rappresentino un’ottima soluzione per combattere le dermatiti da pannolino. Infatti, se da una parte i tradizionali pannolini usa e getta, che nella maggior parte dei casi contengono sostanze chimiche aiutano a mantenere il bambino asciutto possono causare fastidiose irritazioni soprattutto se il piccolo viene lasciato per molto tempo con lo stesso pannolino. Con i pannolini lavabili invece il sederino dei bambini non resta a contatto né con la plastica né con altre sostanze chimiche.

Restando in tema salute alcuni medici stanno ipotizzando una specie di correlazione tra uso dei pannolini usa e getta e crescita della sterilità nei maschi. Perché? Il pannolino usa e getta farebbe aumentare la temperatura scrotale e proprio l’aumento di questa temperatura viene considerata come una delle cause di deterioramento dello sperma.

Scegliere i pannolini lavabili significa anche aiutare l’ambiente; quasi tutti i pannolini usa e getta non sono riciclabili e secondo recenti statistiche rappresentano il 5% dei rifiuti urbani. Infine c’è da considerare l’aspetto economico: scegliere i pannolini lavabili vuol dire risparmiare circa 800 euro in anno.

Endometriosi, sintomi e cure

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L’Endometriosi è una patologia ancora poco conosciuta che affligge in Italia il 10% delle donne in età fertile (anche se talvolta può persistere dopo la menopausa) ed è rappresentata dalla crescita anomala del tessuto che riveste l’utero, l’endometrio appunto, in altri distretti corporei quali ovaie, vagina, tube, peritoneo ma anche vescica e intestino.

I tessuti uterini cresciuti in sedi anomale rispondono alle mutazioni ormonali che intervengono nel corpo della donna durante il ciclo mestruale esattamente allo stesso modo dell’endometrio che si trova nella propria sede naturale, ossia all’interno dell’utero: si preparano quindi ad accogliere un’eventuale gravidanza attraverso l’aumento delle proprie dimensioni e la modificazione del proprio rivestimento e, nel caso questa non si verifichi, si sfaldano.

Al contrario dell’endometrio uterino però i tessuti e il sangue in eccesso prodotti da questo “endometrio anomalo” non possono essere eliminati attraverso il flusso mestruale e a questa mancata espulsione segue la formazione di cisti e aderenze. I sintomi dell’endometriosi consistono in dolore pelvico cronico, dismenorrea, dolore durante la defecazione e/o l’atto sessuale, affaticamento e, nel 40% dei casi, infertilità, tutti associati più alla sede che all’estensione di tali formazioni che, occorre precisarlo, sono di natura assolutamente benigna.

Sindrome di Leber: terapia genica aiuta 12 bambini

ricercatore-sindrome-leberGrandi ed importanti novità arrivano dalla medicina e dalla sperimentazione almeno per quello che concerne la Sindrome di Leber, che per chi non lo sapesse viene considerata come la causa più frequente di cecità infantile ereditaria (secondo i dati contenuti all’interno del sito Telethon avrebbe un’incidenza di 3 casi ogni 100.000 nati vivi.) Si tratta di una malattia che colpisce la retina soprattutto nei primi anni di vita e progressivamente conduce alla perdita della vista. Si può manifestare con mancata ipovisione ma anche con il cosiddetto nistagno, cioè un movimento degli occhi continuo. Malattia che è causata da un mutazioni del gene RPE65.

In questo caso la terapia genica ha permesso di recuperare, almeno in parte, la vista a 12 bambini (5 dei quali italiani). Questo importantissimo risultato si deve alla collaborazione tra ospedale pediatrico di Philadelphia, Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di Napoli e dipartimento di Oftalmologia della Seconda università di Napoli.

Gemelli maschi? Aumento di parti prematuri

gemelleVoglio condividere con voi i risultati di una ricerca israeliana dedicata ai parti gemellari. Secondo questo studio il peso che i bambini hanno alla nascita ed anche le eventuali complicanze sarebbero legate al sesso di nascituri.

Per arrivare a questi risultati gli esperti guidati da Marek Glezerman della Sackler School of Medicine di Tel Aviv hanno esaminato più di 2700 gravidanze gemellari bicoriali, ossia con due placente separate. Dallo studio è emerso che portare in grembo due maschietti causa un numero più elevato di parti prematuri; inoltre, le bimbe nate con un gemello maschio avevano un peso minore rispetto a gemelle nate con una sorella.

BimbiSicuramente: per la sicurezza dei bambini in auto

BimbiSicuramente

Dal 9 al 15 novembre prenderà il via la seconda edizione di BimbiSicuramente, la settimana per la sicurezza dei bambini in automobile. L’importante iniziativa è promossa da FIAT e UCIF, l’Associazione Italiana dei Concessionari Fiat. In un precedente articolo vi ho mostrato come l’acquisto del giusto seggiolino auto sia fondamentale per la sicurezza dei bambini; vi ricordo infatti che secondo alcune recenti sarebbero ben 2 su 3 gli italiani che non sanno come portare in auto i propri bambini. E proprio gli incidenti in automobile rappresentano una delle principali cause di morte o infortuni tra i più piccoli; dati che devono farci veramente riflettere e capire che quando si parla di sicurezza, specialmente dei bambini, c’è ancora poca informazione.

Recandosi presso una concessionaria Fiat potrete ricevere materiale informativo e vedere qual è il seggiolino più adatto per il trasporto di vostro figlio in auto. Ovviamente non mancheranno anche fantastici regali per i più piccini.

Asilo nido privato: in arrivo voucher

asilo nido

Crescere un bambino comporta delle spese non indifferenti e questo già a partire dall’inserimento nell’asilo nido. Proprio quest’anno sono stati numerosi i bambini tagliati fuori da quelli comunali e non tutti possono permettersi la retta dei vari asili nido privati. Proprio a questo proposito vogliamo informarvi di un’importante iniziativa a cura della Regione Emilia-Romagna che erogherà anche per il 2010 (e per il 2011) un buono (o voucher) del valore massimo di euro 250 al mese proprio per aiutare le famiglie a sostenere il costo dell’asilo nido di infanzia.

L’iniziativa già avviata nel corso del 2009 viene realizzata grazie al contributo del Fondo sociale europeo (Fse). Se si considera che sono molte le mamme costrette a lasciare il proprio lavoro dopo la nascita di un figlio si spera in questo modo anche di aiutarle a conciliare la carriera e la maternità.

Le voglie in gravidanza: ecco quello che c’è di vero

voglie in gravidanza

Tutte le donne nel periodo della gravidanza hanno le cosiddette voglie, cioè un grandissimo desiderio di un particolare cibo, di qualcosa di insolito, o di un frutto fuori stagione. Nel passato si pensava che non soddisfare le voglie di una donna incinta potesse avere delle ripercussioni sul nascituro.

La prima e più immediata conseguenza di questo mancato soddisfacimento era la comparsa di macchie sulla pelle, a loro volta chiamate “voglie”, che a seconda del loro colore indicavano il desiderio della mamma: ad esempio, macchia marrone voglia di cioccolato, macchia rosa voglia di fragola, macchia bianca voglia di latte.

In realtà la presenza di queste macchie scure sulla pelle non c’entrano niente con il mancato soddisfacimento delle voglie, perché sono il risultato di una concentrazione di melanina se sono scure e della dilatazione di capillari sottocutanei nel caso in cui siano rosse o rosate; inoltre, un altro mito da sfatare è che queste macchie siano in qualche modo dannose per il bambino: sono semplicemente delle piccole alterazioni del tutto benigne!

Senza fiabe i bambini non imparano a parlare

leggere favole

Secondo quanto emerso da un rapporto del Ministero dell’Istruzione britannico i genitori avrebbero abbandonato (o comunque sia diminuito) l’abitudine di raccontare delle favole ai bambini per farli addormentare. E proprio per questo i bambini imparerebbero a parlare sempre più tardi.

Si tratta di una fotografia della società che dovrebbe farci riflettere. Purtroppo a causa dei ritmi di vita sempre più frenetici e dell’aumento dell’utilizzo delle nuove tecnologie si passa sempre meno tempo con i propri figli. E di conseguenza gli adulti parlano sempre meno con i più piccoli.

Sarà maschio o femmina? Come provare a capirlo

maschio o femmina

Ora ci sono le ecografie, ma un tempo per capire se il nascituro sarebbe stato maschio o femmina, si osservava il pancione della futura mamma, utilizzando il principio popolare che prevedeva una femmina nel caso di pancia a punta, e un maschio in quello di pancia arrotondata. Oggi le ecografie svelano il sesso del bambino in modo quasi sicuro, e sono molte le coppie che decidono di saperlo subito, in modo da prepararsi per decidere il nome del bambino e il corredino.

Il sesso del bambino è determinato in fase di concepimento dagli spermatozoi, i quali contengono sia cromosomi femminili che maschili, mentre le cellule uova della madre contengono solo cromosomi sessuali femminili, quindi se uno spermatozoo che feconda la cellula uovo possiede un cromosoma X nascerà una femmina, se invece ha quello Y nascerà un maschio.

Conservazione del cordone ombelicale: poca informazione

conservazione cellule cordone ombelicaleAll’interno di questo articolo sono stati illustrati gli step da compiere per chi desidera conservare le cellule staminali del cordone ombelicale. Ora vogliamo invece parlarvi della situazione italiana che non è affatto al passo con i tempi.

Parliamo ad esempio della Sardegna che è una delle 8 regioni italiane a non avere una banca del sangue cordonale. Le neomamme quindi al momento del parto sono costrette a cestinare il cordone oppure a rivolgersi ad una banca estera privata (ricordiamo infatti che in Italia non si può conservare il sangue cordonale a scopo privato). In questo secondo caso la mamma dovrà sborsare circa 2000 euro più altre spese.

Passiamo ad esaminare la regione Sicilia. Regione dove la banca del cordone di Sciacca era riuscita a raccogliere 15000 unità di sangue cordonale in tre anni di attività. Questo fino ad  uno stop imposto da una vicenda giudiziaria. La raccolta è poi ripresa nel luglio del 2008; putroppo però ci sono numerosi ospedali che addirittura ignorano che ci sia stata questa riapertura. La domanda è: “Come è possibile?“.

La composizione del latte materno

composizione latte materno

Tutti conoscono i benefici dell’allattamento per il neonato, ma forse non tutti sanno di cosa è composto. Innanzitutto d’acqua, che rappresenta l’87% del volume; il neonato, quindi, non ha bisogno di bere altro: in un giorno beve talmente tanto latte che non può avere sete. Poi ci sono i grassi; la loro presenza è variabile, a seconda della dieta materna e del momento della giornata: ad esempio sono maggiori al mattino. I grassi del latte materno sono molto importanti, perché svolgono un ruolo essenziale nella maturazione e nello sviluppo cerebrale del neonato.

Le proteine contenute nel latte materno sono l’1% contro il 3,5% del latte di mucca, ma il primo contiene solo 2,4 g. di sali minerali, e quindi limita il carico renale del neonato, fatto importante visto l’ancora scarsa funzionalità del suo sistema renale. Per quanto riguarda il calcio e il fosforo, il latte materno ne contiene la quantità ideale; il ferro è sufficiente fino al quinto mese, ma è molto assimilabile, come del resto il selenio, il rame e lo zinco, quest’ultimo molto presente nel colostro.

Le vitamine, si sa, sono sostanze indispensabili alla crescita, e sono presenti nel latte materno in forma perfettamente assimilabile. Le vitamine A e C sono sintetizzate nella mammella in modo da rispondere del tutto alle necessità del bambino, anche se la loro concentrazione nel latte può variare con l’alimentazione materna. Il complesso vitaminico B è costituito da varie vitamine, ognuna con una sua specifica funzione, e di solito è presente nel latte in quantità sufficiente e assolutamente assimilabile.