Quante volte vi abbiamo parlato dell’anestesia epidurale? E’ giusto scegliere in piena autonomia se praticarla durante il parto oppure no, però sarebbe giusto che ogni ospedale potesse garantire alle donne la possibilità di scegliere. Ed invece in Italia viviamo una situazione di arretratezza in questo, infatti nel nostro paese l’analgesia epidurale e’ offerta solo dal 16% delle strutture ospedaliere pubbliche e convenzionate italiane a dispetto del muero di donne sempre crescente che ne fa richiesta ogni giorno.
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A due giorni dalla nascita il piccolo riconosce la musica
Forse vi sembrerà impossibile eppure a soli due giorni dalla nascita i piccoli sono in grado di riconoscere le note musicali ed addirittura di riconoscere le stonature. Sono arrivati a questo stupefacente risultato un team di ricercatori guidato da Daniela Perani dell’università Vita-Salute del San Raffaele di Milano che ha monitorato diciotto bambini di due giorni di vita mentre ascoltavano musica
sottoponendoli a una risonanza magnetica funzionale, una tecnica che permette di vedere il cervello al lavoro
Ricetta gustosa per bambini, frittelle formaggio e prosciutto
Il mio bambino di due anni e mezzo si rifiuta strenuamente di mangiare le uova; ho provato in tutti i modi a fargliele piacere: le ho cucinate sode, alla coque, in camicia, strapazzate e condite con un filo d’olio, un pizzico di sale, un goccio di limone, una spolverata di parmiggiano a seconda dei casi. Niente da fare, non vuole saperne.
Ma poichè l’uovo è un alimento sano che credo ciascuno di noi, non solo i bambini, dovrebbe consumare con una certa regolarità (pur senza esagerare) ho pensato di ovviare a questo piccolo inconveniente preparando per lui delle frittelle fatte con uova, un pizzico di parmiggiano e qualche cubetto di prosciutto e formaggio. Il risultato? Un successone, le ha divorate in un baleno.
Penso quindi che questa delle frittelle può a buon diritto definirsi una ricetta gustosa per bambini e ho il piacere di condividerla con voi:
Frittelle formaggio e prosciutto
Antidepressivi in gravidanza e (forse) problemi motori nei bambini
Oggi vi parlo di antidepressivi e di uno studio danese che ha coinvolto ben 81000 bambini; dai risultati sembrerebbe che i piccoli, e in modo particolare i maschietti, nati da mamme che nel corso del secondo o terzo trimestre di gestazione hanno fatto ricorso a antidepressivi abbiano difficoltà più grandi sia nello stare seduti che nel camminare rispetto ai bambini nati da mamme che non hanno invece fatto uso di antidepressivi.
Tuttavia, come precisano i ricercatori
nonostante questi ritardi, il progresso rientrava ancora entro i limiti del “normale” sviluppo e non si sa se questa situazione sia temporanea o permanente
I piccoli in media riuscivano a stare seduti con 16 giorni di ritardo e a camminare con circa un mese di ritardo.
Un nuovo test per sapere se si è fertili
Direttamente dall’Australia ecco un nuovo test piuttosto rivoluzionario; si chiama Egg-timer e in maniera veloce permette di sapere se, come, quando e quanto si è fertili. Non dimentichiamo che sebbene la donna nasca con un numero di ovuli piuttosto elevato pari a circa 1-2 milioni
raggiungono la maturazione con scadenza mensile, fino alla menopausa
E se a 20 anni il numero si aggira sui 200 mila, pensate che e a 30 il numero si è ridotto fino ad arrivare a 100 mila. Ed a 40 anni il numero è di circa 2000.
Il pisolino pomeridiano migliora le capacità cognitive dei bambini
Secondo uno studio americano, il sonnellino pomeridiano aiuterebbe i bambini ad imparare meglio e a migliorare le loro capacità cognitive. La ricerca è stata presentata al congresso dell’American Association for the advancement of Science di San Diego, ed ha dimostrato, analizzando 48 bambini di 15 mesi, come il sonno è indispensabile ai fini dell’apprendimento.
L’importanza del sonno è ormai cosa nota, in quanto serve ad assolvere alle funzioni vitali necessarie alla crescita; non a caso un neonato può dormire fino a 15 ore giornaliere, che andranno calando entro il primo anno di vita, fino ad arrivare all’assestamento del ritmo del sonno. In ogni caso, il riposo pomeridiano ha la sua importanza a qualsiasi età; lo studio americano si è svolto facendo imparare ai bambini un nuovo linguaggio simile all’inglese; una parte di essi ha potuto far un sonnellino durante l’apprendimento, mentre l’altra parte ha continuato a giocare per tutto il tempo.
I bambini sono obesi e i genitori non se ne accorgono
L’obesità infantile è in aumento e la maggior parte dei genitori (ovviamente non tutti) sembra non accorgersene. Questo è il preoccupante quadro emerso da una ricerca olandese condotta su oltre 800 genitori e 439 bambini fra i 4 e i 5 anni.
Ai genitori sono stati chiesti il peso e l’altezza dei figli, sono stati misurati loro stessi e poi grazie ad alcune domande si è cercato di capire come loro vedessero i propri figli. E queste sono state le parole di Pieter Sauer, il pediatra che ha coordinato la ricerca
i genitori giudicano correttamente il proprio peso, sanno di essere sovrappeso od obesi. Quando però viene chiesto loro di indicare la sagoma che più si avvicina al figlio fra 7 diverse possibili, tutti i genitori dei bimbi normopeso scelgono una figura più magra. Purtroppo succede anche ai papà e alle mamme dei bimbi con problemi di peso: il 75 per cento dei genitori pensa che i bimbi in sovrappeso siano in realtà normopeso e li “riducono” di almeno una taglia. Un genitore di bambini obesi su due non riconosce il problema del figlio e lo vede come se fosse di almeno tre taglie più magro
Viaggiare in aereo con i bambini
Quando tu e tuo marito eravate soli eravate abituati a prendere e partire da un momento all’altro? Sentite la nostalgia di quella meravigliosa sensazione che solo la visita di un paese sconosciuto vi sa dare? Volete fare un viaggio in aereo con i vostri bambini ma avete mille domande nella testa? Vediamo di risolvere tutti i vostri dubbi. Partiamo con la prima regola di base, quando si acquista un biglietto aereo per i bambini viene subito chiesta l‘età del piccolo, un dato fondamentale visto che se lui ha meno di 24 mesi rientra nella categoria degli infant, non necessita di posto a sedere e dunque viaggia praticamente gratis. In caso contrario, cioè dai due anni in poi, il bambino diventa child e purtroppo si ritrova a pagare quasi l’intero prezzo del biglietto, avendo bisogno di un suo posto a sedere. Raramente alcune compagnie aeree effettuano degli sconti per i child.
I corsi di preparazione al parto, la presenza del padre è importante
Oggi più che mai l’attesa di un figlio si configura per molte donne come una delle fasi di vita più delicate, non solo dal punto di vista fisico, ma anche, e soprattutto, dal punto di vista psicologico; la gravidanza e, quindi, la nascita, impongono infatti un ripensamento radicale degli equilibri pre-esistenti tanto nella donna, quanto nella coppia e/o nella famiglia già costituita laddove ci siano altri figli.
Inoltre, come accennavo qualche giorno fa, oggi le future madri non si “limitano” più come un tempo a chiedersi se il proprio figlio sarà sano, confidando per questo nel buon Dio o nella sorte, ma già dal primo istante in cui apprendono di essere in gravidanza si sentono sovraccariche di ansie, paure, aspettative e responsabilità che le loro madri probabilmente non sentivano; almeno non negli stessi termini.
Già a sei mesi i bambini capiscono se vengono presi in giro
A sei mesi i neonati riescono ad accorgersi se vengono presi in giro e si arrabbiano se se ne rendono conto; a sostenerlo è una ricerca condotta dall’università di York e pubblicato sulla rivista scientifica Infancy. Una ricerca precedente sosteneva che fino ai nove mesi i bambini non sono in grado di distinguere se una cosa si può fare oppure no, ma il nuovo studio inglese contraddice questa teoria.
I ricercatori dell’università di York hanno studiato 40 neonati di sei mesi di vita sottoponendoli a un test davvero singolare: nella metà dei casi l’adulto poteva dare loro un giocattolo ma non lo faceva deliberatamente, nella l’altra metà non era in grado chiaramente di farlo. Nel primo caso i bambini capivano la presa in giro e si dimostravano infastiditi e arrabbiati, mentre nel secondo, i neonati comprendevano la buona fede degli adulti e rimanevano tranquilli.
Il bilinguismo si sviluppa già durante la gestazione
Abbiamo già parlato del bilinguismo; torniamo a farlo perché secondo i risultati di uno studio condotto dai ricercatori della università di British Columbia e della Organizzazione francese per lo sviluppo e la cooperazione economica il bilinguismo si svilupperebbe già nel corso dei nove mesi gestazione se il feto viene esposto al doppio linguaggio parlato delle madri.
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno esaminato due gruppi di donne, che parlavano rispettivamente solo inglese o inglese e filippino mentre erano incinte, e sui loro neonati.
gli studiosi hanno condotto test sui bambini analizzando l’ intensità del riflesso del succhiare, che aumenta quando i piccoli vengono sottoposti ad uno stimolo e, nel caso dei linguaggi, quando i neonati ascoltano una lingua che comprendono rispetto ad una che non capiscono
Ecco quanto costa un bambino nel primo anno di vita
L’altra sera all’interno del TG5 ho sentito un servizio molto interessante e relativo alle spese che dei neo genitori devono sostenere nel corso del primo anno di vita del loro piccolo. Ebbene le cifre sono molto alte e in questi tempi di crisi probabilmente sono molte le coppie che (per il momento) accantonano proprio per questo motivo l’idea di allargare la famiglia.
Spulciando un po’ nel web ho trovato un’interessante inchiesta di Federconsumatori relativa proprio alle spese che si devono sostenere per mantenere un bambino nel suo primo anno di vita. Pensate che si va da un minimo di euro 5.828 ad un massimo di euro 12.988: cifre alte e che rispetto al 2008 sono aumentate rispettivamente del 4% e del 3%.
Subito dopo il salto due interessanti tabelle estrapolate dal sito Federconsumatori relative alle varie spese suddivise per tipologia.
Obesità e parti prematuri: ecco il legame
Come abbiamo scritto diverse volte l’aumento di peso in gravidanza non deve essere eccessivo, e possibilmente, neanche quello prima di essa, in quanto l’aumento di peso della gestante influisce sulla durata della gravidanza, e può determinare quindi, un parto prematuro. Secondo lo studio di un gruppo di ricercatori della Boston University School of Medicine, dello Slone Epidemiology Center e della Boston University School of Public Healt, pubblicato sull’autorevole rivista Epidemiology, obesità e parti prematuri sarebbero direttamente collegati.
Obesità e parti prematuri: ecco il legame
Si parla di parto prematuro quando il neonato nasce prima della trentasettesima settimana di gravidanza, e secondo le stime, in Italia sarebbero circa 6.000 i parti precoci ogni anno; certamente il peso non è l’unico fattore che determina una nascita pretermine, ma di sicuro ha molta influenza.
Un’esperienza di vita, tre giorni in un reparto di neurochirurgia infantile
Buongiorno mamme, oggi voglio raccontarvi una storia, una cosa personale che però credo possa essere utile anche a voi, sotto molti punti di vista. Per me oggi è un giorno speciale perché dopo tre anni è la prima mattina che mi sveglio senza lo stesso pensiero fisso nella mente. Due giorni fa la mia piccolina è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per togliere quella che i medici chiamavano “tumefazione”, un bozzetto che aveva sulla testa e con la quale è nata. Una cosa che cresceva con il tempo e che nessuno medico ha saputo dire cosa fosse, nonostante avesse fatto ecografie, tac e radiografie. Dopo aver girato diversi medici, ho avuto il nome di un professore di neurochirurgia infantile del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, Concezio Di Rocco che mi ha consigliato di asportare la ciste. Sono passati i mesi e un bel giorno siamo stati chiamati per l’operazione, la paura ci divorava e non sapevamo se essere felici di poter mettere (speravamo) la parola fine a questo incubo oppure essere spaventati da quanto ci aspettava.