Abbiamo appena saputo di aspettare un bambino e già nella nostra mente ci chiediamo se sarà maschio oppure femmina, poi passano le settimane e ci finalmente ci rivelano il sesso e noi iniziamo a fantasticare, cosa farà da grande, che studi affronterà, sogniamo di segnarlo a calcio se è un maschio oppure a danza se è una bambina. Si avvicina il parto e già abbiamo comprato il corredino in tinta e decorato la cameretta a seconda del sesso, magari con Hello Kitty o Topolino. Noi tutti pensiamo che il cervello dei nostri bambini, sia già orientato verso certi comportamenti tipici dell’essere maschio o femmina ed invece da molte ricerche emerge che invece il cervello è inizialmente neutro e siamo noi genitori che lo coloriamo a seconda del sesso, cioè li stimoliamo ad assumere certi comportamenti stereotipati come ad esempio farli giocare o con le macchinette oppure con le bambole.
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Genitori troppo protettivi e cervello dei figli meno sviluppato
Essere genitori iperprotettivi potrebbe essere molto dannoso per la crescita del cervello dei figli; questo almeno è quanto ha stabilito una ricerca condotta da Kosuke Narita dell’università di Gunma in Giappone.
Gli esperti hanno visto che la corteccia prefrontale dorsolaterale ha meno materia grigia nei ragazzi che dichiarano di aver avuto genitori eccessivamente protettivi, che non volevano farli crescere e ne impedivano lo sviluppo di autonomia e indipendenza
“420 grammi” la storia del piccolo Federico e dei suoi genitori.
Quante volte abbiamo parlato di prematuri, di quanto ogni giorno guadagnato prima della nascita possa essere determinante per la loro sopravvivenza, di quanto le cure si stiano perfezionando e perciò stiano garantendo una migliore prospettiva di vita. Ma cosa significa essere genitori di un piccolo prematuro? Cosa comporta a livello psicologico per un genitore dover accudire a distanza un figlio che si trova intubato in una incubatrice e quante complicazioni possono avvenire a mettere in difficoltà una piccola vità già in pericolo?
Due genitori di Milano hanno raccontato la storia del loro piccolissimo Federico in un libro intitolato 420 grammi (Urra edizioni, 15 euro), proprio come il peso del neonato alla nascita, neppure mezzo chilo a 27 settimane di gestazione, una storia di vita che vede protagonista la voglia di vivere di un bimbetto che oggi ha quasi due anni e sembra un piccolo come tanti. Spesso quando si vivono certe esperienze si sente la necessità di raccontare e condividere con gli altri la propria storia, e così hanno fatto Peter Durante ed Elide Esposito.
Cola: forse fa diminuire gli spermatozoi
Parliamo della cola una delle bevande più bevute al mondo e non solo dai ragazzi ma anche dagli adulti. A quanto pare secondo i risultati di uno studio danese gli uomini che fanno uso di questa bevanda dovrebbero cominciare a preoccuparsi: chi ne abusa potrebbe avere dei problemi a livello di fertilità.
Riportando qualche dato, questi ricercatori danesi coordinati dal dottor Kold Jensen al termine del loro studio sarebbero giunti alla conclusione che gli uomini che
bevevano circa 1 litro di cola al giorno presentavano circa il 30% in meno di spermatozoi rispetto a coloro che invece non bevono cola
A Roma il primo Centro italiano per i bambini autistici e le loro famiglie
Ieri 2 aprile 2010 si è svolta la Giornata Mondiale dell’Autismo, una malattia che insorge di solito verso i tre anni di età e che poi accompagna il bambino in tutta la sua vita, una malattia che non colpisce nel fisico ma nelle facoltà cognitive e nella capacità di interagire con gli altri, associata spesso a schemi comportamentali ripetitivi e a routine molto rigide. Chi soffre di autismo ha necessità di essere affiancato assieme alla famiglia in un percorso formativo del comportamento e di come esso va gestito. Per questo motivo è stata accolta con piacere la notizia della nascita del Primo Centro italiano a favore dei bambini autistici e delle loro famiglie, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Handicap Dopo di Noi, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Opera don Calabria di Roma.
Ma vediamo meglio di cosa si occupa il Centro dal comunicato stampo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù:
Pillola RU486: il “no” dei leghisti
Abbiamo già avuto modo di affrontare il delicatissimo tema della pillola RU486 ed in questi ultimi giorni il dibattito, almeno in Italia è tornato più vivo che mai. Perchè?
Dal primo di aprile la pillola “della discordia” può essere venduta anche da noi richiesta dalle farmacie ospedaliere; pillola che ricordo essere in commercio già in 30 paesi e da più di 20 anni. Ed è stata autorizzata anche in Italia ed il Consiglio Superiore di Sanità qualche settimana fa ha ricordato che
come unica modalità di erogazione della pillola abortiva RU486 ci sia il ricovero ordinario fino alla verifica dell’espulsione completa» per garantire la tutela psicofisica della donna e il rispetto della legge 194
L’importanza della musica per la gravidanza
Purtroppo la nostra società caratterizzata da ritmi sempre più caotici e frenetici ha fatto nascere una serie di patologie e malesseri diffusi come ansia, attacchi di panico e depressione. Molto spesso inoltre queste sensazione vengono trasferite anche nel rapporto di coppia e nel caso in cui dovesse arrivare una gravidanza la futura mamma potrebbe entrare in crisi. Come e cosa fare?
Partiamo dal presupposto che soprattutto nei primi mesi di gravidanza il ricorso a sedativi per la cura delle patologie che vi ho appena descritto viene sconsigliato perché potrebbero danneggiare il feto; ecco perché un metodo alternativo per far sì che la futura mamma possa rilassarsi tranquillamente può essere rappresentato dalla musica. Musica di cui abbiamo già parlato all’interno del blog e che ha un duplice effetto benefico: sia sulla mamma che sul feto.
Qui voglio parlarvi dei suggerimenti forniti dal dott. Francesco Gambino e il prof. Leonardo Trevisan che dopo contatti diretti con le gestanti consigliano alla futura mamma (in modo particolare se si tratta di una mamma lavoratrice) di praticare nel tardo pomeriggio una seduta di rilassamento di circa 20-30 minuti.
Con un pò di magia la riabilitazione diventa un gioco da ragazzi
A volte per far felici i bambini basta un pò di magia, se poi questa magia li aiuta a vivere meglio è ancora più bello. E’ proprio la magia la protagonista di questa notizia, sembra infatti che i giochi di prestigio se utilizzati a scopo terapeutico aiutino i bambini che devono seguire dei percorsi di riabilitazione ad esercitarsi e a raggiungere prima gli obiettivi indicati dalla terapia. Questo è il risultato di una ricerca israeliana condotta dell’Università di Tel Aviv. La possibilità di usare i giochi di prestigio per la riabilitazione è talmente concreta che all’ospedale pediatrico Evelina di Londra già è iniziata la sperimentazione.
Gravidanza possibile per donne con diagnosi di cancro al seno
Parlare di cancro al seno fa sempre molta paura; sono stati compiuti dei passi da giganti anche in tema di prevenzione. Prevenzione che come si sa in questi casi riveste un ruolo fondamentale ed importantissimo.
Saranno sicuramente molte le donne operate al seno che temono una gravidanza; tuttavia i risultati di uno studio compiuto da alcuni ricercatori belgi ed italiani sembrano rassicurare queste donne. Sembrerebbe inoltre che una gravidanza dopo un’operazione riduca il rischio di morte prematura.
Lo studio ha coinvolto 1.417 donne in gravidanza con una storia di cancro al seno e 18.059 donne con una storia di cancro al seno che non erano in stato di gravidanza.
Kit multimediale nelle scuole per combattere l’obesità infantile
Il problema dell’obesità infantile è in aumento, basti pensare che un bambino su tre, di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, è in sovrappeso; per cercare di arginare questo fenomeno, che sta diventando sempre più un’emergenza sociale, il Ministero della Salute ha istituito un programma dal titolo “Forchetta e scarpetta” che prevede la distribuzione nelle scuole entro fine mese, di un kit multimediale che aiuterà i bambini a capire come mangiare in modo più sano e ad apprezzare i vantaggi di praticare attività fisica.
Il kit verrà distribuito in 2.600 scuole elementari italiane per un totale di circa 50.000 bambini; il titolo dell’iniziativa “Forchetta e scarpetta” è fortemente evocativo: forchetta sta per mangiare bene, e scarpetta per camminare e fare attività fisica.
Parlare da subito in modo chiaro ai bambini
Voi mamme parlate chiaramente ai (non con perché sto parlando di neonati che non sono ancora in grado di esprimersi) ai vostri figli oppure quando li tenete in braccio preferite optare per dei gridolini che non hanno un senso compiuto? Se appartenete a questa seconda categoria forse dovreste modificare il vostro comportamento ed il perché è presto detto.
Secondo i risultati di uno studio compiuto dalla Nortwestern University, nell’Illinois i bambini sono più intelligente se si parla loro sin dalle prime fasi di vita usando parole e frasi “vere”; questo tipo di interazione potenzia le loro capacità cognitive, migliorando lo sviluppo cerebrale. Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno esaminato 50 bambini di tre mesi a cui sono state mostrate alcune immagini raffiguranti dei pesci, accompagnati dalla parola “pesce” appunto oppure da segnali acustici.
Combattere l’obesità infantile sin dalla nascita
Qualche giorno fa ho parlando con una ragazza ho capito che la strada per far capire che un bambino per stare in salute non deve assolutamente essere paffuto è ancora molto lunga: pensate che era molto preoccupata a causa del peso alla nascita di suo figlio, 2,3 kg. Ora, qualche domenica fa vi ho parlato di quel bambino che a soli 2 anni pesa ben 40 kg, vi ho già parlato dell’aumento dell’obesità infantile e oggi voglio farlo di nuovo perché forse qualcosa almeno in America sembra si stia muovendo.
Il New York Times ricorda come l’obesità riguardi ben un bambino si dieci sotto i 2 anni di età: per questo è prioritario agire al più presto. E non posso che essere d’accordo con quanto affermato dal dottor Matthew Gillman, docente all’Università di Harvard (che avverte anche come la prevenzione nelle scuole sia un’azione tardiva):
Scordiamoci i bambini paffutelli con le fossette. Bisogna cancellare dall’immaginario collettivo l`idea che un bambino in carne è un bambino sano, mentre uno che piange cerca di dire che ha fame
Nuovo trattamento contro la dermatite atopica
Tempo fa avevamo parlato della dermatite atopica, una malattia infiammatoria della pelle, non contagiosa, ma molto frequente in età pediatrica, descrivendone sintomi ed effetti. Oggi ritorniamo a parlarne perché ci sono novità sul trattamento di questa malattia: pare infatti che per la prima volta si potrà intervenire anche nella fase di remissione della malattia e non soltanto in quella acuta. Questo sarà possibile grazie alla nuova indicazione terapeutica per tacrolimus unguento approvata dall’Emea, l’agenzia europea per i medicinali.
Questo farmaco, che è il “primo inibitore topico della calcineurina per il trattamento di mantenimento dell’eczema contro nuove riacutizzazioni” era già in vendita in Italia dal 2003, ma veniva usato solo nelle fasi acute della malattia; ora, con le nuove indicazioni, è possibile usarlo anche nel trattamento di mantenimento, applicandolo una volta al giorno per due volte alla settimana durante il periodo di remissione della malattia.
Le feci del neonato e del bambino
Oggi mamme facciamo un pò di chiarezza su un argomento come dire… maleodorante… le feci dei nostri bambini, spesso quando stanno male assumono delle consistenze e delle colorazioni che possono destare preoccupazione. Ma partiamo dal principio, cioè chiarendo che ogni età ha le sue feci con delle particolari caratteristiche da tenere a mente per non avere ansie inutili. Solitamente le feci che sono il rifiuto intestinale del processo digestivo sono composte da muco, cellule della mucosa, materiale non digerito e batteri.
Durante i primi giorni di vita del neonato le feci si presentano sotto forma di meconio una sostanza viscosa e appiccicosa formatasi nell’intestino del neonato durante la vita uterina. Successivamente se il piccolo è allattato al seno presenterà delle feci giallo oro semiliquide con dei grumi dello stesso colore mentre se il piccolo è allattato artificialmente le feci possono essere leggermente più scure e decisamente più asciutte con un odore più intenso. Quando verso i cinque mesi inizia lo svezzamento le feci cambiano decisamente e assumo l’aspetto “classico” dei bambini più grandi.