I bambini prematuri forse più sensibili al dolore

prematuri più sensibili doloreParliamo nuovamente di bambini prematuri perché sembra che siano più sensibili al dolore rispetto ai piccoli nati invece nei tempi giusti. Le cure che seguono un parto doloroso ed il fatto di passare più tempo in ospedale lascerebbe una specie di traccia doloroso nei loro cervelli.

E pensate che questo effetto può durare anche fino all’infanzia o addirittura per tutta la vita.

Questi risultati sarebbero emersi dai risultato di uno studio dell’University College Hospital di Londra condotto su 15 bambini; i ricercatori hanno misurato il dolore di due gruppi di bambini tramite il monitoraggio dell’attività cerebrale mentre venivano sottoposti a prelievo sanguigno.

La piaghetta nel collo dell’utero

piaghetta collo dell'utero

Oggi parliamo di un problemino di salute piuttosto diffuso fra noi donne, ovvero l’ectropion del collo dell’utero, o ectopia cervicale, meglio noto come piaghetta del collo dell’utero. Anche se il nome può incutere un po’ di timore si tratta in realtà di un fenomeno del tutto innocuo che spesso non necessita neppure di interventi particolari. Ma vediamo i dettagli nella scheda che segue:

Che cos’è la piaghetta del collo dell’utero

In realtà, al contrario di quanto il suo nome comune può farci pensare, l’ectropion non rappresenta una lesione ma è causato dalla formazione anomala del tessuto che riveste internamente il collo dell’utero (epitelio cilindrico monostratificato) al suo esterno. Si presenta come una piccola macchia rossa.

Test del riflesso rosso per i neonati degli ospedali milanesi

test della vista neonati

Grazie ad un progetto finanziato dalla Fondazione Salvis, da adesso e per la durata di un anno, quattro mila neonati che nasceranno negli ospedali milanesi, beneficeranno nei primi due giorni di vita del test del riflesso rosso, un esame che permetterà di individuare la presenza di malattie gravi agli occhi. L’assessore alla Salute Gianpaolo Landi di Chiavenna spiega:

Si tratta di un’importante fase pilota per introdurre la prevenzione oculistica pediatrica nei grandi ospedali di Milano. Intendiamo promuovere l’importanza di percorsi di cura mirati, orientati a intervenire sui pazienti in modo calibrato sin dall’età neonatale. Perché non è mai troppo presto

Il test verrà effettuato prima che la mamma venga dimessa dall’ospedale e permette di scoprire se il bambino è affetto da malattie come strabismo, cataratta congenita, malformazioni della retina o retino blastoma; il test consiste in una fotografia agli occhi del bambini e dell’analisi del riflesso rosso degli occhi: un esame molto semplice ma che può individuare diverse patologie legate alla vista.

I gemelli sono in aumento

gemelli in aumentoI gemelli: argomenti di cui si è già parlato all’interno di Tutto Mamma. I gemelli sono affascinanti, misteriosi ed in aumento. Pensate che nel nostro paese ogni 100 parti tre sono gemellari o monozigoti (identici) o dizigoti (come due fratelli); un fenomeno in costante e continua crescita.

In Italia oggi i gemelli sono circa un milione e secondo i dati forniti dall’ dell’Istituto Superiore di Sanità e diffusi in un incontro tra cento coppie di gemelli e le loro famiglie, organizzato con l’Unità di Neonatologia, Patologie e Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Umberto I di Roma, presso il Museo dei Bambini explora di Roma dal 1891 al 2003 i parti gemellari sono raddoppiati.

L’ossitocina rafforza il legame madre figlio

mamma e figlio 1Quante volte abbiamo parlato di ossitocina? Moltissime, il più delle volte spiegando che questo ormone è il principale imputato nella stimolazione delle contrazioni. Ma oggi è uscita una notizia davvero interessante che ho pensato potesse incuriosirvi, sembra che l’ossitocina possa influire sul rafforzamento del legame tra madre e figlio. Ovviamente a volte la medicina cerca di scandagliare dei terreni che nessuno potrebbe mai pensare possano essere regolati da leggi scientifiche, anzi di primo impatto dare una spiegazione scientifica ad un sentimento bello e vero come l’amore di una madre per un figlio mi ha anche infastidito, ma poi mi sono fermata a pensare che sarebbe stato comunque stimolante parlarvene. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.

Da Save the Children i paesi sì e quelli no per diventare madre

Paesì sì e paesì no per diventare madre

Se per i paesi industrializzati diventare mamma e crescere un bambino è abbastanza semplice (ma se l’Italia si colloca tra questi paesi perché un milione di mamme vive in povertà? Qualcosa che non funziona deve quindi esserci) ci sono paesi nel mondo in cui diventare madre, allevare (vivere e far sopravvivere) un bambino è una vera e propria impresa.

Save the Children, che come è ben noto si occupa dell’infanzia ha stilato una vera e propria classifica, chiamata “Report Mother Index” dei posti migliori e di quelli peggiori in cui essere madre.

Ed ecco la top ten dei paesi sì:

1) Norvegia
2) Australia
3) Islanda
4) Svezia
5) Danimarca
6) Nuova Zelanda
7) Finlandia
8 ) Olanda
9) Belgio
10) Germania

La pillola contraccettiva forse causa calo del desiderio sessuale

Pillola contraccettiva e calo del desiderioTorniamo a parlare di pillola contraccettiva; sappiamo già che è fondamentale se si vuole evitare una gravidanza indesiderata. Tuttavia è bene ricordare (lo saprete già ma più se ne parla e meglio è) che non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili; quindi, nel caso di partner occasionali va abbinata sempre al profilattico.

Il motivo per cui vi parlo nuovamente della pillola è perché sono rimasta colpita dai risultati di una recente ricerca che hanno messo in luce come le donne che usino la pillola possano andare incontro ad un certo calo del desiderio sessuale.

A dirlo sono alcuni ricercatori tedeschi dell’ University Hospital Tuebingen che hanno esaminato più di 1000 donne, analizzando un’ipotetica correlazione tra loro desiderio ed i metodi di contraccezione adottati. E’emerso che circa un terzo di queste donne è andato incontro a problemi come secchezza vaginale o anche impossibilità a raggiungere l’orgasmo.

Il massaggio infantile

massaggio infantile

Mentre presso le culture orientali è una pratica comune massaggiare il bambino appena nato, nei paesi occidentali il massaggio infantile ha cominciato a prendere piede solo da qualche anno a questa parte e viene praticato e insegnato, sempre più di frequente, anche presso centri specializzati e strutture sanitarie all’avanguardia conquistando un numero sempre crescente di giovani mamme.

Questo tipo di massaggio infatti ha moltissimi effetti benefici sia sullo stato di benessere del bambino che sullo sviluppo del legame fra questo e le figure genitoriali: si tratta infatti di un’esperienza molto intensa dal punto di vista affettivo che rilassa il bambino e lo aiuta a percepire chiaramente l’amore di mamma e papà trasmesso attraverso il particolare tipo di contatto fisico e, in più, rappresenta un impagabile momento di relax anche per il genitore che lo pratica.

I regali solidali per la Festa della mamma

festa mamma solidale

Domenica sarà la Festa della mamma, e tra regali e lavoretti e d’obbligo pensare alle mamme che vivono in condizioni disagiate e che non potranno ricevere niente; vi abbiamo già illustrato le iniziative di Pangea Onlus, ora vediamo le altre.

In occasione della Festa della mamma, CBM Italia Onlus ha lanciato una campagna per sostenere le attività del reparto oculistico del St. Francis Health Center di Nazareth in Etiopia; nei Paesi in via di sviluppo, infatti, una donna affetta da cataratta rischia di rimanere cieca per sempre e di vivere una vita di povertà e abbandono, anche se basta un’operazione veramente semplice affinché questo non accada. Con l’iniziativa di CBM Italia Onlus bastano 15 euro per regalare l’operazione ad una mamma etiope e darle la possibilità di vedere il suo bambino.

La festa della mamma, la mia!

festa della mamma

Per motivi che non sto qui a raccontarvi, io ci ho messo un bel po’ di tempo a decidermi ad avere un bambino. In tutti quegli anni però non ho mai dubitato neppure un istante del fatto che un giorno anche io sarei diventata madre ed avrei avuto un frugoletto da stringere tra le braccia, quindi passavo spesso del tempo a fantasticare su tutto ciò che io e il mio bimbo (l’ho sempre immaginato maschio) avremmo fatto insieme: giocare, leggere, chiaccherare. Certo devo ammettere che l’idea delle prime poppate, dei pannolini e dei capricci non mi sfiorava neppure ma credo che questo (per fortuna!) sia piuttosto comune.

Immaginavo invece le sue piccole manine e suoi piedini dolcissimi, le prime parole, i sorrisi, mi sentivo felice sapendo che un giorno la festa della mamma sarebbe stata anche la mia festa e gioivo al pensiero di ricevere un dono, anche un solo bacio, che celebrasse il nostro legame, il nostro reciproco stare insieme. Per i suoi primi anni di vita però ho dovuto “accontentarmi” degli auguri di amici e parenti che, carinamente, hanno pensato a me in quel giorno…almeno fino a ieri:

I feti sono in grado di difendersi dalle infezioni

i feti si difendono da soli dalle infezioniFeti indifesi? Assolutamente no! Pensate che già dalla 21esima settimana sarebbero in grado di difendersi dalle infezioni usando proprio le loro stesse cellule immunitarie. Questo almeno è quanto emerso da una ricerca condotto dall’Immunologia Medica di Bruxelles.

Prima di questo studio era idea comune ritenere che le cellule del feto non fossero mature per essere utili e che quindi i feti si aiutassero con gli anticorpi delle mamme. Invece sembra non essere così e che i feti abbiano “armi” per potersi difendere da soli; una scoperta molto importante e che potrebbe portare allo sviluppo di nuovi vaccini sia per i neonati che per i bambini che ancora non sono nati.