Qualche giorno fa ti ho parlato delle curve di crescita relative al peso dei nostri piccoli, oggi invece voglio chiarire il concetto dei percentili. Quando portiamo in nostri bambini dal pediatra vengono pesati, gli viene misurata l’altezza ed anche la circonferenza cranica, ciò per monitorare il percorso di sviluppo e per verificare che non ci siano degli arresti nella crescita oppure che magari il piccolo tenda a prendere peso troppo facilemente. Una volta ottenute le misure spesso i pediatri fanno uso delle tabelle dei percentili, dei particolari grafici che raggruppano i valori percentuali relativi al peso, all’altezza e alla circonferenza cranica suddivi per età e sesso.
Salute del Neonato
La pelle del neonato, proteggiamola dal freddo
Sappiamo molto bene che pelle del bambino, del neonato soprattutto, è molto più delicata di quella dell’adulto poichè più sottile; questo la rende maggiormente vulnerabile non solo alle tanto temute irritazioni da pannolino e ai segni degli sfregamenti, ma anche agli attacchi degli agenti atmosferici come il freddo e il vento. Inoltre, la lanugine che ricopre il corpo del piccolo appena nato cade nel giro di pochi giorni, privandolo di questa sorta di protezione ed esponendolo, insieme alla progressiva scomparsa della pellicola lipidica residuo della vita nel grembo materno, all’attacco (comunque del tutto normale) di batteri che vanno a colonizzare la pelle.
Ma torniamo al nostro argomento: è facile che la pelle dei nati in questo periodo, in cui il freddo e il maltempo sferzano un po’ tutta la penisola, sia interessata, oltre che dalla normale secchezza, da screpolature e arrossamenti dovuti all’abbassamento delle temperature. Anche per loro vale il consiglio di non usare detergenti troppo aggressivi (che oltre ad essere superfluo può risultare controproducente), ma soprattutto, e questa è una tentazione alla quale noi mamme difficilmente sappiamo resistere, quello di non coprirli eccessivamente.
L’intolleranza al lattosio nei bambini
L’intolleranza al lattosio si ha quando l’organismo non riesce a produrre il lattasi in quantità sufficiente, ovvero l’enzima necessario per digerire il lattosio, il principale zucchero contenuto nel latte, sia vaccino che umano, e negli altri prodotti da esso derivati. Non essendo digerito, il lattosio rimane nell’intestino, provocando dei problemi gastrointestinali che sono fastidiosi ma non pericolosi.
Non c’è un motivo specifico per cui alcune persone sono intolleranti al lattosio e altre no, ma è un disturbo che negli ultimi tempi sta diventando piuttosto frequente; sicuramente la mancanza di lattasi dipende da un fattore congenito, ma anche il gruppo etnico di appartenenza ha il suo peso: pare infatti che circa il 90% degli asiatico-americani e il 75% degli afro e degli ispano-americani soffrano di questo disturbo, il 50% dei popoli mediterranei e solo il 15% di quelli nord europei.
È raro che un bambino nasca già intollerante al lattosio, perché tutti e due i genitori avrebbero dovuto trasmettergli i geni di questo disturbo, e poi fin dalla nascita dovrebbe soffrire di una forte diarrea; eppure, proprio l’intolleranza al lattosio è una delle cause più frequenti della diarrea nei bambini.
Il bambino ha spesso la diarrea, potrebbe essere Giardia
Oggi ho deciso di parlarvi di una malattia dell’apparato digerente molto diffusa ma altrettanto sconosciuta da molti, la Giardiasi meglio conosciuta come Giardia. Questa patologia è causata da un parassita chiamato appunto Giardia Lamblia e colpisce molto i bambini, soprattutto quelli da 1 a 4 anni, pensa che i piccoli sono tre volte più a rischio degli adulti di sviluppare questa malattia. La Giardia si trasmette come la Toxoplasmosi, infatti il contagio avviene con l’ingestione di acqua o alimenti contaminati dal parassita o dalla feci di un individuo malato, negli asili ad esempio se ci sono diversi piccoli che hanno contratto la malattia è facile che il parassita si trasmetta anche agli altri. Il parassita si attacca alla parete interna dell’intestino tenue del bambino impedendo il normale assorbimento dei grassi e dei carboidrati, che avviene durante la digestione.
La diarrea nei bambini
La diarrea nei bambini, spesso accompagnata anche dal vomito, è un disturbo molto frequente sotto ai 4 anni, è ha quasi sempre un’origine virale, non a caso il rotavirus e l’adenovirus sono responsabili di oltre il 50% dei casi di diarrea nei piccoli; anche i batteri, però, hanno la loro parte di colpa: ne sono un esempio la Salmonella, l’Escherichia Coli, la Shigella e altri.
Esistono, poi, le diarree causate da intolleranze alimentari come nel caso dei bambini allergici al lattosio o al glutine, o addirittura diarree provocate da colpi di freddo. La Salmonella è il principale responsabile della diarrea, ed è un batterio che contamina soprattutto le uova, i loro derivati e la carne cruda, ma essendo molto sensibile alla temperatura, basta cuocere gli alimenti per eliminarlo.
Nella maggior parte dei casi non serve un cura antibiotica per fermare la diarrea, in quanto bastano i fermenti lattici assunti sotto forma di polvere, fiale o supposte in caso di febbre alta. Pur essendo molto frequente, in Italia non c’è pericolo per i bambini colpiti da diarrea, mentre c’è per quelli che abitano nei paesi dove le condizioni igieniche sono precarie. Attenzione poi ai sintomi che manifesta il bambino, ovvero se c’è anche febbre e vomito; una normale diarrea virale dura al massimo un paio di settimane, e quindi, se prosegue, potrebbe trattarsi di un’intolleranza o di un’allergia.
Gravidanza e epilessia
L’epilessia sebbene sia una malattia molto diffusa (sono circa 500 mila le persone affette da questa patologia) è ancora in parte sconosciuta; o meglio, le cause che scatenano l’epilessia non sono ancora del tutto chiare. Ed è anche per questo che esistono tanti, troppi pregiudizi su questa malattia; malattia con cui si può (e si deve) convivere bene.
Anzitutto: è possibile una gravidanza per una donna epilettica?
La risposta è sì; tuttavia sarebbe opportuno programmarla e seguire un adeguato controllo medico. Sono molte le donne epilettiche che sebbene desiderino diventare mamme desistono temendo conseguenze per il feto. A questo proposito occorre ricordare che sono possibili maggiori rischi di malformazione nel feto in una donna epilettica rispetto ad una donna che non soffre di questa patologia ma sono sempre contenuti.
Il soffio innocente al cuore
Quando mio figlio aveva due anni abbiamo dovuto per necessità cambiare pediatra, alla prima visita dal nuovo medico, ci è stato detto che il piccolo aveva un soffio al cuore. Da mamma inesperta e anche un pò apprensiva mi sono molto spaventata fin quando non mi è stato spiegato cosa significa questo stato. Il medico ha specificato che si trattava di un soffio innocente, cioè non una malattia del cuore, bensì un rumore prodotto dal sangue quando entra nelle cavità cardiache facendole vibrare.
Ciò accade perché il cuore dei bambini si trova più vicino al diaframma rispetto a quello degli adulti e pensa che circa il 30% dei bambini dai 3 ai 7 anni dimostra di avere un soffio innocente.
Ma come si ascolta un soffio al cuore? Il pediatra riesce ad individuare il tipico e breve suono durante la fase sistolica, cioè quando il cuore si contrae, rumore che si intensifica qualora aumenti la frequenza cardiaca, nel caso il piccolo abbia la febbre, stia correndo o sia eccitato.
La lunanuova: un servizio di ostetriche per le donne in gravidanza
Spulciando nel web ho trovato un servizio che sembra essere particolarmente utile; si tratta di un’Associazione chiamata la lunanuova ideata per far arrivare la donna al momento del parto il più serena e tranquilla possibile e che viva il post parto nel modo corretto.
La lunanuova durante il periodo della gravidanza organizza incontri di gruppo (ai quali possono partecipare anche i papà) di preparazione alla nascita in cui vengono trattati diversi temi legati alla gravidanza, visite e consulenze ostetriche. Inoltre, per le donne che non possono partecipare agli incontri di gruppo per gravidanza a rischio o difficile vengono organizzati incontri individuali a domicilio.
L’epistassi, ovvero la fuoriuscita di sangue dal naso nei bambini
La fuoriuscita di sangue dal naso, o epistassi, è un disturbo molto comune nei bambini, che compare soprattutto nei mesi freddi quando è più facile contrarre infezioni alle vie respiratorie, e che colpisce soprattutto nei maschietti, In genere l’epistassi è provocata dalla rottura dei vasi sanguigni presenti nel naso, in quanto sono molto fragili e nei bambini si rompono facilmente, infatti a volte basta che il piccolo si soffi il naso in maniera insistente, si infili le dita o altri corpi estranei nel nasino per danneggiarsi.
Ci sono anche altri fattori che provocano la rottura dei capillari e quindi la fuoriuscita di sangue dal naso, ovvero la secchezza della mucosa nasale o l’esposizione prolungata a fonti di calore che aumentano la vasodilatazione e quindi l’afflusso di sangue.
Se il bambino perde il sangue dal naso bisogna fargli piegare la testa in avanti, fargli soffiare il naso in modo da eliminare eventuali coaguli di sangue, applicare del ghiaccio sulla fronte in modo da far restringere i vasi sanguigni, e non appena il flusso diminuisce, bisogna stringere la parte molle delle narici tra pollice e indice per cinque minti in modo da stimolare la cicatrizzazione dei vasi rotti. Una volta che il flusso di sangue sarà terminato è necessario che il bimbo non si soffi il naso per almeno quattro ore per permettere ai vasi sanguigni di cicatrizzarsi.
La vitamina K, fondamentale per il neonato
Hai appena partorito e stai attendendo la dimissione, prima di andare a casa con il tuo piccolo, avrai un colloquio con il pediatra dell’ospedale che ti dirà come sta il tuo piccolo e ti consegnerà la cartellina con i suoi dati, peso, altezza, gruppo sanguigno, indice Apgar alla nascita, circonferenza cranica. Sulla scheda leggerai anche che i pediatri hanno somministrato a tuo figlio una dose di vitamina K, il Koniakon. E tu subito ti chiederai, ma cos’è? L’avranno data solo a mio figlio? Sarà normale?
Si, la vitamina K viene somministrata a tutti neonati ed è essenziale per la produzione, nel fegato, di fattori importanti coinvolti nei meccanismi della coagulazione. una carenza di questo tipo di vitamina può provocare un aumento del tempo di coagulazione e portare ad emorragia. Questa sostanza si trova in alcuni alimenti come gli spinaci, verze, cavoli, cavolfiori, pomodori, olio di fegato di merluzzo, olio di soia, erba medica, tuorlo d’uovo ed è anche prodotta dalla flora batteria intestinale.
Il meconio, cos’è
Con il termine meconio si indica il materiale contenuto nell’intestino del feto; è costituito sia da secrezioni intestinali che da cellule epiteliali e liquido amniotico e viene espulso dal bambino nei primi giorni dopo la nascita presentandosi vischioso e di colore bruno-verdastro.
In genere tutti i bambini eliminano il meconio entro le prime 24-48 ore di vita, se questo non avviene si parla di ileo da meconio, una sindrome occlusiva dell’intestino del neonato che rappresenta il primo segno di fibrosi cistica. Nel 10-15% dei bambini però il meconio può essere espulso prima o durante il parto, soprattutto quando questi nascono oltre il termine della quarantaduesima settimana di gravidanza, ed è segno di sofferenza fetale.
Quando il meconio viene espulso prima del parto e si disperde nel liquido amniotico può essere aspirato dal bambino e accumularsi nei polmoni dando luogo, nei casi più gravi, alla cosiddetta Sindrome da aspirazione da meconio (indicata con l’acronimo SMA); oltre che dal parto oltre termine, questa sindrome può insorgere anche a seguito di un parto difficile e di una condizione di ipossia intrauterina (quando cioè il bambino non ha sufficiente ossigeno) cui seguirebbe un’aumentata peristalsi intestinale.
Le curve di crescita del bambino: l’aumento di peso fino a 2 anni
Come capire qual’è il giusto aumento di peso nei bambini in rapporto all’età?
Uno dei più grandi crucci di noi mamme riguarda il peso dei nostri bambini, siamo sempre alla ricerca spasmodica di conferme sul loro benessere e non sappiamo mai se sono troppo magri oppure se la loro costituzione li fa più snelli degli altri. Per questo motivo oggi vorrei parlarti del peso dei bambini in rapporto all’età.
Quanto può crescere di peso un neonato nei primi tre mesi di vita?
Come abbiamo detto diverse volte un neonato alla nascita può pesare dai 2,5 a 4 kilogrammi, un peso inferiore può essere dovuto a caratteristiche ereditarie (tu e tuo marito pesavate poco alla nascita) ad una nascita pre-termine oppure ad un cattivo funzionamento della placenta. Se il bambino pesa più di 4 chilogrammi può essere dovuto sempre ad un fatto ereditario oppure al fatto che la mamma ha sofferto di diabete gestazionale. Subito dopo la nascita i neonati effettuano un calo fisiologico, il loro peso diminuisce nei primi tre giorni di vita a causa della scarsa produzione di latte e dell’emissione del meconio e delle urine per poi aumentare di nuovo a circa una settimana dal giorno del parto.
Usa: al via uno studio per capire gli effetti dei farmaci in gravidanza
Sappiamo bene che durante il periodo della gravidanza si possono assumere farmaci ma sempre dietro prescrizione medica e prestando particolare attenzione. Ora voglio comunicarvi che la Food and Drug Administration (FDA) e l’Health Maintenance Organization (HMO) hanno lanciato una serie di studi proprio per cercare di capire gli effetti dei farmaci comuni in gravidanza, che come ben sappiamo rappresenta un momento particolarmente delicato sia per la mamma che per il bambino.
Purtroppo, è ancora prassi comune prescrivere nel caso in cui la donna presenti problemi di salute dei farmaci anche durante la gravidanza anche quando questi farmaci non siano stati testati nelle donne incinte lasciando quindi aperti molti dubbi sulla loro eventuale pericolosità.
Il laringospasmo, cos’è e come affrontarlo
Ci sono alcune cose che è bene che ogni mamma sappia, una di queste è cosa è il laringospasmo e come si può affrontare una crisi da esso provocata.
Ma cos’è il laringospasmo?
una condizione patologica delle vie aeree superiori, dovuta alla contrazione spasmodica dei muscoli della laringe per cause come infezioni, infiammazioni o allergie, che provoca una contrazione delle corde vocali e quindi una ostruzione del flusso aereo con la conseguente sensazione di soffocamento.
Esistono bambini predisposti al laringospasmo?
Alcuni bambini sono particolarmente predisposti a sviluppare il laringospasmo e sono quelli che tendono a soffrire di reazioni allergiche ma anche quelli che soffrono di reflusso gastroesofageo, in questi basta un semplice virus a volte per far gonfiare la laringe impedendo all’aria di passare in modo adeguato.