La sindrome di Down

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La sindrome di Down è una condizione patologica causata da un’anomalia a carico del cromosoma 21; più precisamente sono tre le tipologie di anomalie cromosomiche che hanno come esito finale questa sindrome: nel 95% dei casi in ogni cellula dell’organismo sono presenti tre copie (invece che due) del cromosoma 21, in una percentuale piuttosto ridotta di essi invece solo alcune cellule presentano tre copie del cromosoma 21 (è la forma cosiddetta a mosaico), in altri invece, anch’essi piuttosto infrequenti, a causare la sindrome di Down è l’anomalia denominata traslocazione robertsoniana per cui un frammento del cromosoma 21 va a congiungersi con un altro cromosoma, in genere il 14 o il 22.

Le persone affette da questa sindrome presentano tratti somatici caratteristici: viso rotondo, ponte nasale stretto, naso corto, epicanto (una piega cutanea all’angolo interno dell’occhio), occhi di taglio orientale, statura inferiore alla media. La sindrome include anche problemi di natura medica quali cardiopatia, problemi di vista e udito, predisposizione alla leucemia, maggiore suscettibilità alle infezioni, ipotonia muscolare, anomalie della colonna vertebrale. Sono presenti ritardo mentale (di grado lieve, medio o grave) e problemi di linguaggio.

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Autismo: bambini prematuri più a rischio

autismo e bambini prematuriTorniamo nuovamente a parlare di autismo e neonati prematuri perché secondo i risultati di una ricerca compiuta da alcuni ricercatori della University college di Londra i rischi di andare incontro e quindi di sviluppare una serie di disturbi dell’ autismo sarebbero più alti proprio nei bambini prematuri.

Problemi che vanno dall’autismo vero e proprio fino alla sindrome di Asperger.

Mettere il bambino nel girello, più contro che pro

girello-bambini-dannosoIl tuo piccolo ormai ha quasi sei mesi e puntualmente qualche amico o parente regala al frugoletto il suo primo girello. E tu da brava mamma ti poni qualche interrogativo, ma sarà sicuro? Gli creerà problemi nello sviluppo motorio? In linea teorica il girello potrebbe sembrare molto utile soprattutto nei momenti in cui non si può prestare troppa attenzione al piccolo, lo si mette dentro, lui gioca e si muove, virtualmente, senza pericoli. Nella realtà oltre ad essere pericoloso, può essere dannoso, rallentando le tappe fondamentali dello svilluppo motorio.

Ma come può il girello influire negativamente sull’abilità nel muoversi? E’ semplice, abituando il bambino a muoversi facilmente e con velocità, lo imprigrisce facendolo desistere dallo sperimentare le tappe che lo porteranno a muovere i primi passi, perciò a rotolare, gattonare, alzarsi in piedi da solo e così via.

Il fumo è dannoso per i bambini anche se di terza mano

fumo-dannoso-bambiniNon si può mai stare tranquille, tuo marito fuma? E tu? Beh questa notizia è per te, se a casa tua c’è qualche fumatore che magari è abituato ad accendersi una sigaretta quando i bambini non ci sono, fagli leggere cosa abbiamo scoperto. Navigando in rete ho trovato questa notizia a dir poco allarmante, un gruppo di ricercatori americani del Lawrence Berkeley National Laboratory studiando gli effetti dannosi del fumo ha scoperto che anche il fumo di terza mano è nocivo.

Bere latte in gravidanza riduce rischi di sclerosi multipla nel bebè

bere latte in gravidanzaSecondo i risultati di una ricerca compiuta da alcuni ricercatori dell’Harvard School of Public Health di Boston (Usa) le donne che durante il periodo della gravidanza bevono 3 o 4 bicchieri di latte hanno meno probabilità di far nascere bambini che potrebbero soffrire in futuro di sclerosi multipla.

Lo studio ha coinvolto 35794 infermiere donne le cui madri hanno fornito informazioni sulla loro dieta durante la gravidanza; delle infermiere che hanno partecipato a questo studio 199 hanno sviluppato la sclerosi multipla nel corso di un periodo di 16 anni.

L’uso dei farmaci durante l’allattamento

farmaci durante allattamento

Come avevamo già spiegato a proposito dell’utilizzo dei farmaci in gravidanza, anche durante l’allattamento è necessario limitare il più possibile l’uso dei medicinali, perché passano nel latte e quindi, attraverso la suzione, al bambino. Se proprio non è possibile, cercate di limitarne il più possibile l’uso e consultate sempre il vostro medico prima di assumerli e non superate le dose che vi indicherà. Di rado i principi attivi dei farmaci sono così alti da essere dannosi per il neonato, ma visto che comunque una parte arriva al latte, è meglio essere prudenti.

Anche nel caso in cui il medico prescriva una medicina che non presenta controindicazioni per il piccolo è meglio prenderla almeno 30 minuti dopo la poppata e far passare 3 ore prima di allattare di nuovo. La quantità di principio attivo del farmaco che arriva nel latte dipende da diversi fattori, come la dose, la via di somministrazione, la durata attiva del medicinale nel sangue della mamma e il rapporto che si crea tra la quantità presente nel latte e quella nel sangue della madre; inoltre anche lo stato di salute del bambino è importante: ad esempio, i neonati pre-terimine hanno il fegato e i reni più delicati.

Infine, è importante sapere se quel farmaco è stato approvato per l’uso nella popolazione pediatrica: se la riposta è affermativa, la presenza del medicinale del latte non comporta rischi per il bambino.

Allergie al latte: nuove linee guida

bambini e allergie al latte

Al V Meeting di Allergologia Pediatrica si è appunto discusso di allergie dei bambini, un fenomeno in crescita un po’ in tutto il mondo. Al meeting di Milano a cui hanno preso parte 800 pediatri di 34 Paesi sono state anche presentate le nuove linee guida internazionali DRACMA (Diagnosis and Rationale for Action Against Cow’s Milk Allergy) sulla diagnosi e la terapia dell’intolleranza alle proteine del latte vaccino.

Si tratta di un documento molto importante frutto del lavoro di numerosi esperti scientifici multidisciplinari coordinati da Alessandro Fiocchi, primario del Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Macedonio Melloni” di Milano e Presidente della Commissione Speciale sulle Allergie alimentari della WAO.

La prima visita del neonato: quando farla e in cosa consiste

prima visita del neonato

Due settimane dopo la sua nascita il bambino deve effettuare la sua prima visita pediatrica, durante la quale il medico verificherà che sia tutto posto e i neo genitori potranno chiarire i loro dubbi in merito al loro nuovo ruolo. La visita di controllo del neonato può essere effettuata presso la struttura nella quale è nato, oppure in uno studio specialistico privato, e di solito viene strutturata in due fasi: la prima, che è un colloquio nel quale il pediatra parla con i genitori e ascolta le prime impressioni sul nuovo ruolo, e la seconda, ovvero la visita vera e propria.

Durante la visita vengono controllati diversi parametri per verificare lo stato di salute del piccolo, vediamo insieme quali sono. Prima di tutto il pediatra controllerà il peso, che è il parametro più importante, in quanto è indice della corretta alimentazione del bambino; in genere il peso del bambino, superato il calo fisiologico dei primi tre giorni, aumenta di 25 o 30 grammi al giorno.

Un altro parametro che valuta il medico è la lunghezza, anche se non è un dato che indica la buona salute del piccolo; anche la misura della circonferenza della testa è soggetta ad indagine da parte del medico, perché permette di verificare la velocità di crescita del cranio e, in parte, lo sviluppo del cervello.

Fumare in gravidanza causa problemi alla pressione sanguigna del nascituro

fumo in gravidanza e pressione sanguigna nascituro

Che fumare in gravidanza non sia un gesto salutare lo sappiamo bene e ne abbiamo già parlato in diverse occasione all’interno di Tutto Mamma. Ora però secondo i risultati di una ricerca compiuta dall’istituto Karolinksa di Stoccolma sembrerebbe che fumare il gravidanza

manda in tilt il meccanismo di controllo della pressione sanguigna del nascituro

Questo potrebbe avere una conseguenza disastrosa ed irreparabile: la morte in culla.
I piccoli che erano stati esposti al fumo di sigaretta, anche quando dormivano nel letto, avevano sbalzi anomali di pressione e quindi il cuore era costretto a pompare più velocemente. Lo studio è stato condotto su 36 neonati , di cui 17 figli di donne fumatrici.

Il metodo Nidcap per i prematuri al Policlinico di Modena

prematuri-nidcap1Ti abbiamo parlato ormai molte volte dei piccoli prematuri, della loro fragilità e di quante cure e di quanto amore hanno bisogno per crescere e superare tutti i problemi legati alla loro nascita anticipata. Negli ultimi anni si è scoperto e sperimentato che i prematuri non sono dei soggetti passivi ma che attraverso i loro comportamenti mandano dei segnali che possono permettere di comprendere meglio come curarli e come farli stare meglio.

Su questo presupposto si fonda il metodo “Nidcap”, che, partendo da un’osservazione sistematica dei comportamenti spontanei del neonato, mira ad offrirgli un’assistenza  meno medicalizzata e più coccolata. In Italia è stato avviato un progetto dal reparto di neonatologia del policlinico di Modena per diventare il primo centro Nidcap del Paese. Tutte le cure di cui ha bisogno un prematuro, che per settimane si trova in terapia intensiva lontano dai genitori, stressano il fisico e il benessere del piccolo. Per evitare questi problemi è stata avviata la sperimentazione del metodo Nidcap che sta per Newborn Individualized Developmental Care and Assessment Program (programma di assistenza e cura individualizzata per lo sviluppo del neonato), sperimentazione che terminerà proprio quest’anno.

La pertosse nei bambini

pertosse

La pertosse è una delle cosiddette malattie infantili, ovvero quelle che colpiscono soprattutto i bambini sotto ai 5 anni, come la rosolia, il morbillo e la varicella; questa malattia è causata da un batterio di cui l’uomo è il solo serbatoio, ma che, con un adeguato trattamento antibiotico, può sparire in circa 15 giorni; a differenza delle altre malattie dell’infanzia, non conferisce l’immunità a successive infezioni, ma declina con il tempo.

La pertosse è una malattia diffusa in tutto il mondo, ma sta diventando più rara nei paesi nei quali è stata introdotta la vaccinazione nell’infanzia, come l’Italia, dove tuttavia non è obbligatoria, bensì raccomandata a partire dall’ottava settimana di vita.

Il batterio della pertosse è in grado di provocare delle infezioni alle vie respiratorie che possono essere anche piuttosto gravi, soprattutto nei neonati. All’inizio della malattia compare una tosse lieve, con qualche linea di febbre e abbondanti secrezioni nasali; questa fase è detta catarrale e può durare da una a due settimane.

La marsupioterapia: un aiuto per i prematuri e le loro mamme

marsupioterapiaIeri ti ho parlato della notizia che la musica può aiutare i neonati prematuri a prendere peso più velocemente e quindi a superare prima la fase più critica del loro sviluppo. Oggi sempre a proposito di bambini nati prima del termine voglio parlarti della Marsupioterapia, una tecnica nata in Colombia ed ideata dai neonatologi Edgar Rey e Hector Martinez per supplire alle poche incubatrici disponibili negli ospedali. La pratica rimasta invariata nel tempo, consiste nel tenere il bambino prematuro in posizione eretta tra i seni nudi della mamma (stomaco a stomaco) con la testa girata in modo che l’orecchio poggi sul petto per poter sentire i battiti del cuore della mamma.

Questa terapia molto diffusa in tutto il mondo con il nome di Kangaroo Mother Care (Metodo della mamma canguro) permette ai neonati innanzitutto di rafforzare il legame con la mamma, di fornirgli una regolazione della temperatura corporea ma soprattutto di trasmettere amore e serenità.

Esistono sostanze tossiche che possono intaccare il latte materno

latte maternoIndubbiamente il latte materno è un’importante fonte in grado di offrire al neonato tutto quello di cui necessita; eppure secondo una nuova ricerca a volte insieme al latte si possono trasmettere anche sostanze potenzialmente tossiche. Questo è quanto sostengono alcuni esperti come la dr.ssa Gina Solomon, Direttore scientifico del “Natural Resources Defense Council” (Usa).

Sembrerebbe che il numero di possibili fonti di contaminazione sia molto elevato e che spesso le stesse fonti non vengano riconosciute come un pericolo. Alcune fonti di contaminazione? Pesce e crostacei, con il loro possibile contenuto di metallo (che come ben sappiamo è altamente tossico) ma anche molti solventi che possiamo trovare sia nei cosmetici che nell’arredamento. Ed ancora: alcol, nicotina, i pesticidi che possiamo trovare in frutta e verdura. Insomma un quadro decisamente preoccupante e di cui sarebbe il caso di tenere conto.

vitamine

Le vitamine, fondamentali per i bambini

vitamine-bambiniUno dei  pensieri più grandi di noi mamme sull’alimentazione dei nostri bambini riguarda le vitamine. Ci chiediamo sempre se mangiano verdure e frutta a sufficienza e se l’apporto vitaminico è giusto oppure carente. Ma cosa sono le vitamine e perché sono così fondamentali per l’organismo? Le vitamine sono sostanze indispendabili per la vita in quanto hanno la funzione di bioregolatori di alcuni fondamentali processi dell’organismo che non essendo in grado di crearle autonomamente (eccetto la vitamina D) deve integrarle attraverso l’alimentazione.

Le vitamine si dividono in due gruppi le vitamine liposolubili (A, D, E, K) e le vitamine idrosolubili (gruppo B, acido folico, C, PP, H). Le prime essendo solubili nei grassi possono essere immagazzinate dall’organismo mentre le seconde sciogliendosi in acqua hanno la necessità di essere integrate giornalmente attraverso la dieta.