Omeopatia per bambini: un piccolo pronto soccorso estivo

omeopatia

Con l’arrivo dell’estate aumentano le occasioni per i bambini di stare all’aperto e con esse anche i rischi di piccoli inconvenienti come cadute, scottature e punture di insetto. Un valido aiuto a questi incidenti può arrivare dalla medicina naturale. L’omeopatia, infatti, può rappresentare una soluzione efficace per la cura di piccoli disturbi legati alla salute del bambino. Questo grazie, soprattutto, all’impiego di sostanze naturali, alla conseguente mancanza di effetti collaterali e alla possibilità di abbinare l’omeopatia ad altre cure. E’, comunque, sempre opportuno rivolgersi al pediatra prima di acquistare e somministrare al proprio bambino i farmaci alternativi. I medicinali omeopatici si presentano principalmente sotto forma di piccoli granuli da somministrare circa 15-20 minuti prima o dopo i pasti. I granuli, anche nei bambini al di sopra dell’anno e mezzo di età, possono essere sciolti lentamente in bocca mentre per i più piccoli è preferibile discioglierli in acqua. Per i neonati, invece, la mamma può sciogliere i granuli nel biberon e somministrarli al bimbo ogni mezz’ora.

Il nuoto neonatale

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L’acqua, per i bambini, oltre a rappresentare una risorsa indispensabile per la vita, è un importante elemento di gioco e di divertimento. La familiarizzazione con l’acqua, detta acquaticità, inoltre, offre numerosi stimoli per la crescita e lo sviluppo dei bambini, anche di quelli più piccini. L’età neonatale, infatti, non rappresenta un ostacolo o una controindicazione alla pratica del nuoto, anzi.  Il nuoto neonatale favorisce, tra l’altro, un corretto sviluppo psico-motorio del bambino, una migliore capacità di movimento e un miglior controllo respiratorio.

Fimosi fisiologica: quando il pisellino non si apre

pisellino

Le prime volte che si è alle prese con un bambino capita di considerare erroneamente  le differenze morfologiche rispetto agli adulti come delle patologie. Ma non sempre è cosi in quanto queste differenze sono associate al normale evolversi del corpo umano nel corso degli anni. E’ il caso, ad esempio, del pisellino del bambino che presenta una morfologia propria, spesso differente da quella dell’adulto.  Alla nascita, infatti, il prepuzio, il lembo di pelle scorrevole che copre il glande (parte terminale del pene), è stretto ed aderente. Questo, accanto all’impossibilità di retrarre completamente il prepuzio per scoprire il glande, suscita numerose preoccupazioni nei genitori.  Non c’è nulla di cui spaventarsi, però, perché il disturbo, noto come fimosi fisiologica, tende a scomparire naturalmente intorno ai 3-4 anni.

L’importanza del giusto microclima domestico per la salute dei bambini

bambini sani

Quando in casa arriva un bebè è fondamentale che i genitori tengano sotto controllo ogni dettaglio. Tutto, anche ciò che prima appariva insignificante, deve essere a prova di bambino.  Uno degli aspetti di primaria importanza da considerare è l’ambiente in cui il nuovo arrivato dovrà vivere.  Nello specifico, l’aria di casa dovrà essere ottimale per la salute dei bambini. Nei neonati, infatti, i meccanismi di termoregolazione, che consentono di mantenere una temperatura corporea costante, non sono ancora del tutto funzionanti.  Questo comporta, da parte del bambino, un maggior consumo di ossigeno in presenza di sbalzi di temperatura e di umidità. Per questo, spetta ai genitori garantire al bebè la cosiddetta termoneutralità: un ambiente ottimale in cui il bambino sarà in grado di mantenere la propria temperatura corporea senza dispendio di energia.

Malformazioni congenite, labioschisi e palatoschisi

malformazioni genetiche

Quando una coppia è in attesa di un bebè inizia a fantasticare su di lui già dalle prime settimane, immaginando un bambino sano e fisicamente perfetto. Purtroppo non sempre le fantasie dei genitori si realizzano e può succedere che il bambino nasca con delle malformazioni più o meno gravi. Tra queste vanno annoverate la labioschisi e la palatoschisi.

Cosa sono la labioschisi e la palatoschisi?

La labioschisi, detta anche cheiloschisi o labbro leporino, è una malformazione congenita del labbro. Nello specifico, si tratta della fissurazione del labbro superiore nel neonato dovuta alla mancata saldatura del labbro. La labioschisi, la cui incidenza è di un caso ogni 1000 nati vivi, può presentarsi in forme più o meno gravi: si parte da una piccola incisione sul vermiglio (la parte rossa delle labbra) fino ad arrivare alla completa separazione del labbro. La malformazione, inoltre, può colpire solo un lato del labbro superiore del neonato (labioschisi unilaterale) o entrambi i lati (labioschisi bilaterale). Nelle forme più rare la fessura può manifestarsi al centro del labbro o in quello inferiore.

La palatoschisi, invece, è una malformazione congenita che interessa il palato e che consiste in una mancata fusione dello stesso. La palatoschisi si presenta come una fessura su una o più porzioni del palato: possono essere coinvolti il palato molle (la parte priva di osso), il palato duro (la parte contenente l’osso), la cresta alveolare (dove spuntano i denti) e l’ugola. Può succedere che ad una schisi del palato si accompagni una schisi del labbro, in questo caso si parla di labio-palatoschisi.

La craniostenosi: cos’è e come si cura

craniostenosiCos’è la craniostenosi?

La craniostenosi è una malattia rara che colpisce il cranio dei neonati causata dalla saldatura precoce delle suture della testa e che causa una modificazione piuttosto evidente nella morfologia del cranio, la crescita del cervello infatti preme sulle suture ancora non saldate modificando visibilmente l’aspetto della testa. Esistono diverse forme di craniostenosi, le quali dipendo da quali suture si sono saldate precocemente.

Gravidanza, quando la mamma è Rh negativo

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La gravidanza è un momento straordinario ma allo stesso tempo delicato nella vita di una donna. Per questo è necessario eseguire tutta una serie di controlli per assicurare la corretta evoluzione della gravidanza. Tra gli esami principali a cui una donna in dolce attesa deve sopporsi c’è il controllo del gruppo sanguigno e del fattore Rh. E’ molto importante, infatti, conoscere il fattore Rh della coppia e della donna in particolare,  in quanto questo potrebbe avere una forte influenza sulla gravidanza.

Cosa è il fattore Rh?

Il fattore Rh (fattore Rheus) indica la presenza di un antigene, nello specifico una proteina, sulla superficie dei globuli rossi. Se una persona possiede questa proteina si dice che il suo sangue è Rh positivo (Rh+) mentre se non la possiede il suo gruppo è Rh negativo (Rh-). La maggior parte delle persone, l’85% degli occidentali, il 90-95% degli afroamericani e il 99% degli asiatici, è Rh positivo. Per quanto riguarda le donne, quelle che risultano Rh negative dovranno prendere specifiche precauzioni nel caso decidano di avere un bambimo.

Quanto cresce il bambino nel primo anno di vita

sviluppo bambino primo anno

Come abbiamo già visto a proposito dei bilanci di crescita, durante il primo anno di vita sarà il pediatra a valutare se lo sviluppo del bambino procede correttamente in base alla valutazione dei tre parametri fondamentali: peso, altezza, circonferenza del cranio. Premesso quindi che spetta al medico fare gli adeguati controlli e stabilire che tutto sta procedendo al meglio, cosa devono aspettarsi mamma e papà durante il primo anno? Quanto deve aumentare in peso e in altezza il pupo perchè tutto, pur con le differenze immancabili tra un bambino e l’altro, sia nella norma? Vediamolo insieme:

Quanto cresce il bambino nel primo anno: il peso

Nei primi tre mesi di vita il neonato aumenta mediamente di 800-900 grammi al mese, mentre dal terzo mese in poi questo valore scende fino a 500-600 grammi per calare ulteriormente dal nono mese di vita in poi (400-500 grammi) anche perchè il piccolo man mano che cresce diventa più attivo e consuma di conseguenza un maggior numero di calorie. Al compimento del primo anno di vita il bambino dovrebbe quindi pesare il triplo di quanto pesava alla nascita.

Come far girare da sole un bambino podalico

far girare il bambino
Durante la gravidanza, il bambino per prepararsi al parto, dovrebbe posizionarsi a testa in giù nell’utero della mamma, tra la 33 e la 36 esima settimana.  Il bimbo, però, non sempre raggiunge la posizione cefalica, a causa di fattori di varia natura come la conformazione del bacino della mamma. Quando il bambino è in posizione podalica (si presenta con i piedi, le ginocchia, il sederino, ecc..), le mamme, per scongiurare il rischio di un parto cesareo, ricercano alcuni espedienti per far girare il bimbo.

I bilanci di crescita del bambino

bilanci di crescita pediatra

Durante il primo anno di vita il bambino andrà portato periodicamente dal pediatra perchè quest’ultimo faccia i cosiddetti bilanci di crescita; ovvero dei controlli effettuati allo scopo di verificare se i tre parametri fondamentali per valutare lo sviluppo del bambino, ovvero peso, altezza e circonferenza cranica, sono nella norma.

Più precisamente il piccolo, dopo la prima visita dal pediatra a qualche giorno di distanza dal rientro a casa, dovrà essere visitato al 3°, 6°, 9° e 12° mese di vita; mentre gli accertamenti relativi a peso, altezza e circonferenza cranica saranno effettuati ad ogni incontro solo dal sesto mese in poi il medico farà dei controlli relativi a vista e udito.

Il neonato infatti sviluppa la visione stereoscopica solo dal quarto mese in poi, quando comincia ad acquisire il senso di profondità e a mettere a fuoco gli oggetti lontani. Verso il sesto mese potrà quindi essere effettuato un primo controllo della vista utile ad individuare tempestivamente eventuali problemi.

Il bambino ha ingerito un corpo estraneo:le manovre di disostruzione delle vie aeree

manovre-disostruzioneBuongiorno mamme, in questi giorni la cronaca dei giornali ha riportato due casi di morte per soffocamento di due bimbi di circa due anni, quando si leggono queste notizie vengono i brividi e noi mamme speriamo sempre di non trovarci in situazioni del genere. In realtà ognuna di noi dovrebbe conoscere come comportarsi nel caso in cui un neonato oppure un bambino abbia ingerito un oggetto oppure un alimento che gli abbia ostruito le vie aeree e non gli permetta di respirare.

L’importanza della vitamina A per lo sviluppo polmonare dei bambini

vitamina A in gravidanza

La vitamina A è molto importante durante la gravidanza in quanto aiuta a migliorare la salute del nascituro e in particolare quella dei suoi polmoni. A sostenerlo è uno studio condotto dalla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora negli Stati Uniti e pubblicato sul New England Journal of Medicine di maggio.

Nell’articolo, ricercatori che hanno seguito lo studio, coordinati dal dottor William Checkley, hanno spiegato come la carenza di vitamina A sia dannosa per il nascituro e come questa mancanza sia più frequente nei Paesi in via di sviluppo, nei quali l’alimentazione non è sempre adeguata alle necessità dei bambini; non a caso ben 90 milioni di bambini in età prescolare, concentrati soprattutto nei Paesi più poveri, soffrono di carenza di vitamina A, il che provoca diversi casi di cecità e addirittura decessi nei primi anni di vita.

Lo studio in questione è stato condotto su alcune donne in gravidanza divise in tre gruppi; al primo gruppo è stato dato un integratore di vitamina A, al secondo un beta-carotene e al terzo un placebo.

Il latte della mamma non si scorda mai: la campagna per l’allattamento al seno del Ministero della Salute

campagna allattamento al seno

Promuovere l’importanza dell’allattamento al seno è l’obiettivo della nuova campagna pubblicitaria del Ministero della Salute dal titolo “Il latte della mamma non si scorda mai”. La campagna è rivolta soprattutto alle neo mamme del sud Italia, e in particolare a quelle che abitano in Campania e in Sicilia, per sensibilizzarle sui benefici dell’allattamento al seno, sia per la salute del bambino dal punto di vista nutritivo che da quello psicologico.

La campagna per la sensibilizzazione dell’allattamento al seno è mirata per le mamme del sud Italia, in quanto da alcuni dati Istat è emerso un tasso di allattamento piuttosto basso in queste regioni.

La campagna il “Il latte della mamma non si scorda mai” è un progetto itinerante che coinvolge sia le associazioni che le strutture sanitarie locali, e che si svolgerà per mezzo di un camper con l’immagine e i messaggi della campagna che farà tappa nelle principali piazze distribuendo materiale informativo e promovendo convegni, mostre e consulenze di esperti sull’argomento.