Pulizia del neonato, tutto l’occorrente

Come sapete già, per fare il primo bagnetto al neonato è opportuno attendere che il moncone del cordone ombelicale cada; prima di allora il bambino viene lavato “a pezzi”: faccia, collo (non dimenticatelo mai), mani e sederino. In questo periodo di all’incirca otto giorni per lavare il bambino vi occorrerà un contenitore di acqua tiepida, una spugna, una tovaglia morbida e pulita, dei dischetti di cotone, che utilizzerete per la pulizia degli occhi e del nasino, un batuffolo di cotone per la pulizia delle orecchie (che dovrà essere interna ed esterna). Già nei primi giorni di vita del bambino sarà opportuno curare l’igiene delle unghia che andranno accorciate almeno una volta a settimana utilizzando forbici dalle lame arrotondate.

Quando la caduta del moncone ombelicale vi permetterà di fare il bagno al bambino vi occorrerà invece un bel po’ di roba in più che avrete cura di tenere a portata di mano sul fasciatoio o su un ripiano vicino alla vasca da bagno se è lì che laverete il piccolo. Per il bagnetto vi occorre: del sapone neutro liquido, una spugna, dei dischetti di cotone, un asciugamani morbido e pulito, un termometro per verificare che la temperatura dell’acqua sia adeguata.

La crescita dei neonati, lo stress della doppia pesata

Il peso dei bambini è da sempre una delle maggiori preoccupazioni di tutti i genitori. Le mamme, infatti, soprattutto alla prima esperienza, sono alla costante ricerca di conferme sulla salute dei propri figli, domandandosi se crescono bene, se sono troppo magri o troppo grassi. Ad alimentare le ansie delle mamme contribuiscono, poi, anche amici e parenti con le tipiche domande “Quanto pesa?”, “Ma mangia?”. Per tranquillizzarsi e tenere sotto controllo il peso e la crescita del bambino, molte mamme scelgono di ricorrere alla cosiddetta doppia pesata.

In cosa consiste la doppia pesata?

La doppia pesata consiste nel pesare, con un’apposita bilancia, il bambino prima e dopo ogni poppata per verificare la quantità di latte effettivamente ingerita. In linea di massima, la doppia pesata viene eseguita nella nursery o durante il ricovero in ospedale per controllare se il bimbo mangia e se sta recuperando il peso perso durante il calo fisiologico. Effettuare la doppia pesata a casa, invece, oltre ad essere pressocchè inutile, può risultare stressante per mamma e bambino.

Neonati, quando arriva il vomito

Nei primi mesi di vita, può accadere che il neonato soffra di disturbi allo stomaco con la comparsa di vomito. Questo può suscitare ansie e preoccupazioni nei genitori, soprattutto se alle prime esperienze. Bisogna, però, cercare di mantenere la calma per riuscire a capire bene di cosa si tratta. Per prima cosa, è fondamentale che il genitore sia in grado di distinguere il vomito dal rigurgito. Quest’ultimo, infatti, consiste in una fuoriuscita di piccole quantità di latte che può verificarsi, di solito, in seguito alle poppate. Il rigurgito, se non associato ad altri fastidi, non è preoccupante e scompare con la crescita. Se la fuoriuscita di latte è maggiore e la consistenza densa che ricorda quella della ricotta si tratta di vomito.

Ma che cos’è il vomito?

Il vomito è un riflesso involontario causato dalle contrazioni dello stomaco che, al fine di proteggere lo stomaco e l’organismo in generale, provocano la fuoriuscita dalla bocca del contenuto gastrico.

Coliche, un massaggio per alleviare il dolore

I genitori lo sanno: tutti i neonati, nei primi mesi di vita, soffrono di dolori addominali, definiti coliche gassose. Non si conoscono ancora bene le cause di questo disturbo che pare legato alla presenza di aria nell’intestino o ad ansia e stress nel neonato. Il bambino, in preda alle coliche, piange e si agita a lungo soprattutto dopo i pasti e la sera. Il pancino risulta gonfio e teso, le gambe flesse e il viso rosso. Per alleviare e prevenire il fastidio delle coliche, è possibile praticare qualche massaggio sul pancino del bimbo. Il massaggio, infatti, è uno strumento molto utile che aiuta il bambino a liberarsi dell’aria in eccesso e dalle feci, stimola le funzioni intestinali, scarica le tensioni, favorisce il sonno e da sollievo.

Gli occhi dei bambini: piccolo pronto intervento domestico

Gli occhi dei bambini, specialmente di quelli più piccoli, sono estremamente delicati. Sole, vento, pollini ed inquinamento sono solo alcuni degli elementi che possono minare la salute degli occhietti dei bambini. Spesso, si tratta di disturbi passeggeri che tendono a risolversi spontaneamente in breve tempo senza il ricorso ai farmaci che, comunque, devono essere sempre prescritti dal pediatra o da un oculista. Per accelerare la guarigione e alleviare il fastidio le mamme possono, però, ricorrere a dei piccoli e semplici rimedi. Ecco qui un piccolo pronto intervento casalingo per tentare di arginare i disturbi che colpiscono più comunemente i bambini.

Se c’è qualcosa nell’occhio

Capita spesso, soprattutto quando si trascorre molto tempo all’aria aperta, che qualcosa (una ciglia, del muco secco, dei pulviscoli, un granello si sabbia, un insetto, etc..) entri nell’occhietto del bimbo. In questi casi, il bambino fa fatica a tenere aperto l’occhio, lo strofina ed è presente arrossamento e lacrimazione copiosa. Se il bambino è grandicello, la mamma può fargli aprire l’occhio sul pelo dell’acqua in un bicchiere o una ciotolina per favorire la fuoriuscita del corpo estraneo. Se il bimbo è piccolo o non vuole collaborare, la mamma può lavargli delicatamente l’occhio con acqua tiepida e cercare di levare il corpuscolo con un fazzoletto pulito.

Autismo: i primi segnali nel pianto dei neonati

Il pianto è il principale strumento con cui il neonato comunica con il mondo esterno. Con i vagiti, il lattante manifesta i propri bisogni e cerca di attirare su di se le attenzioni dei genitori e delle persone che gli stanno intorno. Dal pianto dei neonati, quindi, una mamma può capire, ad esempio, quando il bambino ha fame, ha sonno, quando deve essere cambiato o quando ha dei fastidi. I vagiti, oltre ad esprimere le esigenze del piccolo, sono in grado di  trasmettere tutta un’altra serie di informazioni che non sempre possono essere colte dai genitori come, ad esempio, i segni premonitori dell’autismo. Una ricerca scientifica dell’Università del Kansas, negli Stati Uniti, ha evidenziato, infatti, come i primi sintomi dell’autismo possono essere riscontarti già nei primi vagiti emessi dal neonato. Secondo lo studio, condotto dal professore Stephen Warren, ascoltando nei primi mesi di vita il pianto e la voce del neonato attraverso un particolare esame dei suoni, è possibile capire se il bambino svilupperà la malattia. In questo modo, si potrà intervenire tempestivamente con una speciale terapia.

Quando il bambino fa tanta pipì

Le neomamme, soprattutto se alle prese con il primo figlio, tendono a preoccuparsi facilmente. Ogni cosa per loro è nuova e, non avendo ancora esperienza, capita che si agitino ad ogni piccolo cambiamento o novità. I neonati vengono osservati e controllati molto attentamente dalle loro mamme che per ogni cosa, anche la più piccola, ritenuta anomala ricorrono al pediatra di fiducia. Una delle cose che le mamme tengono sotto controllo nei propri bambini è la pipì. La pipì, infatti, può dire molto sullo stato di salute del bambino e può rappresentare una spia di disturbi più o meno gravi. Uno dei principali aspetti della pipì che viene preso in considerazione dalle mamme è la quantità. Molte neomamme, infatti, si domandano spesso se il loro bambino faccia troppa pipì o se, al contrario ne faccia poca. Molte mamme rimangono impressionate dall’importante quantità di pipì dei loro bimbi e si stupiscono delle numerose volte che devono cambiare il pannolino zuppo di pipì. Non bisogna, però preoccuparsi. Produrre un’importante quantità di pipì, soprattutto nei neonati è, in linea di massima, una cosa normale.

Le ulcere sulla lingua del bambino

lingua bambinoLa lingua del bambino ci dice molto circa il suo stato di salute; non a caso il pediatra le da sempre un’occhiata ogni volta che portiamo il nostro cucciolo nel suo ambulatorio, sia che accusi qualche disturbo in particolare sia che ce lo abbiamo portato per un semplice controllo. Ci sono poi alcune patologie che la interessano direttamente, anzi che mostrano i primi segni proprio sulla lingua prima che nel resto della bocca e del corpo.

La gengivo-stomatite-aftosa

Se sulla lingua del piccolo cominciano a formarsi delle ulcere dolorose è molto probabile che questo indichi la presenza di gengivo-stomatite-aftosa, soprattutto se queste sono presenti anche all’interno della guancia  e se alla loro insorgenza segue l’irritazione  e l’arrossamento delle gengive e il bambino mostra di provare dolore rifiutando il cibo. La gengivo-stomatite-aftosa è un’infezione causata da herpes virus che, nonostante sia molto fastidiosa, si risolve spontaneamente nel giro di circa una settimana. In alcuni casi il pediatra può ritenere opportuno prescrivere un antivirale allo scopo di accelerare il processo di guarigione, mentre per ridurre il dolore e l’irritazione può essere utile un antinfiammatorio (il paracetamolo).   

Il megacolon congenito

megacolon

Come abbiamo visto, la stipsi nel bambino è un problema piuttosto comune e banale; infatti riguarda quasi sempre la funzionalità intestinale ed è dunque transitorio a patto che mamma e papà adottino gli opportuni accorgimenti per far si che non si cronicizzi. In una percentuale di casi piuttosto ridotta però e insieme ad altri sintomi, la stitichezza può essere spia di disturbi precisi fra i quali il megacolon congenito o malattia di Hirschprung.Vediamo di cosa si tratta:

Cos’è il megacolon congenito

Il megacolon congenito, o malattia di Hirschprung, è rappresentato da un’ostruzione parziale o totale del colon caratterizzata dall’assenza delle cellule che permettono la peristalsi, ovvero il movimento del contenuto intestinale, nel tratto del colon colpito dalla malattia (di solito il retto o il sigma). In tal modo si determina un ristagno delle feci che accumulandosi causano una dilatazione del colon (cui si deve il nome di mega colon). E’ una malattia congenita, forse a trasmissione ereditaria.

Il calendario delle vaccinazioni infantili

calendario vaccinazioni infantili

Secondo quanto afferma l’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), la vaccinazione infantile rappresenta uno degli interventi di salute pubblica più importanti poichè permette di salvare ogni anno due milioni di vite. Come abbiamo già visto a proposito di vaccini polivalenti, in linea con le direttive dell’OMS in Italia i bambini vengono vaccinati, a partire dal terzo mese di vita con la somministrazione di un preparato che li protegge da sei agenti patogeni contemporaneamente.

Ma quali sono gli appuntamenti con la vaccinazione che scandiscono la vita del bambino nei primi quindici mesi di vita e fino al quindicesimo anno di età? Vediamo il calendario per le vaccinazioni valido per tutte le regioni italiane:

I vaccini al terzo mese di vita

E’ la prima volta che il piccolo viene sottoposto a vaccinazione. Viene somministrato il vaccino esavalente contro pertosse, tetano, difterite, poliomielite, haemophilus di tipo b, epatite b.

I vaccini al quinto mese di vita

Al quinto mese viene somministrata al bambino la seconda dose del vaccino precedente.

Bollicine su mani e piedi: la disidrosi

disidrosi

Con l’arrivo della bella stagione e del caldo estivo, la sudorazione nei bambini può aumentare e le mamme possono notare la comparsa di bollicine sulle mani e sui piedi dei propri bimbi. E’ un disturbo piuttosto comune nei bambini, definito disidrosi, che si accompagna anche  a prurito, vescicole, arrossamento e desquamazione della pelle.

Ma che cosa è la disidrosi?

La disidrosi (o eczema disidrosico) è una forma di dermatite che colpisce la pelle tra le dita, il palmo delle mani e la pianta dei piedi. Si manifesta con vescicole profonde, di varie dimensioni e piene di liquido serioso trasparente. Le vescicole, nella maggior parte dei casi pruriginose, possono presentarsi sparpagliate o raggruppate, appaiono dure al tatto e resistenti in caso di traumi. In linea di massima, le vescicole tendono a riassorbirsi nel giro di pochi giorni, lasciando la pelle secca e squamosa.

Con la varicella è giusto dare l’antivirale?

Ciao mamme, visto oggi vi scrivo dalla mia trasferta estiva dove sono sbarcata ieri con valigie e valigiette e con tutte le più buone intenzioni, peccato non aver fatto i conti con la signora Cella Vari, per gli amici Varicella. Ospite inattesa di questo inizio vacanze è arrivata senza annunciarsi a rovinare le ferie. A parte gli scherzi, la varicella in questo 2010 è arrivata in netto ritardo sulla tabella di marcia, a causa del ritardo nell’arrivo del caldo, colpendo i bambini alla fine delle scuole e arrivando poi nelle località di vacanza.

Ipotiroidismo congenito, l’importanza dello screening neonatale

screening ipotiroidismo

Cos’è l’ipotiroidismo?

L’ipotiroidismo è un disturbo causato da una disfunzione della tiroide che secerne minori quantità di due ormoni: la tiroxina e triiodotironina. Quando è un bambino ad esserne affetto si tratta in genere di un disturbo congenito, che il piccolo, cioè, ha già alla nascita e che può essere permanente o transitorio.

Quali sono le cause dell’ipotiroidismo congenito?

L’ipotiroidismo congenito può essere causato da fattori diversi: assenza completa o parziale della tiroide, sua presenza in sede anomala, incapacità degli ormoni tiroidei stessi di svolgere la propria funzione.

Quali sono i sintomi dell’ipotiroidismo?

Se il problema viene diagnosticato alla nascita naturalmente non si verificherà alcun sintomo, fermo restando il ricorso tempestivo alla terapia, come vedremo in seguito. Se il deficit si manifesta in seguito può dare luogo a sintomi come irrequietezza e irritabilità, respiro affannoso, tachicardia, stipsi.

La stenosi del dotto lacrimale

lacrimazione neonati

Capita di sovente di vedere neonati con gli occhi che lacrimano spesso anche in assenza di pianto. Questa lacrimazione eccessiva, detta epifora, che può essere saltuaria o continua ed interessare uno o entrambi gli occhi, può comparire fin dalle prime settimane di vita e durare diversi mesi. La causa di questa iperlacrimazione nei neonati è congenita ed è definita stenosi del dotto lacrimale.

Cosa è la stenosi del dotto lacrimale?

Si tratta dell’ostruzione, parziale o totale, del condotto naso-lacrimale che permette il normale deflusso delle lacrime verso le fosse nasali. L’occhio del bambino è dotato di un piccolo canale che dall’interno del bordo della palpebra inferiore arriva al naso e che è visibile come un forellino nell’angolo interno dell’occhio. Questo condotto ha il compito di far defluire le lacrime e la secrezione oculare. In caso di stenosi, parziale o completa, il canalino è ostruito e le lacrime e la secrezione oculare debordano causando l’iperlacrimazione.