Il latte artificiale stimola meno di quello materno il gusto del bambino

Non è facile abituare i bambini a nuovi sapori. Il momento dello svezzamento è complesso e come tutte le mamme sanno bene, quando sono po’ più grandicelli, quella con frutta e verdura diventa una lotta quotidiana. Pensate che tutto potrebbe dipendere da quello che avete mangiato durante la gravidanza: sembrerebbe, infatti, che il latte materno acquisti il sapore dei cibi assunti dalla mamma.

Questa tesi è stata elaborata da uno studio dell’Università di Philadelphia. E per giungere a tale conclusione, i ricercatori hanno dato a dei neonati un latte artificiale arricchito che aveva un sapore amarognolo e acido. Questi bimbi diventati adolescenti hanno dimostrato di avere proprio per questo gusto una predilezione.

I bambini prendono più peso con il latte in polvere

State ancora allattando al seno o siete passate al latte artificiale? Oggi per voi mamme, e soprattutto per i vostri piccoli, c’è una notizia abbastanza interessante: i bambini nutriti con latte di mucca formulato (il classico latte in polvere) aumentano di peso più dei coetanei alimentati con quello idrolizzato, usato di solito da chi è intollerante (possiamo anche chiamarlo latte ipoallergenico). Il motivo? Il latte di mucca sembra essere più facile da digerire perché le proteine vengono frazionate in piccoli frammenti grazie al processo di idrolisi. Questa teoria si applica solo ai piccoli tra i 2 e gli 8 mesi. La prima cosa quindi su cui riflettere è questa: il latte in polvere non è tutto uguale.

A fare questa scoperta sono stati i ricercatori, guidati da Julie Mennella, del Philadelphia Monell Chemical Senses Center. Per giungere a tale tesi sono stati esaminati ben 64 bambini sani che hanno seguito un’alimentazione o a base di latte di mucca o di quello idrolizzato. Non c’è stata una logica precisa nell’assegnazione: è stato tutto causale.

Svezzamento, qualche idea per la pappa

E’ importante che i bambini imparino fin da piccoli a mangiare alimenti semplici e naturali e allo stesso tempo vari, cambiando spesso menu. Per aiutare le mamme che ogni giorno devono cimentarsi più volte nella preparazione di pietanze per i propri bambini, oggi vogliamo proporre qualche idea per preparare in modo facile e veloce delle pappe sane e gustose per lo svezzamento dei più piccoli.

Purea di  nasello

Ingredienti

  • 1 filetto di nasello di circa 60 gr.
  • 2 pomodori maturi
  • 1 patata
  • 1 gambo di sedano
  • mezza carota
  • olio extravergine d’oliva
  • prezzemolo ed origano

Procedimento

Lavare accuratamente sotto l’acqua le verdure, pulire e tagliarle a pezzetti. In un pentolino basso, cuocere le verdure e aggiungere il filetto di nasello. Lasciar lessare il pesce e a cottura completa scolare il nasello e privarlo accuratamente della pelle. Spezzettare il nasello e metterlo nel frullatore insieme alla carota, la patata ed i pomodorini e frullare per qualche minuto fino ad ottenere una purea omogenea. Aggiungere al composto ottenuto un filo d’olio d’oliva e spolverizzare con l’origano ed il prezzemolo prima di servire.

Svezzamento: due ricette

Tutte le mamme lo sanno: lo svezzamento è una fase tanto importante quanto delicata nella vita di tutti i bambini. Il momento della pappa, infatti, può trasformarsi in un vero e proprio incubo con i bambini che, stufi delle solite pappe,  fanno i capricci e non ne vogliono sapere di mangiare. Per rendere più semplice l’ora della pappa, è importante che le mamme propongano ai loro pargoli pappine sempre diverse, gustose e nutrienti.

Proprio per questo e per aiutare la fantasia delle mamme, oggi, vogliamo proporvi due ricette facili da preparare ed in grado di stuzzicare l’appetito dei bambini nelle prime fasi dello svezzamento.

Svezzamento: due ricette facili e veloci

Lo svezzamento, come tutte le mamme sanno, è un momento molto delicato ed importante nella vita di ogni bambino.  Per rendere questo periodo di transizione il meno difficile possibile, è fondamentale che le mamme propongano ai loro bambini alimenti semplici e genuini e che cambino di frequente le pappe, facendo mangiare di tutto ai bimbi. Per dare una mano alle mamme che ogni giorno devono pensare a cosa preparare di buono ai propri figli, ecco due ricette semplici e veloci per realizzare due piatti sani e gustosi.

Minestrina di verdure con uovo

Ingredienti ( dosi per un bambin)

  • una patata
  • una carota
  • una cipolla
  • verdure di stagione come zucchine, pomodori, zucca, fagiolini, etc
  • un tuorlo d’uovo
  • 2 cucchiai di (a scelta) crema di riso, semolino, crema di mais, etc
  • 1/2m litro di acqua
  • olio extravergine d’oliva

Allattamento, una ricerca da il suo ok ai farmaci che stimolano la prolattina

Buongiorno mamme, l’allattamento è un argomento davvero “scottante” poiché solleva tante domande e perché spesso divide le mamme in opposte fazioni, personalmente credo che ogni mamma sia in grado e abbia il diritto di scegliere come, quando e perché allattare il proprio figlio senza doversi giustificare con nessuno, sia che essa allatti 12 volte al dì oppure non lo faccia affatto e scelta il biberon.

Oggi ho trovato una notizia che potrà aiutare molte mamme che desiderano allattare al seno i propri figli ma che magari hanno subito uno stop dovuto a moltiplici cause come ad esempio un parto pretermine, una malattia della madre e del bambino, la necessità per un periodo di allattare tramite il tiralatte e così via.

La poppata notturna, come eliminarla

Durante i primi mesi di vita la gran parte dei neonati, allattati al seno o al biberon, mangia sei volte nell’arco delle 24 ore; è solo intorno ai quattro-sei mesi di vita che il bambino inizia ad aumentare l’intervallo fra una poppata e l’altra portando così il numero di pasti da sei a cinque al giorno. Peccato però che solo raramente a saltare è la fatidica poppata notturna, quella che costringe mamma o papà ad alzarsi dal letto insonnoliti e confusi, mentre più di frequente la prima a decadere è la poppata di metà mattina.

Tuttavia, se il piccolo ha l’età giusta (appunto cinque-sei mesi) è possibile fare un tentativo per sopprimere il pasto notturno e abituarlo a dormire sei-sette ore di fila durante la notte senza intaccare in alcun modo il suo benessere. Come? Basta anticipare la poppata che di solito richiede alle due-tre del mattino di qualche ora, offrendogli il seno o il biberon diciamo intorno a mezzanotte. In tal modo l’ultima poppata del giorno e la prima della notte saranno abbastanza ravvicinate da tenere il bimbo sazio per un buon numero di ore anche fino alle sette del mattino seguente.

Bisogna dare da bere ai neonati?

bambino bere acqua

Uno dei dubbi più frequenti che assillano le neo-mamme riguarda il dare da bere ai propri piccoli. Molte mamme, infatti, si chiedono se anche i neonati hanno sete e quando bisogna iniziare a dar loro da bere acqua. L’organismo dei neonati è costituito in gran parte, ben il 75%, da acqua. Per questo il loro fabbisogno di liquidi è piuttosto elevato e cambia a seconda del tipo di allattamento scelto dalla mamma. Se il neonato è allattato al seno, soprattutto nei primi sei mesi, è in grado di trarre dal latte materno tutti i liquidi necessari, compresa l’acqua. Il latte materno, infatti, contiene più dell’85% di acqua e grazie ad esso il neonato riesce a soddisfare la sua sete sia d’estate che d’inverno. Se la mamma non allatta al seno, invece, può essere necessario somministrare al bambino piccole quantità di acqua.

L’attività fisica durante l’allattamento

allattamento-sport

Praticare attività sportiva durante il periodo dell’allattamento non compromette le qualità del latte materno e gli ottimi benefici per il neonato. A dimostrarlo sono numerose ricerche scientifiche che rassicurano tutte quelle neo-mamme che vogliono ritornare in forma dopo il parto senza rinunciare al piacere di allattare al seno il proprio bambino. Uno studio della University of North Carolina di Greensboro, ha mostrato, ad esempio, come l’attività fisica sia positiva per la qualità del latte materno. Un pò di movimento, infatti, favorirebbe la produzione degli acidi grassi polinsaturi (LC-PUFA) nel latte materno. Nello specifico, aumenterebbe la produzione degli acidi alpha-linolenico e linoleico, essenziali per il corretto nutrimento del bambino. Secondo i ricercatori americani, per ottenere questi benefici è sufficiente praticare attività fisica per mezz’ora tre giorni alla settimana.

Come educare il neonato al seno: l’alimentazione a dito

allattamento

Durante i primi giorni di allattamento può succedere che il bambino incontri qualche difficoltà nella suzione. E’ possibile, infatti, che il neonato rifiuti il seno, non si attacchi correttamente o che sia troppo piccolo e debole per riuscire a succhiare. Diventa indispensabile, quindi, educare il piccolo al seno e per farlo può essere utile ricorrere alla cosiddetta alimentazione a dito. Si tratta di una tecnica ausiliare di nutrizione con la quale il latte viene somministrato attraverso un tubicino stretto attorno al dito di un genitore, collegato ad un contenitore con il latte materno. L’alimentazione a dito è efficace ed è preferita all’utilizzo del biberon. Questo perchè, a dispetto di quanto si possa pensare, succhiare dal biberon è completamente diverso dal succhiare al seno.

Svezzamento del neonato: tutto sulla frutta

svezzamento-fruttaLa frutta durante lo svezzamento: perché è importante e a quale età iniziare?

In assoluto la frutta è il primo alimento che si introduce nell’alimentazione del neonato durante le prime fasi dello svezzamento anche perché grazie al suo sapore dolce piace molto ai piccoli e si presta bene a traghettarli nel loro viaggio tra una dieta solo liquida e qualla fatta invece di cibi semi solidi. La frutta di solito viene introdotta al quarto o quinto mese di vita del neonato, alcuni pediatri inseriscono prima la mela mentre altri, come la mia, suggeriscono la pera che ha meno  potere allergizzante.

Il latte artificiale: tutte le domande

latte-artificialeE se devo dare il latte artificiale al mio bambino?

Ogni mamma si rammarica quando per necessità deve passare al biberon perché magari il suo latte è andato via oppure se il rientro a lavoro le preclude di continuare l’allattamento. Nonostante il latte materno sia l’alimento ideale per nutrire il neonato almeno fino ai primi sei mesi di vita ma anche oltre, quando questo manca si può passare al latte artificiale o formulato.
Il latte formulato di partenza, cioè quello che si può dare al nenonato dalla nascita ai primi quattro mesi di vita è contrassegnato con il numero 1 (Nidina 1, Humana 1, Mellin 1 etc) ed ha un contenuto in termini di calorie pari a circa 64-72 calorie ogni 100 cc, contiene zuccheri, acidi grassi essenziali e proteine.

Il latte materno favorisce un sano sviluppo intestinale nel neonato

allattare-al-seno1Allattamento al seno oppure allattamento artificiale?

I produttori di latte artificiale sostengono che più trascorrono gli anni e più il latte formulato assimiglia in tutto e per  tutto a quello materno, ma la realtà ci parla di qualcosa di diverso. Una nuova scoperta infatti viene ad avvalorare la superiorità a livello non solo nutrizionale ma anche a livello “terapeutico” del latte prodotto dal corpo materno. Questa nuova ricerca dimostra come il latte materno sia in grado di regolare e favorire il sano sviluppo intestinale del neonato.

Il 94% delle mamme che allattano segue una dieta scorretta

dieta giusta in allattamento

Qui sul blog abbiamo affrontato già qualche tempo fa il tema alimentazione e allattamento. In quell’occasione abbiamo sottolineato come come sia importante che la neo-mamma che allatta, pur senza doversi attenere a regimi dietetici particolari, segua una dieta sana ed equilibrata, ricca di tutti i nutrienti necessari al mantenimento del proprio stato di salute e al corretto sviluppo del bambino che dal suo nutrimento dipende. Allo stesso tempo avevamo precisato come fosse importante astenersi dal seguire diete dimagranti, magari allo scopo di smaltire quei chiletti in più rimasti dopo il parto.

Purtroppo però sembra che non tutte le mamme adottino questi accorgimenti e che anzi molte di esse manchino di assumere quotidianamente alimenti che assicurano loro il giusto quantitativo di micronutrienti, come vitamine e sali minerali, fondamentali perchè il latte materno abbia una buona composizione. Infatti, secondo una ricerca spagnola condotta dall’Università di Granada, il 94% delle mamme che allattano non segue una dieta adeguata.