La gravidanza extrauterina: cause e sintomi

extrauterinaLa gravidanza extrauterina, definita anche gravidanza ectopica, è una condizione in cui l’embrione si annida al di fuori dell’utero, generalmente nella tuba ma anche nelle ovaie, nel collo uterino e più raramente nella cavità addominale. Si tratta di una patologia che si manifesta nello 0,5-0,9% delle gravidanze. La forma più frequente di gravidanza extrauterina è quella tubarica che colpisce maggiormente le donne che hanno già avuto delle altre gravidanze. Le cause della gravidanza extrauterina sono determinate solitamente da lesioni infiammatorie che impediscono all’ovulo di raggiungere la cavità uterina.

Non è facile accorgersi di una gravidanza extrauterina soprattutto nella fase iniziale in cui potrebbero non esserci sintomi che possano destare sospetto, in genere invece quando i giorni passano e si arriva alla settima/ottava settimana di gestazione i sintomi si possono manifestare con dolore intenso e improvviso alla zona pelvica accompagnato da perdite di sangue.

Il citomegalovirus in gravidanza

citomegalovirusIl citomegalovirus (CMV) è un virus che provoca una malattia normalmente non grave. Nella grande maggioranza dei casi non si presentano neppure i sintomi, in un 10% dei casi invece si manifesta in modo simile all’influenza o alla mononucleosi. Chi ha già avuto la malattia non è immune, quindi può nuovamente contrarla. L’infezione da CMV può essere pericolosa se contratta durante la gravidanza, perché il virus può superare la placenta e contagiare il feto.

Non sempre però questo succede. Il rischio di trasmissione infatti varia a seconda che si tratti di una prima infezione, cioè se è la prima volta che la madre contrae la malattia, oppure di una re-infezione. Nel primo caso il rischio di trasmissione al bambino corrisponde a 3-4 casi ogni 10 gravidanze, mentre nel secondo caso la trasmissione è molto più rara e si verifica al massimo in 2 casi ogni 100 gravidanze. Quindi per chi ha contratto l’infezione prima della gravidanza il rischio è molto basso.

Test di gravidanza, quello che c’è da sapere

testgravidanzaPensi di essere incinta e devi comprare il test di gravidanza. I moderni test di gravidanza sono piuttosto efficaci e riescono ad indicare che sei incinta già dal primo giorno di ritardo del ciclo mestruale. In ogni caso bisogna considerare che se un test risulta positivo sei sicuramente incinta, ma nel caso in cui sia negativo non è detto che non tu non abbia concepito, infatti può accadere che l’impianto dell’embrione sia avvenuto con leggero ritardo e che l’ormone beta-HCG sia ancora a livelli troppo bassi per essere individuato.

Gli ultimi test di gravidanza possono essere fatti in qualunque momento del giorno anche se sarebbe preferibile farli alla mattina quando la concentrazione delle urine è maggiore, in ogni caso prima di fare il test non bere troppo altrimenti potrebbe uscire un risultato falso negativo (l’ormone viene diluto nell’acqua) e leggi attentamente le indicazioni del foglietto illustrativo, per esperienza personale posso dirti che quando l’ho fatto per mio figlio ero talmente nervosa che non riuscivo neppure a leggere il risultato.

La guida della gravidanza: 40 settimane da scoprire

LA TUA GRAVIDANZA SETTIMANA PER SETTIMANA

cicognaFinalmente sei incinta e ora puoi concentrarti su questo lungo e bellissimo percorso che hai appena iniziato, saranno nove mesi fatti di meravigliose scoperte e piccoli malesseri, di sogni ad occhi aperti e di attese estenuanti, saranno i 280 giorni che ricorderai per tutta la vita.

Vedrai che la curiosità sarà il motore di tutte le tue giornate e vorrai sapere tutto quello che sta succedendo in te, come si modifica il tuo corpo, il perché di tanti cambiamenti e come si sviluppa il tuo bambino, quanto pesa, come si muove, quando potrai sentirlo scalciare.

I primi sintomi della gravidanza

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I PRIMI SINTOMI DELLA GRAVIDANZA

Hai deciso di avere un bambino, si avvicina la data del prossimo ciclo e fra pochi giorni saprai se questo sogno si sarà realizzato. I primi sintomi della gravidanza hanno molti tratti in comune con la sindrome premestruale, spesso infatti capita di pensare di essere incinta e poi scoprire invece che era solo il ciclo che si stava avvicinando. La certezza della gravidanza l’avrai solo con il test rapido o con il prelievo del sangue con ricerca dell’ormone beta HCG.

Ecco comunque i sintomi che possono farti presagire l’avvenuto concepimento:

  • I CAMBIAMENTI DEL SENO

Il tuo seno è diventato teso, gonfio e dolorante e le vene sono molto in evidenza. Con il passare dei giorni l’areola mammaria potrebbe diventare più scura e sulla sua superficie potrebbero comparire dei piccoli rilievi, si chiamano tubercoli del Montgomery, delle particolarissime ghiandole che quando allatterai secerneranno una sostanza lubrificante e disinfettante.

Lavoro e gravidanza

lavoratrice in gravidanzaUna donna in gravidanza è tutelata dalla legge e questo vale anche e soprattutto quando si parla di lavoro. Informare il datore di lavoro del vostro stato è fondamentale soprattutto nel caso in cui svolgiate una mansione che vi faccia stare a contatto con prodotti che potrebbero compromettere lo stato di salute del bebé; inoltre, una donna, durante la gravidanza e nei successivi 7 mesi al parto non può essere adibita a lavori faticosi oppure pericolosi.

La legge inoltre prevede che la futura mamma possa assentarsi dal lavoro per 5 mesi: 2 mesi prima del parto e 3 dopo il parto. In questo caso si parla di astensione obbligatoria. La donna lavoratrice può richiedere, previo accertamento medico e dopo un controllo da parte della Direzione Provinciale del Lavoro anche un congedo anticipato (ad esempio in presenza di situazioni di lavoro ritenute a rischio per lo stato di gravidanza). Se la gravidanza procede bene la lavoratrice può continuare a lavorare fino all’ottavo mesi gravidanza presentando al proprio datore di lavoro un certificato di salute che attesti che sia lei che il bambino sono in buona salute.

Nuoto e ginnastica in acqua per le gestanti

nuoto in gravidanza

Fare sport in gravidanza, si sa, è molto utile, perché aiuta a mantenere un buon tono muscolare che sarà utile durante il parto, e perché contribuisce a non prendere troppo peso. In particolare, il nuoto è lo sport ideale per le gestanti, anche perché può essere praticato fino alla fine della gravidanza.

L’acqua alleggerisce la schiena, e quindi sarà un valido aiuto per tutte quelle che soffrono di dolori lombari, ma contribuisce anche ad allentare la tensione dello stomaco che, spesso, a fine gravidanza è schiacciato dall’utero, favorendo così anche la digestione, la respirazione, e la diminuzione della pressione sulla vescica. Ma i benefici non sono finiti qui; l’immersione nell’acqua aiuta a sgonfiare le gambe ed aumenta il lavoro dei reni, aumentando, di conseguenza la diuresi, e quindi la purificazione dell’organismo.

Se vi spaventa l’idea di nuotare con il pancione, potrete sempre iscrivervi ad un corso di acquagym, facile e divertente, e anche meno faticoso della ginnastica a terra, perché l’acqua riduce la forza di gravità; inoltre, molte piscine organizzano corsi specifici per le gestanti.

Gli antidepressivi causano più parti prematuri

antidepressiviSappiamo bene che durante il periodo della gravidanza le future mamme devono prestare particolare attenzione all’uso di farmaci.

A questo proposito voglio rendervi partecipi dei risultati di uno studio compiuto dal Bandim Health Project in Guinea-Bissau e diretto da Najaaraq Lund. Sembrerebbe che le gestanti che nei nove mesi di gravidanza prendono antidepressivi avrebbero un rischio doppio di andare incontro ad un parto prematuro.

Già precedentemente si era dimostrato che i farmaci antidepressivi sarebbero in grado di oltrepassare la placenta e che tracce si ritrovano anche nel sangue del cordone ombelicale ma questa ricerca va oltre.

Come affrontare in salute la gravidanza

come affrontare la gravidanzaDurante il periodo della gravidanza è importante avere cura della propria salute e vivere la gestazione nella maniera più serena possibile per arrivare al parto in buona forma e rilassate. Ecco un decalogo da seguire per affrontare al meglio i 9 mesi di gravidanza.

1) Ricordatevi di eseguire costantemente esercizi per il pavimento pelvico che vi aiuteranno a prevenire perdite sia prima che dopo il parto. E’sufficiente contrarre e rilasciare i muscoli che usate per fare la pipì. Oppure potete provare con il metodo Pilates
2) Dormite, se il tempo lo permette, con la finestra aperta: riuscirete a respirare meglio

Il telefono rosso del Policlinico Gemelli

gravidanza serena con telefono rosso

Telefono Rosso è un servizio gratuito del Centro Studi per la Tutela della Salute della Madre e del Concepito dell’Università Cattolica di Roma dell’Università Cattolica di Roma, nato col sostegno della Regione Lazio. Si tratta di una linea telefonica, 06-3050077, dedicata alle neo mamme e a quelle che desiderano diventarlo.

Le consulenze mediche che vengono effettuate da medici specializzati in ostetricia e ginecologia offrono a chi è interessato dei chiarimenti per quello che riguarda la prevenzione dei difetti congeniti del neonato ed una valutazione dei rischi teratogeni (quei fattori che possono causare malformazioni dell’embrione) per esempio derivanti dall’assunzione di farmaci in gravidanza.

Il peso in gravidanza: alcuni consigli per te

peso-gravidanzaQuanti chili prenderò in gravidanza? Dovrò mangiare per due? Molti sono gli interrogativi e le paure che ti sei posta riguardo il tuo aumento di peso in gravidanza.

Qual’è il giusto aumento di peso in gravidanza?

Il peso giusto per essere in buona salute durante la gravidanza dipende da numerosi fattori, tra i quali lindice di massa corporea e il peso di partenza prima della gravidanza. Il tuo ginecologo ti peserà ad ogni visita mensile in modo da mantenere sotto controllo il tuo aumento ponderale e capire se stai esagerando oppure no. In linea di massima le indicazioni sull’aumento di peso considerano:

Da 7 a 9 chili: insufficiente
Da 11 a 14 chili: normale
Da 13 a 18 chili: in eccesso

Dormire bene in gravidanza: ecco come fare

dormire bene in gravidanza

Tutte le donne che sono già diventate mamme sanno quanto è difficile dormire bene in gravidanza. I primi mesi, complici i livelli ormonali elevati, è facile riposare, in quanto è normale sentirsi stanche e affaticate; con il passare dei mesi, però, e con l’aumento del pancione riuscire ad addormentarsi sarà più difficile.

La prima cosa da fare per cercare di riposare bene è trovare la posizione adatta. Quella più indicata è sul lato sinistro con le gambe il più possibile distese, in modo da far giungere alla placenta più ossigeno possibile. Un’altra accortezza da adottare è quella di usare un cuscino speciale per gestanti che sostenga il peso del pancione.

Anche l’alimentazione ha la sua importanza nel processo di conciliazione del sonno; prima di andare a letto evitate di mangiare cibi troppo pesanti, basterà uno spuntino leggero e a base di cibi proteici; provate, inoltre, a bere una tazza di latte caldo, in quanto il latte contiene degli aminoacidi che favoriscono il sonno e tiene lontano il bruciore di stomaco; in alternativa, una tazza di camomilla può andare bene lo stesso. Per contrastare la necessità di andare spesso in bagno perché il pancione preme con il suo peso sulla vescica, evitate di bere tè o caffè prima di andare a dormire.

Alterazione di gusto e olfatto in gravidanza

alterazione dei sensi in gravidanza

La gravidanza è un evento che interessa e modifica i diversi apparati dell’organismo femminile, compreso quello digerente, e gli effetti che tali cambiamenti comportano possono manifestarsi anche attraverso piccoli malesseri o fastidi che compaiono nel corso dei nove mesi per risolversi quasi sempre in modo spontaneo dopo il parto.

Tra questi rientra sicuramente l’alterazione del gusto e dell’olfatto che, assieme a nausea, vomito, salivazione abbondante, bruciori di stomaco e variazioni dell’appetito, rappresenta uno dei segnali più immediatamente riconoscibili dell’avvenuto concepimento; in particolare, già a cominciare da 10-15 giorni dopo la sospensione delle mestruazioni può capitare di trovare insopportabili odori che fino a poche settimane prima non provocavano alcuna reazione negativa o addirittura risultavano molto graditi; ciò sembra valere specialmente per gli odori del caffè, del tabacco, della carne e del pesce.

Qualcosa di molto simile accade anche al senso del gusto che, divenendo più ricettivo e sensibile, tende spesso ad alterare la sensazione che si era provata fino a quel momento mangiando un alimento che, d’improvviso, può sembrare diverso e magari non piacere più. Infine, a peggiorare la situazione contribuisce la comparsa di un sapore metallico nella bocca della futura mamma, altro fenomeno piuttosto comune nei nove mesi.

Bonding prenatale, ossia legame empatico tra madre e feto

bonding prenatale

Il termine inglese “bonding” significa “legame empatico” e, con riferimento alla gravidanza, indica la relazione che va stabilendosi tra il feto e la futura mamma durante la permanenza del nascituro nel pancione. Questo rapporto si costruisce gradualmente sulla base di scambi sensoriali ed emotivi che, nel corso dei nove mesi, si fanno via via più definiti e articolati, e individua il suo componimento nel reciproco riconoscimento che si verifica tra madre e figlio subito dopo il parto.

A partire da questo momento tale legame evolve nel cosiddetto rapporto di attaccamento che andrà consolidandosi tra loro, in particolare nel primo anno di vita del bimbo. Accanto allo sviluppo fisico del feto, durante i mesi dell’attesa vorrebbero quindi poste le basi di quella che sarà la relazione futura tra il piccolo e la sua principale figura di riferimento, quindi di una componente essenziale della maturazione emotiva e cognitiva dell’individuo.

Ecco perché si rivela così importante riuscire ad attivare quanto prima il contatto con la creatura che va formandosi all’interno del vostro corpo, avendo cura di coglierne i messaggi e stimolare le reazioni: ciò vi predisporrà nel modo migliore al prossimo incontro con lui, oltre che favorire il precoce utilizzo da parte del feto alle sue abilità sensoriali e percettive, stimolandone lo sviluppo.