Pilates in gravidanza: gli esercizi pre e post parto

gravidanza e pilates

Come abbiamo più volte evidenziato, fare sport in gravidanza è molto utile per prepararsi in modo sereno al lieto evento, non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello psicologico; proprio per questo oggi vorremmo proporvi un’attività utilissima da fare sia prima che dopo il parto, e cioè il pilates.

Il metodo pilates prima e dopo la gravidanza è molto utile,  perché aiuta a rafforzare la schiena in vista del parto e dopo di esso aiuta a ritrovare la forma fisica. Il pilates si basa sulla respirazione sulla concentrazione, quindi lo sforzo fisico è sempre regolato dalla scelta personale, fatto che lo rende perfetto per le donne in gestazione.

Inoltre i corsi di pilates pre-parto sono studiati proprio le future mamme in modo da garantire loro la migliore preparazione. In genere, le lezioni di pilates in gravidanza iniziano dopo il primo trimestre e possono continuare per tutta la durata della gestazione.

Nausea in gravidanza? Bambini più intelligenti

nausee in gravidanza

Siete alle prese con le tanto fastidiose nausee? Probabilmente sarete anche alla ricerca di qualche rimedio della nonna per far sì che possiate stare qualche giorno un po’ in pace. Certo è che quanto sto per riportarvi forse vi farà tirare un sospiro di sollievo e chissà .. forse vi farà pensare alle nausee come ad un qualcosa di quasi “piacevole”.

Secondo i risultati di uno studio compiuto da Irena Nulman dell’Hospital for Sick Children di Toronto le mamme che hanno la nausea in gravidanza possono avere maggiori possibilità di partorire un bebé con quoziente di intelligenza maggiore. Per arrivare a questo risultato sono stati compiuti diversi test cognitivi su tre gruppi di bambini tra i 3 e i 7 anni, le cui mamme avevano avuto nausea in gravidanza ed erano state trattate con un farmaco in uso in Canada, o avevano sofferto di nausea ma non avevano preso il farmaco, oppure non avevano sofferto di nausea tout court. Anche le mamme sono state esaminate per quoziente intellettivo e fattori socioeconomici.

La listeriosi in gravidanza: come prevenirla

listeriosi in gravidanza

La listeriosi è una malattia batterica causata da un microrganismo, detto Listeria, che si può trovare nei vegetali, nelle specie animali e nel terreno; questo batterio negli individui sani si trova nella normale flora intestinale e non provoca danni, ma con l’alterazione di alcuni funzioni gastrointestinali, può presentarsi un’infezione.

A causa delle alterazione ormonale che porta con sé, la gravidanza è il momento in cui può presentarsi più facilmente la listeriosi; nella maggior parte dei casi l’infezione avviene tramite gli alimenti, soprattutto quelli congelati, ma il germe è piuttosto diffuso anche nell’ambiente. La prima regola per combattere la Listeria è quella di cuocere bene i cibi crudi, in modo da distruggerla.

Se contratta in gravidanza, la listeriosi può essere molto pericolosa, perché si può trasmettere al feto attraverso la placenta, anche se l’infezione è asintomatica, cioè la madre non presenta segnali evidenti; questa malattia può essere trasmessa al bambino anche al momento del parto, e in questo caso si parla di listeriosi neonatale. Generalmente, l’infezione si manifesta al terzo mese di gravidanza con dei sintomi che spesso vengono scambiati per influenza, e cioè febbre malessere generale, dolori muscolari, e talvolta anche vomito e diarrea.

Cerchiaggio in gravidanza: quando farlo e perchè

cerchiaggio

Il cerchiaggio è un lieve intervento chirurgico che si effettua se, durante la gravidanza, ci sono segnali di incontinenza cervicale, ovvero se il collo dell’utero inizia a dilatarsi troppo in anticipo rispetto alla data del parto. Il collo dell’utero non deve dilatarsi eccessivamente prima del momento presunto per il parto, perché altrimenti ci potrebbe essere il rischio di un parto pre-termine o di un aborto spontaneo.

Generalmente, questa complicazione si manifesta quando il canale cervicale è troppo debole per sopportare il peso di ciò che contiene l’utero, vale a dire: feto, liquido amniotico, placenta e altri annessi fetali; ciò non si verifica mai prima del secondo trimestre di gravidanza, perché prima di allora il contenuto dell’utero è ancora troppo leggero per creare dei problemi al canale cervicale.

Ma perché questo può accadere? I fattori dell’incontinenza cervicale sono diversi: un’anomalia congenita, un’alterazione causata da un intervento precedente, come un parto gemellare o traumatico. Per evitare che questa debolezza del canale cervicale crei ulteriori problemi, viene effettuato il cerchiaggio, che consiste nell’applicazione di un nastro che viene stretto intorno al collo dell’utero, e che verrà rimosso alcun settimane prima della data prevista per il parto.

Acido folico e gravidanza: una nuova ricerca

acido folico in gravidanzaSappiamo bene (e ne abbiamo parlato anche qui all’interno di Tutto Mamma) quanto sia importante per una futura mamma assumere durante il periodo della gravidanza lacido folico in modo particolare se si assumono particolari farmaci, come ad esempio quelli antiepilettici (ma non solo).

Restando proprio in tema acido folico, vogliamo rendervi partecipi dei risultati di una ricerca compiuta dall’Università di Adelaide, in Australia e pubblicata all’interno dell’ American Journal of Epidemiology. E’emerso che le mamme che avevano assunto supplementi di acido folico durante la tarda gravidanza incorrevano in un rischio maggiore del 26% di avere figli che soffrivano di asma allergico durante i primi anni di vita; per arrivare a questa conclusione hanno preso in esame 500 mamme, analizzando le loro abitudini alimentari, il vizio del fumo, gli stili di vita e, appunto l’assunzione di acido folico.

Diventare papà: un arduo ma bellissimo ruolo

papà e neonatoQuando parliamo di gravidanza dovremmo prendere in considerazione anche il ruolo del papà; proprio così, anche la vita dei maschietti (anche se non nello stesso modo di quella delle mamme) con l’arrivo di un bambino viene stravolta. Anche quello del padre è un ruolo estremamente delicato ed importante e se non si è pronti si corre il rischio di arrivare impreparati. Ansia, crisi, timore di non essere all’altezza di questo compito: tutti stati d’animo che un futuro papà può trovarsi ad affrontare.

Non penso esistano manuali (almeno secondo me) sul perfetto papà; ogni situazione è diversa dalle altre. Ecco perché non si dovrebbero stabilire delle regole generali.  Possiamo ad esempio trovare uomini che nel corso della gravidanza tendono ad allontanarsi dalla compagna con la conseguenza che la mamma si ritroverà (erroneamente) a pensare che questo voglia dire che il papà non è più interessato a lei e al bambino. La donna dovrebbe invece capire che mentre lei vive in prima persona la gravidanza e giorno dopo giorno sente crescere una nuova vita, lo stesso non può dirsi per i papà che potrebbero anche sentirsi emarginati.
Credo che come accade per altre situazioni di coppia il dialogo è fondamentale e molto spesso può rivelarsi una soluzione scaccia pensieri.

Tocofobia, ovvero la paura del parto

tocofobia

La paura del parto, ovvero la tocofobia, è un sentimento comune e molto normale nelle donne, sia nelle primipare sia in quelle che hanno già dei figli, perché ogni parto è una storia a sé e non si possono fare confronti. In particolare, se nel primo parto ci sono stati dei problemi, la donna vive con maggiore preoccupazione quelli successivi, ma non solo: basta un piccolo allarme, anche insignificante, a creare ansie e paure nella gestante.

Pur essendo comprensibile, la paura non aiuta ad affrontare questo delicato momento, anzi, neutralizza la possibilità di analizzare lucidamente l’evento. Cosa fare allora? Alcuni esperti sostengono che il miglior modo per superare una paura è affrontarla; questo è senz’altro vero in alcuni casi, ma, fermo restando che non tutte le persone riescono ad affrontare direttamente una cosa che le spaventa, bisogna considerare che la paura del parto non è una fobia qualunque.

Di questa scuola di pensiero si possono, però, cogliere alcuni suggerimenti, primo fra tutti quello di non negare la propria paura e di condividerla con le persone che possono partecipare a questo evento, dal partner ai famigliari, passando per i medici e l’ostetrica, e cercare di capirlo, magari frequentando un corso pre-parto.

Acquaerobica per superare il dolore del travaglio

acquaerobica in gravidanza

Secondo uno studio dei ricercatori dell’Università di Campinas di San Paulo del Brasile, le maggior parte delle donne che durante la gravidanza hanno frequentato un corso di acquaerobica, al momento del travaglio non hanno richiesto l’uso dell’epidurale.

L’acquaerobica è uno sport che viene praticato nell’acqua delle piscine con dei movimenti fatti a ritmo di musica; è simile all’acquagym, però, a differenza di essa, non ha l’obiettivo di tonificare la massa muscolare, bensì quello di migliorare le funzioni dell’apparato respiratorio e circolatorio, e di bruciare i grassi. L’acquaerobica è uno degli sport da praticare in gravidanza preferito dagli esperiti, perché garantisce effetti benefici sulla salute psicofisica della gestante e sul benessere del bambino.

Abruptio placentae ovvero il distacco di placenta

abruptioplacentaeNormalmente la placenta si distacca dall’utero subito dopo la nascita (secondamento). Nel caso di distacco prematuro della placenta invece questa si separa parzialmente o completamente dall’utero prima che nasca il bambino, ciò può avvenire nel secondo ma soprattutto nel terzo trimestre di gravidanza. Il distacco è pericoloso perché può privare il bambino dell’ossigeno e del nutrimento, e causare forti emorragie pericolose per la tua e la sua salute. Inoltre se la porzione di distacco non è particolarmente grande e dunque non visibile ecograficamente si aumenta il rischio che il tuo piccolo abbia un ritardo di crescita o che nasca prematuro. Per fortuna questa patologia non è così frequente.

I sintomi del distacco di placenta

Principalmente il distacco ti può provocare perdite di sangue che vanno da una modesta quantità a vere e proprie emorragie ed inoltre ti potrebbe far avvertire anche dei forti dolori all’utero e alla schiena. In alcuni casi il sangue si ferma tra l’utero e la placenta e dunque, anche in presenza di distacco, non ci sono perdite ematiche.

La placenta, cos’è e come funziona

placentaPer molte donne in gravidanza la presenza e la funzione della placenta viene data per scontata, ma in poche sanno davvero cos’è e ne conoscono tutte le caratteristiche. E tu? Sai tutto di questo organo fondamentale per te e per tuo figlio?

La placenta è l’organo deputato agli scambi tra te e tuo figlio
: inizialmente l’embrione è costituito solo da poche cellule e si nutre per diffusione, cioè le sostanze nutritive entrano a contatto diretto con le cellule dell’embrione. Successivamente l’embrione cresce e sviluppa la sua circolazione: a partire dalla quarta settimana di sviluppo embrionario (sesta settimana di gravidanza) inizia a battere il cuoricino, che pompa il sangue verso la placenta.

La placenta ha la forma di un disco, che aderisce alla parete dell’utero: al suo interno entrano da un lato i vasi materni, dall’altro i vasi fetali. Non c’è contatto diretto tra il tuo sangue e quello fetale, ma il passaggio delle sostanze nutritive e dell’ossigeno avviene attraverso una sottile membrana, detta “barriera placentare“. Essa infatti ha il compito di filtrare e “scegliere” le sostanze che passano da te al feto, e dal feto a te: verso il feto arrivano ossigeno, zuccheri, proteine e lipidi, il feto rende a te anidride carbonica e sostanze di scarto. La placenta però non riesce a bloccare tutte le sostanze nocive che le arrivano, ecco perché in gravidanza devi fare attenzione ai farmaci, al fumo e ai virus, batteri e parassiti. Inoltre la placenta funziona anche come produttrice di alcuni ormoni necessari per la gravidanza come ad esempio gli estrogeni e il progesterone.

I benefici del cioccolato in gravidanza

pregnant and sweets

Forse non tutti sanno che il cioccolato è un ottimo alleato in gravidanza: lasciate perdere la paura delle calorie in eccesso, perché gli specialisti hanno appurato che mangiare cioccolato durante la maternità fa bene e se non ne viene assunto una quantità eccessiva non fa aumentare di peso ed aiuta a risolvere i piccoli disturbi dell’umore.  

Recenti ricerche hanno accertato che un paio di quadratini di cioccolato fondente al giorno aiutano a mantenere basso il livello di colesterolo cattivo, diminuiscono il rischio di anemia, di ipertensione e di gestosi e possono anche moderare il dolore durante gli attacchi di mal di testa.

Epoca gestazionale e data presunta del parto: le regole per la datazione della gravidanza

datazionegravidanzaSei incinta da poco e continuano a parlarti di epoca gestazionale, ridatazione ecografica e data presunta del parto ma tu non ne capisci nulla? Ecco qualche considerazione per farti capire meglio di cosa si tratta.

Partiamo dalle basi, la gravidanza come si sa dura nove mesi, 280 giorni o 40 settimane. Oggi per maggiore precisione il calcolo viene eseguito attraverso l’uso delle settimane. L’inizio di ogni gravidanza viene convenzionalmente fissato con il primo giorno dell’ultima mestruazione anche se in in realtà è vero che una gravidanza inizia biologicamente non alla mestruazione ma al momento della fecondazione dell’ovulo; ma come spesso accade questo momento è molto variabile e imprevedibile da donna a donna e addirittura tra ciclo a ciclo.

pillola RU486, aborto farmacologico

La pillola abortiva RU486

pillola RU486

In questi mesi nel nostro paese si è parlato spesso della pillola abortiva RU486.

Come funziona

La pillola RU486 contiene mifepristone, cioè un principio attivo in grado di bloccare il progesterone e quindi la gravidanza.

Quali sono gli effetti collaterali

La pillola può provare dolori forti ed in alcuni casi anche sanguinamento.

Sebbene l’AIFA (Agenzia Italina del Farmaco) abbia dato il via alla commercializzazione anche nel nostro paese si teme che l’uso di questa pillola violi il contenuto della legge 194. Per rispettare questa legge la pillola RU486 potrà essere somministrata solamente in ambito ospedaliero e solo fino al 49° giorno della gravidanza (che corrisponde alla settima settimana).

Diagnosi diabete in gravidanza: in arrivo novità

mamma in dolce attesaGrandi novità in arrivo per le mamme che si sottoporanno all’esame per la diagnosi del diabete in gravidanza. Infatti, se fino ad oggi sono necessari 5 prelievi di sangue e 2 test, a partire da gennaio 2010 i prelievi diventaranno 3 e basterà un solo test. La sicurezza di questo test è stata provata grazie ad uno studio internazionale che ha coinvolto ben 25000 mamme ed è emerso nel corso del Congresso della Società italiana di diabetologia a Riccione.

Si tratta di un bel passo in avanti se si considera che attualmente sono molte le mamme che pur di evitare di aspettare molte ore in ospedale decidono di non eseguire il test.