Oligoidramnios e polidramnios, le patologie del liquido amniotico

oligodramnios-polidramniosOggi voglio parlarti del liquido amniotico, il liquido che avvolge e accoglie il tuo piccolo durante tutti i nove mesi di gravidanza. Il liquido amniotico durante le prime settimane di gravidanza  viene filtrato dalla placenta e dalla membrana amniocoriale mentre a partire dalla quindicesima settimana circa, quando il piccolo comincia a mettere in moto la funzionalità renale, il liquido è composto principalmente delle sue urine. Durante la gestazione il liquido amniotico subisce un continuo ricambio, poiché viene deglutito dal feto e successivamente rigenerato attraverso le urine.

Quando andrai a fare le ecografie di controllo specialmente quelle del secondo e terzo trimestre di gravidanza, ti verrà misurato l’indice AFI, un parametro che definisce la quantità di liquido presente nel sacco amniotico.  Il valore AFI è nella norma se ha dei valori tra 80 e 220 mm. Se il liquido è tra 50 e 80 mm ci si trova di fronte ad un caso di oligoidramnios se invece il valore è tra 220 e 250 abbiamo un caso di polidramnios.

L’influenza A in gravidanza

influenza suina in gravidanza

Se le donne in gravidanza sono considerate dei soggetti a rischio anche durante le normali influenze stagionali, l’allarme creato da giornali e televisione circa la nuova influenza A (virus H1N1) rischia di costituire una preoccupazione in più per tutte le future mamme; e anche se il vaccino è disponibile sono ancora in molte ad essere indecise circa l’opportunità di vaccinarsi o meno per timore degli eventuali effetti collaterali che la prevenzione potrebbe avere sul feto.

In linea di massima, gli esperti concordano nel consigliare il vaccino contro l’influenza A a tutte le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza, mentre lo stesso non può dirsi per le donne al primo trimestre; questo perchè se da un lato il rischio di complicanze è più grave a gestazione avanzata, dall’altro non si conoscono ancora gli effetti collaterali della vaccinazione sul feto durante le prime dodici settimane di gravidanza.

I valori delle Beta-HCG in gravidanza

beta-hcg-gravidanzaFinalmente sei andata in farmacia e hai comprato il test di gravidanza, tra l’emozione e la paura di un fallimento lo hai fatto ed è risultato positivo. Ora per avere una maggiore certezza e per capire meglio in quale settimana ti trovi vuoi andare a fare un prelievo del sangue per il dosaggio delle Beta HCG.

Cosa sono le Beta HCG?

La Gonadotropina Corionica Umana meglio conosciuta come Beta HCG è l’ormone fondamentale nelle prime fasi della gravidanza e per tutto il primo trimestre di gestazione, questo ormone viene prodotto dal trofoblasto un tessuto destinato a trasformarsi nella placenta.

Come abbiamo raccontato nella Guida della gravidanza, dopo una settimana circa dal concepimento l’ovulo fecondato si annida nell’utero e solo in quel momento inizia la produzione di Beta HCG, ovviamente parlo di un ciclo regolare in cui l’ovulazione è avvenuta nel 14 giorno dall’inizio delle mestruazioni.

L’incontinenza urinaria in gravidanza

incontinenza urinaria in gravidanza

Problemi di incontinenza urinaria capitano spesso durante la gravidanza: basta un colpo di tosse o un movimento un po’ azzardato, affinché qualche goccia di urina esca involontariamente; oppure può succedere che con il progredire della gravidanza, la donna senta lo stimolo di andare in bagno con una maggiore frequenza. L’incontinenza urinaria è, appunto, la perdita di urina che avviene senza controllo e, secondo i medici, colpisce il 10% delle donne in gravidanza.

L’incontinenza urinaria è più rara nelle donne alla prima gravidanza, e comunque non compare prima del terzo trimestre, ovvero quando l’utero esercita una maggiore pressione sulla vescica; al contrario, nelle donne che hanno già avuto figli problemi di questo genere possono verificarsi sin dai primi mesi. Negli ultimi mesi di gestazione l’utero diventa più grande, provocando una pressione maggiore sui muscoli della zona del bacino e, a causa di questa compressione, la donna sente maggiormente lo stimolo di urinare.

La villocentesi: cos’è e come avviene

villocentesi

Un esame simile all’amniocentesi per verificare se ci sono malformazioni nel feto è la villocentesi che consiste nell’asportazione di alcuni villi coriali, ovvero dei frammenti tessutali della placenta, tramite un ago inserito nella zona sotto all’ombelico. La villocentesi non è dolorosa, tanto che non richiede né l’anestesia totale né quella parziale.

In genere viene effettuata dopo la decima settimana di gravidanza fino alla dodicesima, cioè durante quel periodo della gestazione in cui, attraverso i villi coriali è possibile studiare il feto; dopo l’asportazione dei villi alla donna viene iniettata per via intramuscolare una dose di immoglubina AntiD, che serve ad evitare il contatto del sangue della mamma con quello del feto. Questo incontro non deve avvenire in quanto il sangue della gestante potrebbe immunizzarsi perchè non riconosce il sangue del bambino, provocando serie conseguenze.

SmarTest: la nuova tecnica non invasiva per sapere se il bambino sarà sano

SmarTest

Sapere se il proprio bambino nascerà sano è il desiderio legittimo di tutti genitori; oggi la scienza dispone di tecniche che, pur offrendo un responso sicuro, possono mettere a rischio la gravidanza, in quanto sono considerati test invasivi. Per rimediare ai limiti di questo tipo di tecniche, alcuni ricercatori di Catania hanno messo a punto un test sicuro ed affidabile che si effettua su un campione di sangue prelevato alla mamma; questo test è stato brevettato con il nome di SmarTest, ovvero Simple, maternal, antenatal, rapid test.

I test che permettono di sapere lo stato di salute del feto si dividono in due categorie: quelli cosiddetti invasivi e quello di screening; al primo gruppo appartengono l’amniocentesi e la villocentesi, che vengono effettuati prelevando con un ago delle sostanze contenute nell’ambiente uterino.

Alla categoria dei test di screening fanno parte gli esami diagnostici che si effettuano prelevando del sangue venoso dalla mamma, per individuare particolari sostanze che in caso di malattie cromosomiche si presentano in quantità elevate. Questi esami hanno il pregio di non comportare nessun rischio per la gravidanza, ma non sono in grado di garantire risultati sicuri al 100%.

La cistite in gravidanza

cistite in gravidanza

Le infezioni alle vie urinarie sono piuttosto diffuse tra le donne, una tra le più comuni è la cistite, che può essere contratta anche durante la gravidanza a causa del cambiamento del corpo della futura mamma; durante la gestazione, infatti, la vescica si allarga per contenere il peso del bambino, e questo ingrossamento può far aumentare il rischio di una proliferazione di batteri che possono entrare più agevolmente nella vescica.

I sintomi più frequenti della cistite in gravidanza sono dolori nella zona pubica e minzione frequente, che può avvenire anche con difficoltà e contenere tracce di sangue nelle urine; la minzione può essere anche accompagnata da una sgradevole sensazione di bruciore.

Lo yoga in gravidanza: ecco perché fa bene

yoga in gravidanza

Per prepararsi al parto in modo sereno e rilassato sia dal punto di vista fisico che da quello psichico, la cosa migliore da fare è seguire un corso di yoga durante la gravidanza. Lo yoga è una pratica di origine indiana, ispirata dalla religione induista, che si basa sul alcune tecniche respiratorie per raggiungere il benessere psicofisico.

Praticare lo yoga durante la gestazione è molto positivo, perché aiuta la donna a rilassarsi, ad allontanare lo stress, a sciogliere le tensioni e a preparare i muscoli al parto; inoltre, lo yoga insegna delle tecniche di respirazione particolarmente utili nel momento del travaglio, in modo da riuscire ad favorire le contrazioni e a rilassarsi. Lo yoga può essere tranquillamente praticato durante tutta la gravidanza, perché le posizioni da eseguire sono studiate apposta per le gestanti.

I corsi di yoga in gravidanza si basano su tre differenti tipi si esercizi: fisici, di respirazione e di rilassamento. Quelli fisici si fondano sullo svolgimento di alcune posture impostate sulla ricerca dell’equilibrio e sull’ascolto del corpo, mentre quelli di respirazione servono per allontanare le tensioni e arrivare ad avere uno stato mentale sereno. Questi esercizi si riveleranno particolarmente utili durante il travaglio, in modo da poter tenere sotto controllo le contrazioni.

Gambe gonfie e pesanti durante la gravidanza? Ecco cosa fare

gambe gonfie in gravidanza

Gambe pesanti e caviglie gonfie, si sa, sono i classici disturbi che colpiscono le donne durante la gestazione, a causa della fragilità delle pareti venose e arteriose che in questo momento diventano più deboli.

La responsabilità di questi disturbi è da imputare agli ormoni che, a causa della produzione di estrogeni, rilassano le vene diminuendone l’elasticità. Nel secondo trimestre di gravidanza il disturbo può peggiorare a causa dell’aumento di quantità di sangue in circolo, necessaria per arrivare fino al feto, questo processo, infatti, fa dilatare le vene rendendo più difficile il ritorno del sangue.

Tra la fine del secondo e l’inizio del terzo trimestre, la circolazione del sangue è ostacolata dall’aumento di peso e dalla crescita di volume dell’utero che schiaccia le vene nella zona del bacino rallentando il ritorno del sangue.

I corsi pre-parto: come e perché

corso-prepartoHai già deciso se frequentare un corso pre-parto? Con questo articolo spero di offrirti qualche elemento per decidere se ne vale la pena oppure no. La gravidanza è un momento particolare per ogni donna, ti sembra che nessuno riesca a capire fino in fondo quello che provi, i tuoi malesseri e le tue paure. Il corso pre-parto rappresenta un’occasione perfetta per ritrovarti tra donne e confrontarti su tutti i tuoi dubbi con persone che vivono la tua stessa condizione e con le quali puoi condividere esperienze più o meno belle.

Quando si aspetta il primo figlio si è all’oscuro di tutte le dinamiche legate alla gestazione e soprattutto al parto, che rappresenta un punto interrogativo enorme nella mente di tutte le donne che provano solo ad immaginare come possa avvenire. Puoi avere paura del dolore, ti chiedi se non proverai vergogna, hai mille domande che ti passano per la testa.

Aborto spontaneo: con un farmaco, forse, si può prevenire

aborto spontaneo

Mi rendo conto che quando si parla di aborto si tocca un tema molto delicato in cui sarebbe bene non esprimere posizioni di parte perché molto spesso non siamo a conoscenza delle reali motivazioni che possono spingere una donna a compiere un gesto piuttosto che un altro.

Voglio invece condividere con voi quanto ho appena letto riguardo l’aborto spontaneo. Sembrerebbe che grazie ad un farmaco, in uso nel campo dei tumori, il G-CSF i casi di aborto spontaneo potrebbero diminuire. Questa scoperta si deve al dottor Fabio Scarpellini, dirigente medico presso l’ospedale civile Parodi-Delfino di Colleferro ed è durato 12 anni.

Pubalgia in gravidanza, come stare meglio

pubalgia  in gravidanza

Verso la fine della gravidanza, ovvero quando le ossa del bacino si preparano al parto, compare spesso un fastidioso disturbo chiamato pubalgia, che porta con sé forti dolori all’altezza del pube. Il responsabile di questi fastidi è un ormone chiamato relaxina che ha il compito di rilassare le formazioni pelviche per agevolare il passaggio del bambino durante il parto.

Con la crescita del bambino all’interno del pancione si possono verificare dei disturbi come la pubalgia che si manifesta con dolori piuttosto intensi all’altezza del basso ventre, dell’inguine e a livello delle ossa del bacino; in genere queste fitte compaiono nel terzo trimestre di gravidanza, a causa del parto sempre più vicino.

Attorno al sesto mese di gestazione si verifica un rilassamento doloroso della sinfisi pubica, ossia il punto di congiunzione delle ossa del bacino nella parte bassa dell’addome: in pratica avviene il cedimento della giuntura delle ossa del pube dove la cartilagine presenta un a cavità. Il rilassamento della sinfisi pubica può causare, oltre alla pubalgia, anche il mal di schiena e a volte anche la sciatica.

Il parto si avvicina: a cosa potresti pensare?

il parto si sta avvicinandoLa data presunta del parto si sta avvicinando e nella vostra mente cominceranno a susseguirsi dubbi, domande, preoccupazioni e perplessità. Quali?

Ad esempio potrete chiedervi quanto durerà il vostro parto e comincerete a tampinare le vostre amiche; parlare con qualcuno che ha già vissuto la meravigliosa esperienza del parto vi potrà essere di grande aiuto ma ricordatevi sempre che ogni gravidanza è diversa dall’altra. Anche la stessa durata del parto varia da donna a donna; in linea generale si può dire che l’intero processo di nascita dura circa 10 ore per le donne primipare. La durata diminuisce quando si parla del secondo figlio.

La rottura del sacco amniotico

rottura-del-saccoOggi parliamo della rottura del sacco amniotico, quella che per nove mesi è la culla dove si muove, dorme e vive il tuo piccolo. Come capire se il sacco amniotico si è rotto? Questo è uno dei dubbi maggiormente condivisi dalle donne incinte, di solito si avverte una improvvisa fuoriuscita di liquido dalla vagina, la quantità di liquido è molta e puoi capire che non si tratta di urina perché non ha lo stesso odore forte di quest’ultima. La perdita del liquido può essere minima o sembrare un fiume in piena, oppure può verificarsi che tu possa perdere poco liquido per diversi giorni di seguito.

Questo può avvenire perché il feto che ha già impegnato la testa nel canale del parto può aver diviso le acque. Per questo la perdita del liquido può essere anche minima perché la testa del bimbo ostruisce il passaggio al restante liquido amniotico che si trova sopra di lui.