Stress in gravidanza? Il bambino potrebbe sviluppare l’asma

stress in gravidanza e asma

Attenzione allo stress in gravidanza, perché potrebbe far sviluppare l’asma nel nascituro. Ad affermarlo è uno studio dell’Harvard Medical School che sarà pubblicato a breve sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine.

Lo studio è stato condotto su 557 donne dal diverso stile di vita e abitanti in diverse città, per la maggior parte appartenenti a minoranze etniche, con situazioni personali difficili, e con pesanti difficoltà economiche; a queste donne è stato dato un questionario sui livelli del loro stress domestico.

Zenzero contro la nausea in gravidanza

zenzero e nausea in gravidanza

La nausea, si sa, è un problema che affligge tutte le donne durante la gravidanza; per fortuna, un aiuto arriva dai rimedi naturali, che tuttavia, non devono essere mai sperimentati se non dietro consenso medico. Uno di questi rimedi naturali contro le nausee è lo zenzero, una spezia da secoli usata nella medicina cinese e in quella ayurvedica, ma che da poco è stata rivalutata e apprezzata anche dalla scienza che ne ha riconosciuto le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

Recentemente, inoltre, è stata resa nota una ricerca che ha studiato gli effetti dello zenzero in caso di nausea durante la gravidanza. Lo studio è stato condotto su un campione di 170 donne con lo scopo di confrontare l’azione dello zenzero con quella di un farmaco antinausea.

Il progesterone in gravidanza

progesterone in gravidanza

Il progesterone è un ormone che secreto dall’organismo femminile in modo naturale nelle diverse fasi del ciclo, in particolare nella seconda metà, chiamata fase luteale; il progesterone è molto importante per l’apparato riproduttivo perché riesce ad innescare una serie di processi per cui favorisce l’annidamento dell’uovo fecondato; i livelli di progesterone calano se l’uovo non viene fecondato, determinando l’arrivo delle mestruazioni.

Non a caso, una carenza di progesterone nel primo trimestre di gravidanza, può incidere sul suo buon proseguimento. In caso di minaccia di aborto, o anche solo di perdite ematiche non definite, spesso il medico ne prescrive la somministrazione sotto forma di compresse, ovuli o iniezioni. Non tutti i medici concordano sulla necessità di somministrare progesterone, per il fatto che, se la gravidanza è già compromessa si otterrebbe solo lo svantaggio di ostacolare una diagnosi di aborto già in atto.

Erbe medicinali contro coliche e acidità di stomaco in gravidanza

erbe contro coliche in gravidanza

La crescita dell’utero durante la gestazione mette a dura prova l’apparato gastrointestinale della futura mamma, provocando coliche stitichezza, problemi digestivi, e accumulo di gas. Per fortuna, un aiuto contro questi fastidi arriva dalle erbe medicinali utili per combattere i problemi digestivi e di acidità di stomaco. Per facilitare la digestione in gravidanza è bene anche seguire un’alimentazione sana senza cibi troppo grassi o fritti, e bere latte o prodotti alcalini per contrastare l’acidità di stomaco.

Come dicevamo in precedenza, la fitoterapia propone diversi rimedi naturali contro questi disturbi, grazie alle erbe medicinali in grado di contrastare coliche e bruciori di stomaco; tra le erbe migliori per questa funzione ci sono: la camomilla, dalle proprietà calmanti e antinfiammatorie, e la cedrina, utile per alleviare i problemi digestivi.

In alternativa a queste due erbe, potete ricorrere, sempre previa approvazione del medico, agli infusi, come quelli a base di finocchio e melissa e di finocchio e camomilla.

Le infezioni alle vie urinarie in gravidanza

infezioni vie urinarie in gravidanza

Qualche tempo fa avevamo affrontato l’argomento cistite in gravidanza, un disturbo piuttosto diffuso tra le gestanti e anche molto fastidioso; purtroppo, però, la cistite non è l’unica infezione delle vie urinarie che può colpire una donna in gravidanza, già sottoposta ad una diversa situazione ormonale e ad un tono muscolare dell’apparato urinario più ridotto.

La prima cosa da fare in questi casi è rivolgersi al medico che, innanzi tutto, dovrà accertare se la paziente aveva già sofferto in passato di queste patologie; il primo consiglio utile in caso di infezioni è quello di urinare spesso, evitando di farlo solo quando il bisogno diventa impellente; questo è importante perché si evita che l’urina ristagni nella vescica. Anche dopo i rapporti sessuali è bene urinare in modo da non fare arrivare i batteri all’uretra.

La gravidanza protratta

gravidanza protratta

Si parla di gravidanza protratta quando il periodo di gestazione supera le 42 settimane complete, ovvero 294 giorni; esistono due tipi di gravidanza prolungata: quella biologicamente protratta, cioè quando è prolungata sia l’età gestazionale che quella concezionale, e quella cronologicamente protratta quando è solo l’età gestazionale ad essere prolungata.

Nel primo caso, il protrarsi della gestazione si ricollega ad anomalie dei fattori che provocano l’inizio del travaglio, e anche a causa di una predisposizione genetica; nel caso della gravidanza cronologicamente protratta, il prolungarsi della gestazione avviene spontaneamente, soprattutto nelle donne con cicli mestruali irregolari.

Le contrazioni: come e perché

monitoraggio-fetaleOggi voglio parlarti delle contrazioni, la manifestazione più concreta del fatto che stai per raggiungere il momento del parto. Molte donne non riescono durante la gravidanza a capire veramente come si presentino le contrazioni, infatti alcune lamentano degli indurimenti momentanei della pancia, altre non capiscono se è il loro utero che si contrae oppure se i disagi che sentono sono dovuti ai movimenti troppo bruschi del bambino. In realtà non esiste una regola vera e propria per capire se si tratta di contrazioni ma vediamo di cercare di capire meglio di cosa parliamo, innanzi tutto dobbiamo distinguere tra le contrazioni da travaglio e le cosiddette contrazioni di Braxton Hicks, quest’ultime iniziano di solito nell’ultimo trimestre di gravidanza, appunto si verificano con degli indurimenti della pancia, e servono per prepare l’utero al lavoro del parto, non sono dolorose ne regolari.

L’artrite reumatoide in gravidanza non è un problema se è controllata

artrite reumatoide gravidanza

Le donne che soffrono di artrite reumatoide possono tirare un sospiro di sollievo: secondo un recente studio, se la patologia è ben controllata, la gravidanza procederà in maniera normale. I rischi concreti per un bambino la cui madre è affetta da artrite reumatoide sono la nascita prematura e un peso più basso rispetto alla norma; tuttavia, uno studio pubblicato sulla rivista Arthritis and Rheumatism, questo avviene solo se la madre assume cortisonici e se la malattia non è controllata. 

I medici dell’Erasmus MC, University Medical Center di Rotterdam hanno esaminato 152 donne affette da artrite reumatoide e hanno rilevato che l’età gestazionale era più bassa nelle gestanti che assumevano prednisone e che il grado di attività della patologia influiva direttamente sul peso del bambino alla nascita; nelle donne in cui la malattia era ben controllata, la gravidanza proseguiva normalmente come per le donne sane.

Il calcio in gravidanza

calcio in gravidanza

In gravidanza l’assunzione di calcio è molto importante perché viene utilizzato per costruire lo scheletro del feto; proprio per questo è necessario integrarne la quantità, altrimenti il feto sottrarrà il minerale dalle ossa e dai denti della mamma, causando, così uno squilibrio. Inoltre, un adeguato apporto di calcio con la dieta, riduce i fattori che potrebbero causare malattie materno-fetali, ma non solo: il calcio ha un ruolo fondamentale anche nella regolazione dei valori della pressione.

Per tutti questi motivi l’assunzione di calcio in gravidanza deve essere aumentata tramite una dieta ad hoc, ovvero consumando latte e latticini, legumi e vegetali a foglia verde. Il fabbisogno giornaliero di calcio in gravidanza è di 1,5 grammi al giorno, praticamente 0,5 grammi in più di quello che avrebbe bisogno una donna non in stato interessante.

Fibre in gravidanza: perché fanno bene

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Le proprietà delle fibre in gravidanza sono molteplici: innanzi tutto aiutano a svuotare l’intestino in modo da lasciare lo spazio vuoto nell’addome per il bambino, e poi perché evitano la formazione di gas e alleviano il senso di gonfiore, ma non solo; gli alimenti ricchi di fibre sono anche buone fonti di vitamine e di minerali, che, oltre a scongiurare il pericolo di emorroidi e stitichezza, permettono un corretto sviluppo degli organi del bambino.

Tra gli alimenti ricchi di fibre sono da segnalare le mele, le pere, il pane e le fette biscottate integrali, il muesli, i legumi, i cereali e le verdure; per facilitare l’assorbimento delle fibre è necessario bere tanta acqua, vale a dire minino due litri al giorno.

I corsi di preparazione al parto, la presenza del padre è importante

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Oggi più che mai l’attesa di un figlio si configura per molte donne come una delle fasi di vita più delicate, non solo dal punto di vista fisico, ma anche, e soprattutto, dal punto di vista psicologico; la gravidanza e, quindi, la nascita, impongono infatti un ripensamento radicale degli equilibri pre-esistenti tanto nella donna, quanto nella coppia e/o nella famiglia già costituita laddove ci siano altri figli.

Inoltre, come accennavo qualche giorno fa, oggi le future madri non si “limitano” più come un tempo a chiedersi se il proprio figlio sarà sano, confidando per questo nel buon Dio o nella sorte, ma già dal primo istante in cui apprendono di essere in gravidanza si sentono sovraccariche di ansie, paure, aspettative e responsabilità che le loro madri probabilmente non sentivano; almeno non negli stessi termini.

Trucchi e creme in gravidanza sono sicuri?

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Le future mamme si sa sono tutte bellissime; da un lato perchè la loro felicità è tale da renderle semplicemente raggianti, dall’altro perchè, questo è vero soprattutto durante il terzo trimestre, gli ormoni attivati dalla gestazione sono in genere una mano santa per la bellezza di pelle e capelli. Tuttavia moltissime donne, ed è giustissimo che sia così, durante la gravidanza non intendono rinunciare all’abitudine di curare il proprio aspetto con fondotinta, cipria, fard, rossetto e rimmel.

D’altra parte, a differenza di quanto abbiamo visto appena ieri a proposito dell’uso di tinture per capelli in gravidanza, non sembrano esistere particolari controindicazioni all’uso di cosmetici comuni come quelli che abbiamo appena citato; io stessa quando aspettavo mio figlio ho continuato tranquillamente a truccarmi come al solito. L’unica accortezza necessaria per non nuocere alla salute del feto, come abbiamo visto ieri, sembra essere quella di evitare smalti e acetoni, soprattutto nel corso dei primi cinque mesi.

Le tinture per capelli in gravidanza

tinture per capelli in gravidanzaLa gravidanza è oggi più che mai una delle fasi più delicate nella vita di una donna; a differenza di quanto accadeva un tempo infatti di fronte alla scoperta di attendere un figlio cominciano ad affollarsi nella mente della futura madre, accanto al più che naturale “Sarà sano?”, una serie di interrogativi solo in apparenza superficiali: molti riguardano il divieto o meno di consumare alcuni tipi di alimenti (si vedano i frutti di mare), altri l’opportunità di continuare a ricorrere durante l’attesa alle cure estetiche che “prima” ci eravamo sempre concesse certissime della loro innocuità. Sono tantissime ad esempio le future mamme che chiedono al ginecologo se possono continuare a tingersi i capelli durante la gravidanza o se questo possa nuocere in qualche modo alla salute del nascituro.

In effetti, quando ci si tinge i capelli le sostanze contenute nei coloranti possono penetrare nell’organismo, seppure in minima parte, e raggiungere il feto attraverso la placenta; questa “invasione” potrebbe mettere a repentaglio la salute del piccolo, soprattutto quando le tinte impiegate contengono sostanze quali ammoniaca e resorcina. Si comprende quindi quanto sia sconsigliabile ricorrere alle tinture per capelli in gravidanza, perlomeno nel primo trimestre quando il feto è nella fase di formazione degli organi.

Gravidanza, quando può essere definita a rischio

gravidanza a rischio

Una gravidanza viene definita a rischio quando sono presenti delle condizioni che potrebbero compromettere la salute del bambino o della futura madre; tali condizioni possono essere legate sia a problemi dell’apparato genitale presenti prima della gravidanza quali stenosi pelvica, cistoma ovarico, malformazioni uterine e infezioni genitali, sia a precedenti episodi di aborto o parti prematuri cui si aggiungono, quali fattori di rischio, l’età ella donna, inferiore a 17 anni e maggiore dei 35, malattie ereditarie, autoimmuni o infettive, obesità, diabete, cardiopatia, ipertensione, deficit nella nutrizione, o epatite.

In alcuni casi però il rischio insorge mentre la gravidanza è in corso ed è definito sia da malformazioni del feto, problemi della placenta (previa o insufficienza placentare), incontinenza cervico-istimica (il collo dell’utero si dilata precocemente), ipossia del feto (carenza di ossigeno nel sangue), che da condizioni quali gestosi, minacce d’aborto,   gravidanza protratta, assunzione di droghe, alcool e fumo ed esposizione ad agenti nocivi.