L’ospedale fa paura ai grandi, figuriamoci ai bambini. È importante che durante l’ospedalizzazione il piccolo paziente sia curato e al tempo stesso assistito nel rispetto totale della dignità dell’individuo. Per questo motiva è stata creata la Carta dei diritti del bambino in ospedale, che oggi è stata pubblicata in una nuova versione con tante filastrocche e disegni colorati per renderla più chiara anche ai bambini.
L’idea è stata della Fondazione Salesi, che ha presentato la Carta di 14 articoli proprio ieri in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia. I contenuti sono stati tradotti nel linguaggio dei bambini. Per questo motivo sulla copertina si trova un piccolo con un orsacchiotto e una lavagnetta con il titolo I miei diritti in ospedale.
I diritti si rifanno alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite e dalla Carta Each (European association children hospital) del 1988. Il 20 novembre 1989 (ecco perché ricorre la giornata mondiale) l’Assemblea generale dell’Onu approvò la Convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia in 54 articoli.
Una ricorrenza che viene celebrata ogni anno, e che la Fondazione Salesi festeggia distribuendo la versione in filastrocche della Carta a tutti i bambini ricoverati, visitandoli con al seguito la mascotte ‘Salesino’. Annarita Settimi Duca, direttore operativo della Fondazione nata nel 2004 per aiutare il presidio ospedaliero ‘G. Salesi’ di Ancona, ha dichiarato:
In questi anni abbiamo portato avanti l’idea di un ospedale senza dolore, un luogo ricco di amore e comprensione, in cui sia assicurato il miglior livello di assistenza. Numerosi i progetti in tal senso, dalla clownterapia alla musicoterapica, dalla pet therapy all’utilizzo di tecniche non farmacologiche, dalla preparazione psicologica all’intervento chirurgico a ‘La Casa Sabrina’.
Per rendere quindi facilmente comprensibile il libretto, a ogni articolo è stata abbinata una filastrocca con tanti disegni. È un modo per rendere il momento dell’ospedalizzazione più sereno e tollerabile alle famiglie, ma al tempo stesso garantire ai bimbi le cure migliori.
Photo Credit| ThinkStock