Secondo le nuove linee guida per la promozione della salute orale nell’età evolutiva della Società italiana di odontoiatria infantile, il dentifricio basterebbe nella lotta alla carie dei bambini. E se per anni le gocce di fluoro siano state considerate uno dei mezzi indispensabili per combatterla in età infantile, adesso si sarebbe giunti alla conclusione che tutto ciò che di immancabile serva a tale scopo sia contenuto nei dentifrici. Tale cambiamento di rotta sembra sia dovuto alla volontà dell’Italia di allinearsi alle linee guida dei Paesi più avanzati in ambito scientifico.
Sarebbe da prediligere e sufficiente quindi un corretto e sistematico utilizzo dello spazzolino e del dentifricio a discapito della somministrazione delle classiche gocce di fluoro consigliate dalla Società italiana di odontoiatria infantile per anni. Il fluoro continua a rimanere, secondo gli esperti, l’arma più efficace nella prevenzione della carie, ma secondo le nuove direttive svolgerebbe più efficacemente il suo ruolo attraverso l’azione combinata dello spazzolino insieme ai dentifrici che lo contengano, soprattutto grazie all’azione di sfregamento sulla superficie dentale. Secondo gli studi infatti si sarebbe giunti alla conclusione definitiva che il fluoro più efficace sarebbe quello che vada a diretto contatto con i denti.
Il tipo di dentifricio da utilizzare, soprattutto in relazione alla percentuale di fluoro contenuta, sarebbe da rapportare all’età del bambino. Quelli più piccoli, infatti, tendono ad ingoiarlo durante la pulizia, ecco perchè in questi casi sia raccomandato l’utilizzo di un dentifricio a basso contenuto. Una corretta prevenzione inoltre prevederebbe che i bambini vengano sottoposti a visite di controllo periodiche già a partire dai tre anni di età. I bambini colpiti da carie in Italia sono, tra le due fasce di età che considereremo a breve, ben 360.000. Un numero elevato, è vero, ma non distante da quello previsto dall’Oms. Si stima che tra i bambini di 4 anni il 21,6% sia colpito da carie, mentre tra i ragazzini di 2 anni la percentuale salirebbe al 43,1.
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