Pensate che i bambini non possano giocare in spiaggia con i cani? Tutto il contrario secondo i pediatri che incentivano il rapporto di gioco che si instaura fra i bambini e i loro amici a quattro zampe.
In un’epoca in cui i bambini sono circondati da presenze inanimate come smartphone e computer, ritrovarsi d’estate in spiaggia con i cani può essere molto vantaggioso, anche dal punto di vista psicologico: hanno un amico in più con cui giocare. Inoltre non ci sono pericoli infettivi e, se si rispetta l’animale, anche i morsi non sono più un rischio.
Conferma il pediatra e ordinario alla Libera Università Ludes di Malta, Italo Farnetani intervistato da Adnkronos.
Il problema è che, anche se sono molte le famiglie italiane che hanno un animale domestico in casa, soprattutto un cane, in estate diventa difficile trovare uno stabilimento balneare che accetti gli animali in spiaggia: un vero peccato perché la loro presenza in spiaggia “porterebbe molti vantaggi ai bambini: il cane è una presenza viva che fa bene, con cui il bimbo può interagire, giocare e da cui ricevere affetto“.
Non preoccupatevi neppure delle eventuali infezioni visto che tra specie diverse si possono trasmettere poche infezioni: il rischio maggiore in spiaggia è invece dato da un altro uomo che può trasmettere più facilmente infezioni anche ai bambini.
Attenzione però che i bambini non tocchino le feci di un cane: se dovesse toccarle, il pediatra ricorda che è sufficiente lavare bene le mani e spazzolare le unghie (meglio se corte). Se il bambino dovesse portare le feci alla bocca sarà necessario raccoglierle e farle esaminare per escludere che il cane abbia qualche parassita nell’intestino.
BAMBINI MENO STRESSATI CON LA COMPAGNIA DI UN CANE
Attenzione ai morsi: è sufficiente adottare qualche precauzione soprattutto con i cani con cui il bambino entra in maggiore confidenza. È necessario insegnare al bambino a rispettare il cane, a non trattarlo come un peluche o un altro giocattolo, a rispettare i suoi spazi, non disturbarlo mentre mangia o sta giocando, non sedersi nella sua cuccia, non montarvi a cavallo o indispettirlo tirandogli le orecchie o gettandogli addosso l’acqua.
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